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martedì 5 aprile 2011

PAPA SILVESTRO II, IL PAPA ALCHIMISTA


Cari amici ed amiche. Incomincio con questa mia poesia:




PICCOLO SALTERIO DI GERBERTO D'AURILLAC




"Ascoltate questo o popoli tutti,

udite voi tutti abitatori del mondo,

sia nobili che plebei,

voi ricchi e poveri insieme."



Feghja...o figghiu feghja! In vegghia...feghja!

Ché sulu ùn hè amor Diu!

Sì...Ellu, Babbu nostru...et nostru Signuri,

ghjustu, contra i piccati...et ùn invero i piccaturi,

né di vanagloria...et né di mammona,

coll'insignare ci dette la veritate:



" Detti sapienti parlerà la mia bocca,

cose intelligenti l'elaborazione del mio cuore."




Feghja...o figghiu! In vegghia...feghja!

Kataballo et khymeia...sò in questa regula pia una!

Da la racina...dolze...chì sé vinu fa l'anima...

et di Celu gli astri...et il quadrivio...

et vita et more et di carri et d'ossa gli umori,

per, Diu di Celu, donare puonno megghiu l'ochju!

Fiere sò, ùn si cunnosce anu questu, et in bughju...

i populi! To' fa...o figghiu questa parolla:



"Eppure l'uomo in onore non comprende...

d'essere simile alle bestie che vengono sterminate."



Feghja...o figghiu! In vegghia...feghja!

Ché de 'l Maligno isposa hè l'Ignorantia et druda,

com'il pensiero...cascà lo spiritu et cor scrozzu...

quella et pure faci a' vulturi la salma et ignuda!

Anghjuli in cor et l'immacolata et la Trinità...

chì abbii tu...co' Salmi, il servigio et la scientia!

O figghiu, ultimu a piddà...chì abbi questu verbu:



"Ma Dio ti abbatterà per sempre,

ti annienterà, ti farà buttar via dalla tenda,

ti sradicherà dalla terra dei viventi".



Feghja...o figghiu! In vegghia...feghja!

Questu chì come mirò Mosè...d'oru il giovenco,

de li falchi de' villici et de' ferrai fecero i mallei,

per d'Ignorantia dì fimmine et òmini,

come di malerba o voto, chì ùn garban la vite,

et tristi...et sanza frutti i tralci,

in focu il fato sarà di Nfernu, per elli,

com'ora, intra il bufo et l'alastra, come sì ribelli!

Eiu, d'Aurillac...pater Gerberto, in scientia,

a Petru poscia a vena Silvestro, d'onne testo...

per Logos et Caritas téco a mettere...o figghiu...

et per il mondo...questu attesto!













