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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 29 aprile 2011

25 APRILE E 01 MAGGIO, UNA RIFLESSIONE

Cari amici ed amiche.

Leggete la nota scritta su Facebook dall'amico Vittorio Leo.
Per leggere la nota, seguite il link http://www.facebook.com/notes/vittorio-leo/breve-riflessione-sul-25-aprile/10150281693984478.
Questa nota (che è bellissima) mi ha dato lo spunto per fare alcune considerazioni, anche in funzione delle recenti polemiche che sono venute fuori in seguito alla decisione del della Giunta comunale di Milano di dare l'autorizzazione ai negozianti di tenere i loro esercizi aperti.
Ora faccio le mie considerazioni.
La prima, riguarda l'uso che si fa delle feste civili, come il 25 aprile ed il 01 maggio.
Queste feste sono spesso usate (in modo pretestuoso) da alcune forze politiche.
Di fatto, non sono più feste di tutti ma feste di una sola parte politica che spesso si arroga il diritto di rappresentare una parte della popolazione (ad esempio, gli operai) ed usa queste ricorrenze per attingere il consenso e per costituire il ceto intellettuale ad essa afferente.
Non solo vi è questa questione ma vi è anche quella dell'istruzione e, in particolare, dell'insegnamento della storia.
Proprio su questo settore, il succitato ceto intellettuale ha acquisito un forte peso e ha condizionato sia la composizione dei libri di testo e sia l'insegnamento della storia.
Ora, vi faccio il classico esempio di re Carlo I Stuart.
Nei libri di testo scolastici, egli viene definito un tiranno e la sua decapitazione per mano di Oliver Cromwell (che avvenne il 30 gennaio 1649) viene presentata come segno di libertà.
In realtà, Cromwell instaurò una dittatura e le persecuzioni religiose da egli operate non furono meno gravi di quanto fece la Santa Inquisizione.
Invece, re Carlo I visse in spirito ecumenico con i cattolici e fu un grande mecenate.
Purtroppo, i libri di testo non spiegano ciò.
Lo stesso discorso vale per la Rivoluzione francese del 1789. Essa viene presentata come un grande evento di libertà ma nessuno dice che mise a morte tante persone innocenti, con il Terrore giacobino.
Anche per quanto riguarda il Risorgimento, i libri di testo presentano come eroi i vincitori ed i vinti come "coloro che erano totalmente nel torto".
La realtà fu diversa. Infatti, lo Stato italiano si formò contro la Chiesa ed affogò il Sud Italia.
Vi invito a visitare il blog dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, http://istitutoduesicilie.blogspot.com/.
Anche per quanto riguarda il fascismo la storia viene letta con una "lente ideologica".
E' vero che Mussolini fece delle cose infami, gravi, deplorevoli ed esecrabili, come la dittatura, l'alleanza con la Germania di Hitler e le "Leggi Razziali" contro gli ebrei ma è vero anche che fece delle cose positive come le bonifiche, il Concordato con la Santa Sede (che risolse la questione tra Stato e Chiesa) e tenne i comunisti lontano dal potere.
Quindi, la storia va letta senza le "lenti dell'ideologia".
Il cittadino deve avere la libertà di scegliere la propria ideologia.
L'insegnamento della storia deve trasmettere nozioni e, tutt'al più, deve fare capire che certe ideologie (come nazismo e comunismo) furono i prodotti di uomini senza valori e fecero molti morti.
L'insegnamento della storia deve trasmettere "valori generali" (come la difesa della sacralità della vita ed il rispetto tra persone) e non i "valori individuali" e le ideologie.
Dovrà essere il ragazzo, il futuro cittadino, a scegliersi questi ultimi. Ad esempio, io sono di destra. Ho come modello le destre anglosassoni, tipo Partito Repubblicano americano o il Partito Conservatore inglese. La mia ideologia non mi fu imposta da nessuno. I miei nonni paterni erano fascisti. Quelli materni erano democristiani. Mio padre, partecipava alle manifestazioni operaie del '68 ed è sempre stato vicino ai socialisti craxiani. La realtà in cui vivo, il Mantovano, è fortemente di sinistra, anche se il vento sta cambiando. Mi ricordo che nella Scuola Superiore che frequentavo, l'Istituto Professionale dei Servizi Sociali "Don Primo Mazzolari" di Mantova, c'era una forte presenza delle sinistre giovanili. Eppure, io ho scelto la mia ideologia. Ho scelto di non essere fascista, di non essere democristiano, di non essere socialista e, ovviamente, di non essere comunista. Ho scelto di essere di destra, ancorato ai valori cristiani, al concetto di sussidiarietà e di federalismo e a tutte quelle tradizioni delle destre anglosassoni. I miei modelli sono re Carlo I Stuart, re Carlo II Stuart, re Giacomo II Stuart, lord Castlreagh, George Canning, Arthur James Balfour, Winston Churchill, Margaret Thatcher, Ronald Reagan George Bush senior e George W. Bush. Ovviamente, non posso non citare tra i miei punti di riferimento Antonio Genovesi e Carlo Cattaneo (per il federalismo), San Gabriele dell'Addolorata, don Luigi Giussani, l'oramai Beato Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI ed il presidente Silvio Berlusconi. Da ciascuno di questi personaggi ho preso qualcosa. Questa ideologia, l'ho scelta io. Non mi sono fatto indottrinare da qualche insegnante o da qualche "predicatore politico" e né sono andato nelle "frattocchie", le scuole comuniste, o in nessun'altra "scuola di partito". Questa ideologia è stata scelta e voluta da me. Di ciò ho pagato il mio prezzo, venendo attaccato anche a livello personale, ma non mi sono mai pentito. Ad esempio, sono stato attaccato per la mia posizione su re Carlo I Stuart, per avere cercato di fare delle obiezioni sulla questione dell'Unità d'Italia (che non ho mai disconosciuto ma che ho solo criticato) e rivalutando il Regno delle Due Sicilie, per il mio sostegno allo Stato di Israele, al presidente Berlusconi o alla Chiesa cattolica. Io non mi sono pentito di ciò. Questa è la vera libertà.
Qui arriviamo alla questione dei negozi aperti al 01 maggio.
Una persona vuole lavorare il 25 aprile o il 01 maggio? Lo faccia. E' un suo diritto.
Mi fa sorridere che le stesse persone che oggi urlano contro il Sindaco di Milano Letizia Moratti (per via dell'autorizzazione data ai commercianti di lavorare il 01 maggio) tacciano per quanto riguarda altre situazioni, come quella dei centri commerciali aperti anche di domenica.
Non sono coerenti.
E' evidente che questi signori usano le feste civili come delle "feste di partito" e la storia per fare della (spesso becera) propaganda politica.
Queste persone sono pericolose, non solo per sé stesse.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.