Cari amici ed amiche.
A Castelletto Borgo si vuole fare una centrale a biogas. Presso questo paese che si trova sul confine tra il comune di Mantova e quello di Roncoferraro, si vuole realizzare una centrale biogas ed i cittadini sono preoccupati.
Questa centrale verrà fatta nella parte che si trova sotto il comune di Mantova ma vi è preoccupazione anche nella parte roncoferrarese.
In pratica, la legge nazionale ha agevolato l'utilizzo di fonti rinnovabili per l'energia rinnovabile.
Questa è una cosa positiva.
Il problema è che nuove centrali a biogas continuano a sorgere come funghi.
E così, prima vi era la questione dei "parchi solari". Grazie alle agevolazioni, molti iniziarono a costruire "parchi solari" togliendo terre all'agricoltura.
Ora, a ciò è stato posto un freno ma è iniziata la "moda" delle centrali a biogas che crescono come funghi.
E così, molti agricoltori hanno iniziato a fare nuove centrali a biogas che vengono alimentate con insilato di mais, ossia con piante spezzettate di mais. Tramite un processo di fermentazione e di digestione (che avviene grazie ai microrganismi) si produce il biogas.
La centrale che si costituirà a Castelletto Borgo funzionerà a mais (80%) e liquami zootecnici (20%).
Ora, qui sorgono dei problemi.
Il primo è di natura economica.
Il Mantovano è terra di prodotti agro-alimentari d'eccellenza.
Basti pensare al riso o ai meloni della zona di Rodigo.
Ora, di centrali come quella di Castelletto Borgo richiedono grandi piantagioni di mais.
Quindi, per fare il mais che serve alla centrale si dovrà togliere terreno all'agricoltura.
Questo determinerà un cambiamento anche nell'economia del territorio.
Infatti, il prezzo del mais sarà destinato ad aumentare, vista la maggiore richiesta, e vi sarà il rischio di avere meno terre per coltivare quei prodotti di eccellenza.
Inoltre, vi sarà anche problemi di natura ambientale.
Com'è noto, ogni sistema ha un suo equilibrio.
Ora, fare piantagioni intensive di mais in monocoltura rischia di impoverire il terreno.
La Pianura Padana ha un terreno fertile.
Qui si rischia di impoverirlo perché una coltura intensiva come questa gli toglierà molte sostanze.
Per mantenere fertile il terreno, serviranno dei fertilizzanti che, spesso, contengono azoto (N2).
Essi entreranno per percolazione nelle falde acquifere (per leaching) e nei canali.
Così, sia le acque di falda che quelle superficiali saranno inquinate.
Vi sarà anche il problema dell'irrigazione. Infatti, queste colture richiedono tanta acqua.
Ora, in una terra come la nostra (in cui l'acqua serve per le risaie) ciò potrà diventare un problema.
Inoltre, vi sarà anche il problema delle emissioni, sia della centrale (che brucia il biogas) e sia dei materiali organici che saranno stoccati e che possono fermentare.
Questo problema è, forse, quello meno grave perché può essere limitato facilmente, come anche la questione dell'impatto a livello paesaggistico.
Inoltre, il territorio mantovano ha un'altra criticità, la viabilità.
La provincia di Mantova è quella con la strade peggiori in tutta la Lombardia.
Ora, in qualche modo, il mais va trasportato alla centrale.
Quindi, vi è il problema della circolazione dei mezzi che passano su strade inadeguate.
Inoltre, la centrale di Castelletto Borgo avrà un altro problema, la vicinanza al centro abitato.
Ora, faccio qualche altra considerazione.
La legge prevede che una centrale a biogas possa funzionare con il mais prodotto dall'azienda che lo gestisce e con altri prodotti.
Le proporzioni sono 51% (mais) a 49% (altri materiali).
Nel caso di Castelletto Borgo, come tanti altri analoghi, il mais costituirà l'80% mentre il 20% sarà costituito da deiezioni di animali.
Ora, mi faccio qualche domanda e la faccio anche a voi.
Non si potrebbe, ad esempio, ridurre il mais (fino al 51% previsto dalla legge) e ricavare il restante 49% da altri materiali?
Altri materiali ci sono.
Pensiamo ai rifiuti organici, agli scarti della produzione dello zucchero (melasso), agli scarti della trasformazione dei prodotti vegetali (come la produzione dei succhi di frutta), alle verdure marce, alle trebbie provenienti dalla produzione della birra o ai fanghi di supero dei depuratori civili, ossia ai fanghi che non vengono messi nel ricircolo nell'impianto di depurazione.
Così, si ridurrebbero le colture intensive di mais e non ci sarebbero i problemi che ho citato.
Ora, faccio un'altra considerazione, di natura politica.
Ieri, il sindaco di Roncoferraro, Candido Roveda (Partito Democratico), ha avuto un incontro pubblico con la cittadinanza di Castelletto Borgo. Io ero presente.
Ho trovato il suo discorso scialbo e pilatesco.
Se fossi stato al suo posto, alla Conferenza dei Servizi, io avrei iniziato a fare le osservazioni ho prima citato.
Tra l'altro, il sindaco di Roncoferraro non ha partecipato alla prima seduta della Conferenza dei Servizi e ciò è stato un errore.
Intendiamoci, una buona centrale a biogas, ben gestita e lontana dai centri abitati non è un problema.
Anzi, potrebbe contribuire, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti organici.
Del resto, qui vi è anche una questione di fondo.
Il sindaco Roveda ha detto che non si deve agire sull'onda delle emozioni.
Qui sono d'accordo con lui.
Peccato, però, che riguardo all'energia nucleare si sia agito sull'onda emotiva e lo stesso sindaco ha seguito ciò. Non mi sembra una posizione molto coerente.
