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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 2 aprile 2011

COMMENTO ALLE LETTURE DELLA IV DOMENICA DI QUARESIMA

Cari amici ed amiche. Oggi è la IV domenica di Quaresima e nelle nostre chiese, durante le Sante Messe, verranno letti i brani del I Libro di Samuele (capitolo 16, versetti 1b-4, 6-7, 10-13), del Salmo 22 (23), della Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (capitolo 5, versetti 8-14) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 9, versetti 1-41). Proprio il brano del Vangelo è il punto centrale dell liturgia di oggi. Esso parla di una persona cieca dalla nascita che mendicava. Gesù ed i suoi discepoli lo videro. Questi ultimi a Gesù chiesero delle colpe cieco e dei suoi genitori, per via della sua condizione. Gesù rispose loro dicendo che né il cieco e né i suoi genitori ebbero colpe ma che quella persona era in quella condizione perché fossero manifestate i lui le opere di Dio. E così, Gesù sputò per terra, fece del fango con la saliva e mise quel fango sugli occhi del cieco. Poi disse al cieco di andarsi a lavare alla piscina di Siloe. Appena tornò da quel posto, il cieco ci vide. Intanto, Gesù si era allontanato. Allora la gente rimase stupita e incominciò a fare domande. Lui spegò tutto. Anche i farisei si interessarono del caso ed incominciarono a chiedergli di quanto era successo. Allora, lui spiegò ogni cosa. Alcuni dei farisei incominciarono a dirgli che Gesù era un peccatore. Altri , invece, dissero che era un profeta. Visto il dissenso, i farisei chiamarono i genitori del cieco e gli chiesero se loro figlio fosse nato in quelle condizioni e come fosse possbile una simile guarigione. I genitori risposero che loro figlio nacque cieco ma che non seppero coe potesse essere guarito, anche per paura di essere espulsi dalla sinagoga. Allora, i farisei incominciarono a fare nuove domande al cieco e gli dissero che Gesù era un peccatore. Il cieco, allora, disse loro che non ascoltarono e chiese se volessero diventare discepoli di Gesù. Essi gli risposero dicendo che loro sono discepoli di Mosè ma non sapevano dove fosse Gesù. Allora il cieco rispose con queste belle parole: "Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che se uno onora Dio e fa la sa volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto fare nulla". I farisei risposero: "Sei nato tutto nel peccato e insegni a noi?". Lo cacciarono. Gesù seppe che cieco che egli guarì fu cacciato, lo trovò e gli chiese se credeva nel Figlio dell'uomo. Egli gli rispose domandandogli chi fosse. E Gesù gli rispose con queste parole: " Lo hai visto: è colui che parla con te". Ed egli gli disse: "Credo, Signore!". Si prostrò così davanti a lui. Gesù allora disse: "E' per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi". Alcuni farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?". Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste nessun peccato, ma siccome dite:" Noi vediamo", il vostro peccato rimane". Ho fatto un riassunto del brano del Vangelo, perché esso è molto lungo. Il senso di questo brano va ben oltre quello che è il miracolo in sé. Gesù si trovò di fronte ad una persona cieca dalla nascita. Secondo la mentalità della società di allora, nascere ciechi significava avere il peccato dentro di sé. Ora, Gesù fece un gesto altamente simbolico. Fece del fango con la sua saliva e mise quel fango sugli occhi del cieco. Il fango comparve già nel Libro della Genesi, come materiale usato da Dio per fare l'uomo. Dio fece l'uomo con il fango e poi gli insufflò l'alito di vita, la "Ruah", secondo i termini ebraici. Quindi, il fango rimanda alla creazione. Inoltre, la cecità è anche un simbolo di qualcosa che manca. Con gli occhi noi possiamo vedere la luce e tutti gli oggetti. Quindi, la cecità è simbolo di tenebra. E poi, gli occhi sono "gli specchi dell'anima". Da essi si possono vedere tutti i sentimenti umani. Poi, Gesù invitò il cieco a lavarsi nella piscina di Siloe. La piscina di Siloe era il luogo dei proseliti, ossia di quei non ebrei che si volevano convertire all'Ebraismo e che, quindi, dovevano fare dei particolari rituali di purificazione. Lì, il cieco ebbe la vista. Questo passaggio del Vangelo è altamente simbolico. Infatti, l'acqua rimanda al Battesimo, che ai tempi di Gesù era praticato dagli ebrei, come rituale di purificazione. In pratica, tutta questa vicenda ha un valore altamente simbolico. Gesù, il Figlio di Dio, il Cristo, è la Luce del mondo. Egli è in grado di rimettere i peccati e le colpe. I farisei, che non capirono, trattarono male l'uomo. Qui c'è un altro significato simbolico. Vi è una cecità fisica, quella del mendicante, ma vi è anche una cecità ben peggiore che è rappresentata dall'ipocrisia, dalla chiusura mentale dalla grettezza e dal peccato. I farisei, che si dicevano illuminati dalla Parola di Dio e uomini retti, in realtà erano ipocriti. Essi praticavano tutti rituali ed ostentavano una fede irreprensibile. Nei fatti, però, le loro erano tutte pratiche esteriori che non avevano nulla di vero. Anche oggi vi sono queste situazioni di chiusura mentale (come il rifiuto dell'ascolto dell'altro, la non lettura ed il rifiuto del confronto) e di peccato. Anzi, oggi i ciechi sono molti. E allora, recuperiamo un po' di senno, con l'acqua che purifica. Quest'acqua può essere trovata anche tramite il sacramento della confessione. Spesso, riuscire a prendere coscienza e ad esporre i propri limiti è un atto di vero eroismo. Io penso che leggere questi brani della Bibbia sia anche un modo per riflettere. Cordiali saluti.

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