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venerdì 8 aprile 2011

PROVINCIA DI MANTOVA, NO ALLA DISGREGAZIONE!

Cari amici ed amiche. Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Cosa sta succedendo in Provincia di Pesaro-Urbino?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/cosa-sta-succedendo-in-provincia-di.html. Infatti, in quell'articolo ho parlato della situazione della Provincia di Pesaro-Urbino, situazione che vede alcuni suoi Comuni passare alla vicina Provincia di Rimini e dalla Regione Marche alla Regione Emilia-Romagna. Ora, anche la Provincia di Mantova non è immune da questo rischio. Come la provincia marchigiana, anche quella di Mantova può andare incontro ad un rischio di disgregazione. Infatti, come quella di Pesaro-Urbino, la Provincia di Mantova è periferica rispetto alla Regione di appartenenza, la Lombardia. Ciò, unito al fatto che l'amministrazione locale abbia privilegiato solo alcune zone e trascurato altre, potrebbe indurre i Comuni confinanti con altre Province a fare quello che fecero i Comuni pesaresi come San Leo e Novafeltria, che oggi sono in Emilia-Romagna. Tra l'altro, anche certe situazioni culturali all'interno della Provincia possono favorire ciò. Per esempio, Villimpenta è un comune mantovano ma gli abitanti parlano un dialetto veneto, simile a quello della limitrofa Provincia di Verona. Io penso che serva una nuova politica che sappia tenere insieme una provincia così complessa, qual è la Provincia di Mantova. Serve un'amministrazione che, per esempio, valorizzi sia le realtà industriali del nord della provincia (ove ci sono industrie che fanno i filati dei famosi "collant") e sia quelle della sua parte meridionale. Inoltre, vanno valorizzate tutte le realtà agricole, che contemplano le zone risicole di San Giorgio, Castelbelforte, Bigarello, Castel d'Ario, Roncoferraro, Villimpenta, Sustinente, Serravalle Po ed Ostiglia, quelle di produzione vinicola dei Colli Morenici e del Lambrusco di Quistello e Gonzaga, oltre agli allevamenti. Inoltre, si deve pensare anche alla cultura e al turismo. La Provincia di Mantova non è solo il suo capoluogo, Sabbioneta, il borgo di Castellaro Lagusello, il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie di Curtatone o l'Abbazia di San Benedetto in Polirone ma anche altri tesori di storia come il castello scaligero di Villimpenta, il castello di Castel d'Ario o la Pieve romanica dei Santi Cosma e Damiano che si trova a Barbassolo, frazione del Comune di Roncoferraro. Bisogna valorizzare tutti i tesori storici di tutta la Provincia di Mantova. Per fare ciò, si dovranno ammodernare tutte le infrastrutture (come le strade) che percorrono la provincia. Prima di tutto, però, si dovrà fare sì che tutte le realtà del territorio provinciale sentano di operare in un unico sistema. Quindi, non si dovranno più privilegiare solo alcune aree ma si dovrà puntare sulle potenzialità (che ci sono) di tutte le realtà della provincia stessa. Inoltre, per la sua posizione, la Provincia di Mantova potrebbe avere un ruolo importante. In essa passano le vie che uniscono la Mitteleuropa al Mare Mediterraneo e la Francia alla Slovenia. Per fare ciò, la Provincia di Mantova dovrà essere agganciata al resto della Lombardia e "fare sistema" con le realtà vicine come le Province lombarde di Cremona e Brescia, le Province venete di Verona e Rovigo e quelle emiliane di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Oggi, la Provincia di Mantova è staccata dal resto della Lombardia e, di conseguenza, non ha ancora una sua identità. C'è chi la assimila alle Province emiliane piuttoosto che a quelle venete. Di fatto è frammentata. Credo che sia ora di cambiare e l'onorevole Gianni Fava possa fare ciò. Cordiali saluti.

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