Anche questo è il prezzo da pagare per la scelta di avere rifutato l'energia dell'atomo.
Di certo, la ricerca sulle energie da fonti rinnovabili deve andare avanti.
Nel suo ultimo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che ci sarà una collaborazione tra Italia ed Israele, proprio nel campo della ricerca sulle fonti rinnovabili.
Israele ha un ottimo livello, riguardo alla ricerca.
Comunque, certi errori si pagano.
Abbiamo già iniziato a pagare la scelta di non volere il nucleare.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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giovedì 30 giugno 2011
AUGURI, SILVIA QUADRANTI!
Cari amici ed amiche.
Il Circolo Lombardo di San Nicolas (Argentina) ha un nuovo presidente...o meglio una nuova presidentessa.
La signora Silvia Beatriz Quadranti è la nuova presidentessa del circolo.
Nata il 06 agosto 1959 a San Nicolas (un sobborgo di Buenos Aires), Silvia lavora nel campo dei mobili e dell'arte ed è madre di tre figli.
Sono felice che lei sia diventata presidentessa del suo circolo. E' una persona piena di energie e che si impegna.
Tra l'altro, fu lei a darmi nel 2009 l'idea di fare questo blog.
Quindi, in un certo senso, questo blog è anche suo. Ricordatevi che io avevo iniziato a fare seriamente politica proprio riguardo agli italiani nel mondo.
Tra l'altro, mi ha sempre reso partecipe delle sue attività nel campo dell'arte e per questo, con tanta stima, la ringrazio.
Tra l'altro, come lei, sono appassionato di arte, se pur nella mia ignoranza. Ho un'altra formazione.
Saprà ricoprire ottimamente il ruolo di presidente del suo circolo.
Le faccio i miei migliori auguri!
Cordiali saluti.
Il Circolo Lombardo di San Nicolas (Argentina) ha un nuovo presidente...o meglio una nuova presidentessa.
La signora Silvia Beatriz Quadranti è la nuova presidentessa del circolo.
Nata il 06 agosto 1959 a San Nicolas (un sobborgo di Buenos Aires), Silvia lavora nel campo dei mobili e dell'arte ed è madre di tre figli.
Sono felice che lei sia diventata presidentessa del suo circolo. E' una persona piena di energie e che si impegna.
Tra l'altro, fu lei a darmi nel 2009 l'idea di fare questo blog.
Quindi, in un certo senso, questo blog è anche suo. Ricordatevi che io avevo iniziato a fare seriamente politica proprio riguardo agli italiani nel mondo.
Tra l'altro, mi ha sempre reso partecipe delle sue attività nel campo dell'arte e per questo, con tanta stima, la ringrazio.
Tra l'altro, come lei, sono appassionato di arte, se pur nella mia ignoranza. Ho un'altra formazione.
Saprà ricoprire ottimamente il ruolo di presidente del suo circolo.
Le faccio i miei migliori auguri!
Cordiali saluti.
UN CASO SVEDESE
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questo articolo intitolato "SVEZIA/Asilo per bambini senza sesso".
Io sono rimasto scioccato nel leggere questa notizia.
In pratica, in Svezia è stato creato un asilo chiamato "Egalia" (uguaglianza).
In questo asilo è vietato usare i pronomi maschili e femminili.
Per chiamare una persona, un bambino è tenuto ad usare il pronome neutro "hen", pronome che fu introdotto dai circoli omosessuali.
Per gli educatori, i bambini così formati non avranno pregiudizi sessuali.
Ora, esprimo una mia opinione.
Io penso che al peggio non ci sia mai fine.
Quell'asilo mi sembra più una "comune" ottocentesca o sessantottina.
Usare i pronomi maschili e femminili non è un pregiudizio sessuale.
In fondo, la natura (a cui gli omosessualisti dicono di rifarsi, per difendere le proprie tesi) ammette la presenza di due generi, quello maschile e quello femminile.
Anzi, in alcuni casi i due generi hanno nomi diversi.
Pensiamo, ad esempio, al maiale.
Il maschio si chiama verro e la femmina scrofa.
Ora, in un certo senso, io trovo quantomeno ridicola la posizione di questo asilo svedese.
L'uomo e la donna sono due cose differenti e complementari.
Come al solito, qui si sta facendo del "politically correct".
Del resto, la Svezia è uno dei Paesi più scristianizzati.
Sebbene il circa il 71% degli Svedesi si riconosca nella Chiesa di Svezia (luterana), solo il 2% ne frequenta le funzioni.
Del resto, anche la stessa Chiesa di Svezia si è adagiata a certe "tendenze", come l'istituzione del matrimonio gay.
Ora, essere cristiani non vuole dire seguire le mode.
Se un cristiano segue le "mode", in cosa si differenzia dagli altri, dai non cristiani?
Inoltre, mentre il Cristianesimo in Svezia arretra, l'Islam aumenta i suoi fedeli.
Città come Malmoe e Gotheborg hanno nuclei di musulmani sempre più consolidati.
Il pericolo di fondamentalismo islamico è dietro l'angolo.
Già, tramite certe emittenti radio musulmane svedesi si diffondono voci di negazionismo della Shoah. In altre parole, negano la Shoah!
E' una cosa che fa rabbrividire!
Quindi c'è da preoccuparsi.
Di questo passo, gli Svedesi dovranno togliere la croce dalla loro bandiera.
Noi Italiani dobbiamo imparare da tutto ciò...per non commettere gli stessi errori.
Cordiali saluti.
mercoledì 29 giugno 2011
UNA MANOVRA DI RESPONSABILITA'
Cari amici ed amiche.
Ieri, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva invitato tutti alla responsabilità.
Tra l'altro, colgo l'occasione per fare gli auguri al presidente Napolitano, che ieri ha compiuto gli anni.
