Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questa mia poesia che avevo pubblicato sul sito dell'Associazione dei Giovani Italiani nel Mondo (AGM Argentina).
Il suo link è http://api.ning.com/files/A7Hslcf5mvU6lwEcjhSLxxVsMdkCAtLKMnaC5NxBE0cFzlQjj-gK4tpVD2CDGZFmPCr79*0XW08smzML*OwhSucJkG6nCTxb/LAQUILA.pdf.
Se il link non si apre, andate su Google e digitate la query "Antonio Gabriele Fucilone, L'Aquila, Gridaro tucti insieme la città facciamo bella che nulla nello regame s'apparecchie ad ella" . In questa poesia vi è una frase che recita "Nec recisa recedit" , il motto della Guardia di Finanza che significa "Nè spezzata retrocede".
Queste parole devono valere per L'Aquila, per l'Abruzzo, per gli aquilani e per gli abruzzesi che il 06 aprile di due anni fa vissero la tragedia del terremoto.
La poesia è dedicata proprio a quella città.
Tra l'altro, il sisma colpì anche altre zone, come la Provincia di Teramo, che è la terra di origine di mio padre che è nativo di Tossicia.
A Montorio al Vomano (Comune della Provincia di Teramo) ho zii e cugini che in quei giorni in cui la terra si muoveva vissero attimi di puro terrore.
Tra l'altro, anche la vecchia chiesa del complesso del Santuario di San Gabriele (http://www.sangabriele.org/) rimase lesionata.
Ma il vero incubo fu nel capoluogo abruzzese abruzzese, L'Aquila.
Qui morirono 309 persone e ci furono danni enormi ad edifici.
Anche le storiche chiese (come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, che è visibile in questo video preso da Youtube) furono colpite.
Da allora, molto fu fatto.
Ad esempio, il nostro Governo si impegnò alacremente per dare delle case agli sfollati.
C'è ancora molto da fare ma se stiamo uniti e non ci lasciamo prendere dalle stupide divisioni politiche, L'Aquila potrà risorgere.
Cordiali saluti.
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