Vi voglio parlare di un grande personaggio storico, Gerberto d'Aurillac (950-1003), che nel 999 divenne Papa, con il nome di Silvestro II. Nato ad Aurillac (in Aquitania), Gerberto entrò nel monastero di San Gerardo, sito nella sua città. Nel 967, il conte di Barcellona II visitò il monastero e chiese all'abate di portare con sé Gerberto. Gerberò si trasferì così al monastero di Ripoll, in Catalogna. Barcellona era controllata da cristiani ma era vicina anche a El Andaluz, la Spagna musulmana. Lì venne a contatto con studiosi ebrei ed islamici e non imparò solo imparò l'astronomia e la matematica ma anche la chimica. Ora, in quel tempo, non si poteva parlare di chimica. Infatti, la chimica per come la conosciamo risale al XVII secolo, con le scoperte di Robert Boyle. Nel Medio Evo vi era l'alchimia. Sull'alchimia scrissi già un articolo intitolato "Alchimia, la radice della chimica", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/alchimia-la-radice-della-chimica.html. Conosceva il trivio (in latino "trivium", l'insieme di discipline costituito da grammatica, dialettica e retorica) ed il "quadrivio" (in latino "quadrivium", l'insieme di discipline costituito da aritmetica, musica, geometria ed astronomia). La sua cultura si diffuse in tutto il mondo ed incominciarono a fiorire leggende sul suo conto. Alcune di queste lo dipingevano come un mago che era in contatto anche con il demonio. Nel 969, il conte Borrell lo portò con sé a Roma. Papa Giovanni XIII, che lo incontrò, persuase Gerberto a fare da tutore al figlio dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia. Divenuto imperatore, Ottone II, mandò Gerberto all'abbazia di Bobbio, che era in rovina. Divenuto abate, Gerberto ricostituì l'abbazia e fece l'inventario dello scriptorium. Per conoscere meglio l'Abbazia di Bobbio, visitate il sito http://www.piacenzamusei.it/s.php?i=0003. Lì egli fece n grande centro culturale e pare che i monaci di Bobbio fossero stati tra i pochi che leggevano i testi di Aristotele e Demostene in lingua greca. Egli era a contatto anche con il mondo bizantino. Infatti, dopo lotte politiche, Gerberto divenne vescovo di Reims nel 991, grazie alla protezione della dinastia imperiale del Sacro Romano Impero. Oltre a diventare arcivescovo, Gerberto fu nominato anche precettore del futuro imperatore Ottone III, il figlio di Ottone II e di Teofano, nipote dell'imperatore bizantino Giovanni I Zimisce. Quindi, con ogni probabilità, Gerberto fu in contatto anche con la cultura bizantina. A Costantinopoli vi era una biblioteca ben fornita, anche di testi alchemici. Nel 982, Ottone II morì e Teofano assunse la reggenza per il figlio che nel 996 diventò imperatore con il nome di Ottone III. Nel 997, Gerberto divenne arcivescovo di Ravenna . In quegli anni turbolenti, la Chiesa era sottoposta alla tutela dell'imperatore dell'imperatore del Sacro Romano Impero. Ottone III volle rinnovare i fasti dell'Impero Romano e nel 999 nominò Papa proprio Gerberto che assunse il nome il nome Silvestro II. La scelta del nome non fu casuale. Papa Silvestro I fu colui che affiancò e battezzò l'imperatore romano Costantino I. Quindi, Ottone III si propose come un "nuovo Costantino". Silvestro II fu un Papa che combatté la simonia (vendita di cariche ecclesiastiche), i movimenti settari (come il nicolaismo), la pornocrazia ed il concubinaggio dei sacerdoti e fu di grande umanità, confortando i fedeli Infatti, proprio alla fine del 999 la gente temette la fine del mondo. Egli disse messa proprio di notte e quando disse "Ite Missa est" e suonò la campana non successe nulla. Purtroppo, la cosa non durò. Nel 1001 fu costretto a scappare da Roma e nel 1003 morì. Lui, grande uomo di cultura, introdusse l'orologio a bilanciere, fece ricerche chimiche e creò una testa di bronzo meccanica che era capace di dare risposte e che non era niente poco di meno che l'antenata dei robot. Questa invenzione, però, gli costò la triste di fama di mago. Su di lui vennero inventate leggende sinistre. Una di queste parla di lui che rubò un libro di magia ad un filosofo arabo e che si fosse nascosto sotto un ponte sospeso tra cielo e terra. Un'altra leggenda parla di un patto stipulato tra lui ed il demone femmina Meridiana. Secondo questa leggenda, Meridiana disse a Papa Silvestro che se avesse celebrato messa a Gerusalemme, il diavolo lo avrebbe preso. Lui cancellò il pellegrinaggio a Gerusalemme ma celebrò la Messa nella chiesa di Santa Croce di Gerusalemme in Roma e ad un certo punto vide Meridiana e si sentì male e, moribondo, chiese ai cardinali di fare a pezzi il suo corpo, per fargli espiare i peccati. Un'altra leggenda narra che nel 1684 Papa Innocenzo XI fece aprire la sua tomba. Trovò il corpo di Papa Silvestro II incorrotto ma contatto con l'aria esso divenne polvere e rimase solo l'anello con scritto"Sic transit gloria mundi". Altre leggende su questo papa possono essere trovate seguendo il link http://www.storiain.net/arret/num84/artic7.asp. A prescindere da tutte queste leggende, la storia di Papa Silvestro II smentisce la tesi di chi parla di una Chiesa contro la scienza. Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.