Il Governo ha avuto un atteggiamento responsabile e questa manovra economica lo dimostra.
Sono stati introdotti aumenti di bolli per SUV ed auto superiori ai 123 chilowatt.
Sarà aumentata a 65 anni l'età pensionabile delle donne e saranno introdotte cinque imposte (IMU, IRPEF, IRAP, IRES ed IVA). Nel 2014, l'IRAP sarà tolta. La cosa più importante è il taglio dello stipendio ai ministeri, alle auto blu e ai voli di Stato.
Questo non è mai successo in passato.
Questa è davvero la manovra della responsabilità.
In questo momento di crisi serve del rigore.
Se c'è rigore ora, in futuro si potrà pensare allo sviluppo.
In caso contrario, si rischia di finire come la Grecia.
Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (nella foto) ha fatto un ottimo lavoro.
Cordiali saluti.
Ieri, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva invitato tutti alla responsabilità.
Tra l'altro, colgo l'occasione per fare gli auguri al presidente Napolitano, che ieri ha compiuto gli anni.
Il Governo ha avuto un atteggiamento responsabile e questa manovra economica lo dimostra.
Sono stati introdotti aumenti di bolli per SUV ed auto superiori ai 123 chilowatt.
Sarà aumentata a 65 anni l'età pensionabile delle donne e saranno introdotte cinque imposte (IMU, IRPEF, IRAP, IRES ed IVA). Nel 2014, l'IRAP sarà tolta. La cosa più importante è il taglio dello stipendio ai ministeri, alle auto blu e ai voli di Stato.
Questo non è mai successo in passato.
Questa è davvero la manovra della responsabilità.
In questo momento di crisi serve del rigore.
Se c'è rigore ora, in futuro si potrà pensare allo sviluppo.
In caso contrario, si rischia di finire come la Grecia.
Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (nella foto) ha fatto un ottimo lavoro.
Cordiali saluti.
L'ARTE, LA SCIENZA E LA FEDE
Cari amici ed amiche.
Vi voglio parlare di arte, cosa di cui sono appassionato.
Ora, tra l'arte contemporanea e quella dei secoli passati, vi è una grossa differenza.
L'arte dei secoli passati ha un'anima.
Quella attuale no!
Nel Medio Evo, le chiese bizantine e le cattedrali romaniche e gotiche portavano con sé tutto l'amore per Dio e la spiritualità di un popolo.
Pensiamo agli ori e alle figure mistiche delle chiese bizantine, all'intimità della fede delle chiese romaniche e fino all'innalzamento verso il cielo delle cattedrali gotiche.
Tutto questo, nell'arte contempranea non c'è.
A tale proposito, ho messo qui sopra delle foto di chiese attuali scattate dall'amico Ivan Vassallo, che ringrazio per la cortesia.
Queste edifici non sembrano delle chiese.
Se non fosse per qualche croce messa lì come per caso, potrebbero sembrare una villetta di qualche eccentrico architetto o una fabbrica.
Quest'arte è senz'anima, perfino nei luoghi in cui l'anima di ciascuno di noi trova la cura, ossia la chiesa.
Se uno entra in una chiesa bizantina, coglie la solennità della liturgia. Se una persona entra in una chiesa romanica, coglie il rispetto verso Dio ed il timore tipici dell'Europa del IX, del X e dell'XI secolo.
Se una persona entra in una chiesa gotica, noterà l'elevazione spirituale verso Dio, nei suoi archi a sesto acuto e nelle sue volte.
Se una persona entra in una chiesa barocca, noterà il fasto della sovranità di Dio e la vera forza della Chiesa cattolica.
Se una persona entra in una chiesa di epoca contemporanea non riesce a sentire tutto questo.
Sembra quasi che la secolarizzazione sia entrata anche nelle nostre chiese.
Di norma, le pietre delle chiese antiche sono "pietre vive", pietre che raccontano, con le loro sculture, i loro affreschi, i loro dipinti e con le vetrate istoriate.
Quando, ad esempio, entro nel Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie (Curtatone, in provincia di Mantova) percepisco la fatica e la fede di chi lo realizzò come la fede di tutti coloro che vennero a pregare lì prima di me.
Quando entro in una chiesa di epoca contemporanea non sento tutto questo.
Sento solo un freddo razionalismo di chi oggi ha paura di mostrare le proprie convinzioni e le proprie radici e vuole seguire le mode a scapito della fede.
In fondo, queste mie parole non sono molto diverse da quelle pronunciate in questo video, che ho preso da Youtube e che mostra uno spezzone della miniserie "Pilastri della Terra" (tratta dall'opera di Ken Follett), dal Priore Philip (interpretato dall'attore Matthew Mcfadyen).
Inoltre, non fu certamente vero che gli uomini del Medio Evo fossero meno razionali di quelli attuali.
Pensiamo alla chiesa di Haghia Sophia, a Costantinopoli.
Per costruirla furono fatti calcoli matematici e vari esperimenti.
Pensiamo alle cattedrali gotiche.
Per la loro costruzione, gli architetti si avvalsero di teorie matematiche importanti, come quelle di Euclide.
Basti pensare alla geniale idea dei contrafforti con archi rampanti, che evitavano le spinte degli archi a sesto acuto delle volte.
La differenza che c'è tra noi e loro è l'anima.
Loro, ci misero l'anima, nel costruire gli edifici legati a Dio.
Noi, confidiamo solo nella ragione e, pur avendo migliori tecnologie, siamo ridotti a fare edifici fatti più per mantenere un clima "politicamente corretto" che non per rendere realmente omaggio a Dio.
Anche questo è relativismo.
Anzi, sembra quasi che si voglia massificare tutto e che l'unicità che è tipica di ogni cosa sia un qualcosa da combattere.
E' il tipico atteggiamento di certe idee totalizzanti (e a volte totalitarie) come nazismo e comunismo.
Ora, voglio farvi leggere una mia poesia.
E' un po' diversa dalle altre, per la maggiore presenza di parole corse e per la forma diversa.
Questa è la poesia:
L'ABBAZIA DI JUMIEGES
Di more...il grido in questu nivellu,
co' so' canti...intra il musco et l'alastra...
come chì fubbenu in anni...in onne castellu...
nta bastiglia, ibi Jumieges, in Normandia,
nta ghjesgia...sente pò l'òmo...sì nta badia;
de' ministranti ibi vieti i canti et Missa,
de' cavalieri, chì nta Cicilia a vena...
ebbenu, et de' Francisi e a l'Inglesi...
come di loro, chì s'alzò la pena...
contan ora le mura...ibi et di so' mesi;
chì vote sò ora, di vuci divina...ancora...
nta ricchia sì di squille unu sonu move et fora...
nto celu poner paion le torri...in pavura...
di bufi lo stridor et di gufi lamentu...
chì d'infernu a piglià sò...nto ventu...
chì in so' tiempu...come fici un giacobino...
nta so' raggia, raggia di Dimoniu...com'ellu lorda,
chì mittìu l'orbe...tutta maladetta...contra il Divino,
nta nvidia...per Pascha, co' la so' orda!
Tutto quello che punta a togliere Dio dalla vita pubblica, distrugge ogni bellezza. Il caso di Jumieges e della Rivoluzione francese, che è citato in questa mia poesia, lo dimostra.
Ho scritto questo articolo anche per fare i miei omaggi al Santo Padre Benedetto XVI, che oggi vede il suo sessantesimo anno di sacerdozio. Il Santo Padre sa della pericolosità del relativismo. In fondo, l'arte è lo specchio della società. Del resto, hanno tolto ogni solennità alla liturgia. Le chiese che vengono costruite oggi vanno di pari passo con questa liturgia spesso opaca e priva di ogni solennità che ci deve essere nell'incontro con Cristo nel pane e nel vino.
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
martedì 28 giugno 2011
CARO MARCO TRAVAGLIO, NON SONO D'ACCORDO CON TE!
Cari amici ed amiche.
Guardate questo video che ho preso da Youtube e che mostra una trasmissione che ho visto ieri notte.
Infatti, mentre facevo dello zapping, mi era capitata davanti agli occhi una trasmissione con il giornalista Marco Travaglio che collaborava con Beppe Grillo, http://grillorama.beppegrillo.it/berluscoma.
Immagino che abbiate già capito l'antifona.
In questa trasmissione, il noto "giornalista giacobino" ha parlato della TAV Lione-Torino e delle carceri.
Ora, faccio delle mie considerazioni.
Io penso che le espressioni di Travaglio non siano condivisibili.
Lui dice che, con con i soldi che verranno spesi per la TAV, si potrebbe finanziare la costruzione di nuove carceri e superare così il problema delle nostre strutture carcerarie che sono affollate.
Io non condivido questa tesi, che mi sembra una classica dimostrazione di pura demagogia.
Qualche anno fa, il noto telegiornale satirico di Antonio Ricci "Striscia la Notizia" mostrò alcune strutture carcerarie nuove di zecca e che sono inutilizzate.
Una di queste è qui nel Mantovano, a Revere.
Non si potrebbero usare queste strutture?
Perché non vengono usate queste nuove strutture?
Forse (e questa è una mia ipotesi) potrebbe esserci il fenomeno del "NIMBY", lo stesso fenomeno che frena la realizzazione di varie infrastrutture, TAV compresa.
In pratica, tutti sono d'accordo nel fare le carceri, le strade, le ferrovie, i ponti, le gallerie e quant'altro.
Però, quando queste vengono fatte, arrivano i comitati di paese, vari amministratori locali ed associazioni più o meno fantomatiche che iniziano a fare i presidi e a protestare perché passa attraverso il loro territorio.
Questo è il "NIMBY", l'acronimo inglese "Not in my backyard".
Tutti sono d'accordo sul fatto che si debbano fare le infrastrutture ma nessuno vuole che esse siano sul suo territorio.
Lo stesso discorso vale anche per la TAV.
Ora, la TAV è un'opera importantissima!
Il nostro Paese, ad esempio, vive di turismo.
Purtroppo, le sue infrastrutture sono molto deficitarie. Abbiamo strade e ferrovie non all'altezza e poco sicure.
Cosa si deve fare?
I comitati "No TAV" dicono che si può ammodernare la linea storica della Val di Susa.
Questo è falso.
Potenziare una struttura esistente costa molto di più che costruirne una ex-novo.
Anzi, non solo costerebbe di più ma un ammodernamento della vecchia linea della Val di Susa potrebbe avere anche un impatto ambientale maggiore.
E allora, smettiamola con la demagogia!
L'Italia già paga errori del passato, errori dovuti e scelte figlie della demagogia.
Appena un Governo faceva una riforma, arrivavano le opposizioni ed altre organizzazioni che manifestavano ed i sindacati facevano scioperi a non finire.
Un Paese che si lascia prendere solo dalla demagogia merita solo di fallire!
Lo so, questa è un'espressione cattiva. Io amo l'Italia, forse, più di certi demagoghi che dicono no alla TAV o ad altre infrastrutture.
Però, se un Paese non ha una strategia e si basa solo sulle emozioni è destinato al declino e merita di finire male.
L'idealismo deve pur sfociare in un piano concreto.
Con il puro idealismo non si mangia!
Cordiali saluti.
I MIGLIORI AUGURI AL CARDINALE SCOLA
Cari amici ed amiche.
La Chiesa ambrosiana ha un nuovo Arcivescovo di Milano, Sua Eminenza, il cardinale Angelo Scola.
Nato a Malgrate (in provincia di Lecco), il 07 novembre 1941, il cardinale Scola era figlio di un camionista e di una casalinga. Parteciptò ad Azione Cattolica e frequentò il liceo classico "Alessandro Manzoni" di Lecco.
Studiò filosofia cristiana presso l'Università Cattolica de Sacro Cuore di Milano e ne divenne dottore.
Divenne grande amico di don Luigi Giussani, fondatore di "Comunione e Liberazione", e d entrà a fare parte della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) e il 18 luglio 1970 venne ordinato sacerdote.
Andò a Friburgo, in Svizzera, ove divenne dottore in teologia e conobbe il cardinale svizzero Hans Urs Von Balthasar, con cui realizzò due libri intervista.
Partecipò anche al movimento "Comunione e Liberazione" collaborò alla fondazione della rivista "Communio".
Presso l'università di Friburgo, don Angelo Scola iniziò ad insegnare.
Nel 1982, divenne insegnante presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Il 20 luglio 1991 don Angelo Scola venne nominato vescovo di Grosseto.
Nel 1994 divenne membro della Congregazione per il Clero e nel luglio 1995 divenne rettore della Pontificia Università Lateranense e preside del "Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia".
Il 05 gennaio 20o2 divenne Patriarca di Venezia.
Il 21 ottobre 2003, il Beato Papa Giovanni Paolo II lo creò cardinale.
Oggi, il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo di Milano, al posto del cardinale Dionigi Tettamanzi, che ha rinunciato a causa dei limiti di età raggiunti.
Ora, faccio delle considerazioni.
Io penso che il cardinale Scola sia la persona giusta per guidare l'Arcidiocesi di Milano.
Sicuramente, saprà fare sì che siano sanate certe "deviazioni" che ci sono state in seno alla Chiesa ambrosiana.
Finalmente, a Milano, ci sarà una Chiesa più incline a riproporre la morale cristiana, una visione lontana da certe ideologie e strumentalizzazioni politiche.
Pertanto, faccio i miei migliori auguri al cardinale Scola.
Cordiali saluti.
La Chiesa ambrosiana ha un nuovo Arcivescovo di Milano, Sua Eminenza, il cardinale Angelo Scola.
Nato a Malgrate (in provincia di Lecco), il 07 novembre 1941, il cardinale Scola era figlio di un camionista e di una casalinga. Parteciptò ad Azione Cattolica e frequentò il liceo classico "Alessandro Manzoni" di Lecco.
Studiò filosofia cristiana presso l'Università Cattolica de Sacro Cuore di Milano e ne divenne dottore.
Divenne grande amico di don Luigi Giussani, fondatore di "Comunione e Liberazione", e d entrà a fare parte della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) e il 18 luglio 1970 venne ordinato sacerdote.
Andò a Friburgo, in Svizzera, ove divenne dottore in teologia e conobbe il cardinale svizzero Hans Urs Von Balthasar, con cui realizzò due libri intervista.
Partecipò anche al movimento "Comunione e Liberazione" collaborò alla fondazione della rivista "Communio".
Presso l'università di Friburgo, don Angelo Scola iniziò ad insegnare.
Nel 1982, divenne insegnante presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Il 20 luglio 1991 don Angelo Scola venne nominato vescovo di Grosseto.
Nel 1994 divenne membro della Congregazione per il Clero e nel luglio 1995 divenne rettore della Pontificia Università Lateranense e preside del "Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia".
Il 05 gennaio 20o2 divenne Patriarca di Venezia.
Il 21 ottobre 2003, il Beato Papa Giovanni Paolo II lo creò cardinale.
Oggi, il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo di Milano, al posto del cardinale Dionigi Tettamanzi, che ha rinunciato a causa dei limiti di età raggiunti.
Ora, faccio delle considerazioni.
Io penso che il cardinale Scola sia la persona giusta per guidare l'Arcidiocesi di Milano.
Sicuramente, saprà fare sì che siano sanate certe "deviazioni" che ci sono state in seno alla Chiesa ambrosiana.
Finalmente, a Milano, ci sarà una Chiesa più incline a riproporre la morale cristiana, una visione lontana da certe ideologie e strumentalizzazioni politiche.
Pertanto, faccio i miei migliori auguri al cardinale Scola.
Cordiali saluti.
ITALIANS WORLDWIDE NETWORK -IWN
Cari amici ed amiche.
E' nato un nuovo network degli italiani nel mondo. Il suo nome è "Italians Worldwide Network-IWN".
Il suo link è http://www.italiansworldwidenetwork.org/ e potrete trovarlo anche nella voce "Link Preferiti" di questo blog.
I fondatori di questo network sono Michele Capaccioli, Andrea Muzzarelli, Roberto Orsi e Ricky Filosa, il direttore di "Italia chiama Italia".
Questo network è un "think thank" indipendente e no-profit e serve a garantire un rapporto tra i nostri connazionali all'estero e le istituzioni del nostro Paese. Quindi, esso fa sì che tutte quelle problematiche degli italiani nel mondo siano portate all'attenzione dei nostri politici.
Questa è un'iniziativa lodevole.
Molto spesso, la voce degli italiani che risiedono al di fuori dei confini del nostro Paese non è ascoltata.
I nostri connazionali nel mondo hanno vari problemi a rapportarsi con le nostre istituzioni. Un caso è quello degli italiani di Tacuarembò, di cui ho spesso parlato.
E' giusto rendere più a loro vicini il nostro Paese e le nostre istituzioni.
Pertanto, do il mio benvenuto a "Italians Worldwide Network-IWN".
Cordiali saluti.
lunedì 27 giugno 2011
TAV, IL MONDO CI GUARDA!
Cari amici ed amiche.
Vi invito a rileggere questo mio vecchio articolo scritto su "Italia chiama Italia".
L'articolo è inititolato "Un nostro lettore: "Sono un elettore di centrodestra ma non mi piace la TAV". La risposta dell'articolista Fucilone".
In questo articolo, un lettore di "Italia chiama Italia" aveva fatto delle osservazioni (che non condividevo ma che rispettavo) su un mio articolo precedente che parlava della questione della TAV, la ferrovia ad Alta Velocità Lione-Torino.
Purtroppo, quest'opera è molto contestata e, giusto ieri, ci sono stati scontri in Val di Susa tra poliziotti e manifestanti. Ora, esprimo il mio parere.
Qui non si è capita una cosa.
Un'opera come la TAV è necessaria.
Essa è parte di un tracciato ben più lungo che parte da Lisbona e che arriva a Kiev.
Su quell'asse dovranno transitare persone e merci.
Ora, i "No Tav" dicono che si può riqualificare e potenziare la linea storica della Val di Susa, senza fare un'altra sede ferroviaria.
Io rispondo dicendo che una cosa del genere non è possibile.
Infatti, per trasformare la vecchia ferrovia servono delle grandi modifiche nel tracciato e nelle strutture.
Ergo, modificare una struttura esistente non conviene.
Infatti, costa di più e non è detto che abbia un impatto ambientale inferiore rispetto alla realizzazione di un'infrastruttura ex-novo.
Quindi, i "No Tav" farebbero bene a documentarsi meglio prima di dire che la realizzazione TAV avrebbe un maggiore impatto sulla Val di Susa di quanto non l'avrebbe una modifica dell'attuale ferrovia.
Inoltre, ricordo che buona parte della TAV si sviluppa in galleria.
Quindi, l'impatto sarebbe ridottissimo.
Se si modificasse la ferrovia esistente, quantomeno, si rischierebbe di deturpare la Val di Susa.
Al limite, se dovesse essere dismessa, la linea storica potrebbe essere riconvertita in "greenway",
ossia in un itinerario ciclo-turistico.
Tenendo che del fatto che in Val di Susa vi siano luoghi rilevanti dal punto di vista turistico (come la Sacra di San Michele), io penso una "greenway" possa essere utile.
Inoltre, ricordo che la realizzazione della TAV crea posti di lavoro, cosa di cui molti hanno bisogno.
Inoltre, la TAV ridurrebbe il traffico che attraversano i tunnel del Monte Bianco e del Frejus.
Ora, faccio una considerazione politica.
Il Partito Democratico si dice favorevole alla TAV.
Il problema è che le sinistre estreme (come Sinistra, Ecologia e Libertà) sono contrarie ad essa, come anche il movimento di Beppe Grillo.
Ora, un'alleanza di centrosinistra come questa sarebbe nel "pallone", qualora andasse al governo.
Io credo che la demagogia non serva a nulla. Serve, invece, la politica, una politica che stia lontana da certi particolarismi, come il NIMBY.
Il mondo ci guarda e se quattro "urlatori" fermassero un'opera così importante, il nostro Paese farebbe una brutta figura...e avrebbe perdite economiche ingenti.
Cordiali saluti.
Vi invito a rileggere questo mio vecchio articolo scritto su "Italia chiama Italia".
L'articolo è inititolato "Un nostro lettore: "Sono un elettore di centrodestra ma non mi piace la TAV". La risposta dell'articolista Fucilone".
In questo articolo, un lettore di "Italia chiama Italia" aveva fatto delle osservazioni (che non condividevo ma che rispettavo) su un mio articolo precedente che parlava della questione della TAV, la ferrovia ad Alta Velocità Lione-Torino.
Purtroppo, quest'opera è molto contestata e, giusto ieri, ci sono stati scontri in Val di Susa tra poliziotti e manifestanti. Ora, esprimo il mio parere.
Qui non si è capita una cosa.
Un'opera come la TAV è necessaria.
Essa è parte di un tracciato ben più lungo che parte da Lisbona e che arriva a Kiev.
Su quell'asse dovranno transitare persone e merci.
Ora, i "No Tav" dicono che si può riqualificare e potenziare la linea storica della Val di Susa, senza fare un'altra sede ferroviaria.
Io rispondo dicendo che una cosa del genere non è possibile.
Infatti, per trasformare la vecchia ferrovia servono delle grandi modifiche nel tracciato e nelle strutture.
Ergo, modificare una struttura esistente non conviene.
Infatti, costa di più e non è detto che abbia un impatto ambientale inferiore rispetto alla realizzazione di un'infrastruttura ex-novo.
Quindi, i "No Tav" farebbero bene a documentarsi meglio prima di dire che la realizzazione TAV avrebbe un maggiore impatto sulla Val di Susa di quanto non l'avrebbe una modifica dell'attuale ferrovia.
Inoltre, ricordo che buona parte della TAV si sviluppa in galleria.
Quindi, l'impatto sarebbe ridottissimo.
Se si modificasse la ferrovia esistente, quantomeno, si rischierebbe di deturpare la Val di Susa.
Al limite, se dovesse essere dismessa, la linea storica potrebbe essere riconvertita in "greenway",
ossia in un itinerario ciclo-turistico.
Tenendo che del fatto che in Val di Susa vi siano luoghi rilevanti dal punto di vista turistico (come la Sacra di San Michele), io penso una "greenway" possa essere utile.
Inoltre, ricordo che la realizzazione della TAV crea posti di lavoro, cosa di cui molti hanno bisogno.
Inoltre, la TAV ridurrebbe il traffico che attraversano i tunnel del Monte Bianco e del Frejus.
Ora, faccio una considerazione politica.
Il Partito Democratico si dice favorevole alla TAV.
Il problema è che le sinistre estreme (come Sinistra, Ecologia e Libertà) sono contrarie ad essa, come anche il movimento di Beppe Grillo.
Ora, un'alleanza di centrosinistra come questa sarebbe nel "pallone", qualora andasse al governo.
Io credo che la demagogia non serva a nulla. Serve, invece, la politica, una politica che stia lontana da certi particolarismi, come il NIMBY.
Il mondo ci guarda e se quattro "urlatori" fermassero un'opera così importante, il nostro Paese farebbe una brutta figura...e avrebbe perdite economiche ingenti.
Cordiali saluti.
RONCOFERRARO ED IL REFERENDUM
Cari amici ed amiche.
Con il Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM), ho iniziato un dialogo sulla questione che concerne la partecipazione diretta dei cittadini di Roncoferraro, tramite lo strumento del referendum.
L'articolo dello Statuto comunale che tratta la questione è il 60 e recita:
"1) E' ammesso il referendum su questioni di rilevanza generale, interessanti l'attività comunale; è escluso nei casi previsti dall'articolo 58, comma 3 del presente statuto.
2) Si fa luogo a referendum:
- nel caso sia deliberato dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati al Comune.
- qualora vi sia richiesta da parte di un quinto degli elettori, risultanti al 31 dicembre dell'anno precedente.
4) Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto nel caso in cui abbia partecipato al voto la maggioranza degli elettori e se la risposta affermativa abbia raggiunto la maggioranza dei voti validamente espressi.
5) Entro sessanta giorni dalla proclamazione dell'esito favorevole del referendum, la Giunta comunale è tenuta a proporre al Consiglio comunale un provvedimento avente per oggetto il quesito sottosposta a referendum.".
Le questioni che sono escluse dal referendum e sono citate nell'articolo 58 sono:
- La revisione dello Statuto.
- I bilanci.
- I tributi.
- Le nomine.
- Le espropriazioni per opere di pubblica utilità.
Non condivido la questione del quorum.
L'ACM sostiene che referendum debba essere senza quorum.
Io non sono d'accordo perché ritengo che il quorum sia la migliore garanzia della democrazia.
In primo luogo, se non ci fosse il quorum potrebbe crearsi una situazione in cui, per esempio, ad un referendum potrebbe andare a votare il 20% degli aventi diritto mentre il rimanente 80% potrebbe scegliere di restare a casa o di "andare al mare". In questo 20% potrebbero prevalere i "Sì" o i "No" e, praticamente, una decisione importante verrebbe presa da una minoranza.
Ciò non sarebbe democrazia.
In democrazia comandano le maggioranze.
Poniamo caso che, insieme ad altri Comuni vicini, Roncoferraro voglia passare alla Provincia di Verona e alla Regione Veneto.
In pratica, se ci fosse un referendum senza quorum, una minoranza potrebbe essere determinante per un cambio di Provincia (e di Regione) o meno.
Per cose così importanti servono maggioranze certe.
Così successe per i sette Comuni della Valmarecchia (Maiolo, Casteldelci, Talamello, Pennabilli, Novafeltria, San Leo e Sant'Agata Feltria) che passarono dalla Regione Marche all'Emilia-Romagna e dalla Provincia di Pesaro-Urbino a quella di Rimini.
Inoltre, io penso che quando si tratta di decisioni strategiche, come la realizzazione di una strada o di una centrale elettrica, certe cose dovrebbero passare attraverso la "Conferenza dei servizi", ossia quella parte di iter burocratico in cui sono convocati i vari stakeholders, tra cui i Comuni.
In tale caso, il referendum potrebbe essere uno strumento utile per formulare una proposta da portare alla Conferenza dei servizi.
Non sarebbe, invece, utile per porre dei veti su determinate opere che potrebbero essere utili a tutti.
Di sicuro, la discussione non può essere solo tra me e l'ACM ma anche con i cittadini, per esempio, parlando di questo tema in discussioni pubbliche.
Quello che ho detto per Roncoferraro vale per altri Comuni.
Cordiali saluti.
domenica 26 giugno 2011
I "DUE SUD" E LA MASSONERIA
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questo articolo scritto sul blog dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie.
Il suo titolo è "L'opera di Delassus/3: La massoneria durante la monarchia orleanista (1830-1848)".
Da questo articolo, voglio prendere spunto per fare una mia riflessione sul Sud Italia di oggi e su quello del XIX secolo, il periodo in cui in Francia fu contemplata anche la celebre "Monarchia di Luglio", quella monarchia che iniziò nel 1830, con la deposizione di re Carlo X di Borbone, e finì con i tumulti del 1848.
Questa monarchia, il cui re fu Luigi Filippo d'Orleans, aprì la strada a quel Napoleone III che nel controverso processo che portò all'unità d'Italia ebbe una parte non indifferente.
La mia osservazione è quella di una persona che, pur avendo origini meridionali, è a tutti gli effetti del Nord Italia, quel Nord che alcuni vedono come "rapinatore" ed altri come "liberatore". E', quindi, un'osservazione di un non meridionale sul Mezzogiorno del nostro Paese. Voglio cercare di capire e fare capire fino le cose
Ora, incomincio a fare le mie considerazioni.
Oggi non esiste un Sud Italia. Oggi esistono "due Sud Italia".
Esiste un "Sud storico, umano e culturale" , un Sud ricco di valori e di cultura, le cui città più importanti, come Napoli, Bari, Salerno, Palermo, Messina e Catania, nulla hanno da invidiare ad altre come Torino, Milano, Mantova, Venezia, Bologna e Firenze, o i cui luoghi importanti, come ad esempio l'Abbazia di Padula, reggono il confronto con altri analoghi nel nord-Italia, come l'Abbazia di San Benedetto in Polirone, qui nella provincia di Mantova.
Esiste anche un "Sud politico".
Quest'ultimo, invece, è molto arretrato e non coincide per nulla con il "Sud storico, umano e culturale".
Questi due Sud coesistono e la differenza che c'è tra di loro stride agli occhi di un attento osservatore.
Perché c'è questa situazione?
Questa situazione è figlia di quanto successe in quel 1860, anno in cui Giuseppe Garibaldi sbarcò a Marsala e diede inizio all'annessione del Regno delle Due Sicilie da parte del Regno di Sardegna.
Come ho cercato di fare notare altre volte, Garibaldi fu mandato da Cavour per creare scompiglio, facendo leva sull'indipendentismo e sul malcontento siciliano verso Napoli.
Così, il Piemonte (Regno di Sardegna) ebbe il pretesto per muovere guerra al Regno delle Due Sicilie ed annetterselo.
Il governo del neonato Regno d'Italia ebbe la "golden share" del Regno di Sardegna.
Il Sud divenne terra di conquista e subì una vera e propria spoliazione.
E così, mentre il "Sud storico, umano e culturale" rimaneva nelle persone, quello "politico" era annientato e sempre più in degrado.
E' logico che ciò generasse un vero e proprio impoverimento del Sud.
La politica, infatti, regola la vita civile delle persone.
Però, questo processo controverso che portò all'Unità d'Italia cercò anche di distruggere il Sud anche sul piano culturale.
Qui entra in gioco la massoneria.
Infatti, il Nord era già molto più secolarizzato rispetto al Sud.
Pensiamo alle "Leggi Siccardi" del Regno di Sardegna o all'anticlericalismo diffuso in Romagna.
Inoltre, nelle fabbriche andavano diffondesi le idee del socialismo.
Il Sud, invece, mantenne una maggiore sensibilità religiosa.
Ancora oggi, c'è questa situazione. Tra l'altro, a causa di ciò, qui da me ho perso anche qualcuno dei miei amici.
Si sa che la massoneria di quel periodo era fortemente antipapista.
Era ben lontana, ad esempio, da quella concezione cavalleresca a cui disse di rifarsi, quella concezione che fu, ad esempio, del Cavaliere Andrew Michael Ramsay, di cui parla questo interessante articolo del sito "Riflessioni.it", articolo che è stato scritto da Gianmichele Galassi e che è intitolato "Riflessioni iniziatiche sull'uomo, lo spirito e l'infinito", di cui scrissi anch'io nell'articolo intitolato "La massoneria, il trono e l'altare".
Quella massoneria fu contro la cattolicità ed ostile al clero e alla mistica.
Basti pensare a quello che successe intorno alla vicenda di Lourdes, vicenda che avvenne in quella Francia dell'imperatore Napoleone III.
Ora, l'Italia che nacque da quel processo di unificazione fu un'Italia contro la Chiesa.
Se andate a Roma e guardate il famoso "Altare della Patria" (o "Macchina da scrivere") noterete questo.
Non ha raffigurato nessun simbolo che possa fare riferimento alla cattolicità o anche alla cristianità in generale.
Inoltre, vi erano processioni massoniche contro il Vaticano e che inneggiavano a Satana.
Garibaldi definì Papa Pio IX "un metro cubo" di letame e chiamò i suoi asini Pionono e Santissima Trinità.
Ora, chi fece l'Unità d'Italia puntò anche a distruggere quel tessuto culturale del Sud Italia che nella tradizione cristiana aveva il suo fondamento.
Quindi, tutti i mali di oggi sono figli di quanto successe allora.
Oggi, cosa possiamo fare per migliorare le cose?
Il federalismo è una soluzione ma accanto ad esso serve una nuova mentalità che sappia prendere il meglio del Nord e quello del Sud.
Cordiali saluti.
IL VALORE DEL CORPO E DEL SANGUE DI CRSTO ED IL MARTIRIO DI SANT THOMAS MORE
Cari amici ed amiche.
Guardate questo video che mostra il martirio di Saint Thomas More, nella mini-serie "The Tudors".
Questo evento avvenne il 06 luglio 1535.
Di questo grande personaggio, ho parlato nell'articolo intitolato "Tommaso Moro, un esempio per un moderno politico cattolico".
Lui fu un esempio di vera cristianità.
Come Cristo, egli mise il suo corpo come testimonianza della propria fede.
Ciò deve essere motivo di riflessione, specialmente oggi, che è giorno del "Corpus Domini".
Cordiali saluti.
sabato 25 giugno 2011
I VALORI? VANNO RITROVATI!
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "La Bussola Quotidiana" che è intitolato "Quelle croci in chiesa a marcare l'infinito" di Luigi Codemo.
La croce è di per sé simbolo di morte (in quanto patibolo) ma Cristo la fece diventare anche un simbolo di nuova vita.
Morendo sulla croce, Cristo salvò il genere umano.
Quindi, vale detto del Vangelo secondo Matteo (capitolo 16, versetto 24) che dice:
"Allora Gesù disse: "Se uno vuole venire dietro di me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua."".
Questa frase deve essere fatta valere in tempi come quelli odierni, tempi in cui chi fa la vita comoda viene visto come il migliore ed in cui il concetto di libertà viene visto come il potere fare qualsiasi cosa, senza prendersi le proprie responsabilità. In pratica, secondo questa mentalità, ogni uomo è come una nave senza timone e senza bussola.
Tutti i valori vengono quiindi attaccati, perché visti come vincoli.
Un esempio è la famiglia.
A tale proposito, vi invito a leggere questo articolo, sempre de "La Bussola Quotidiana", che è intitolato ""Omofobia? Una bufala!" Parola di ex-gay militante"".
Con questo articolo si vuole smentire che dice che l'omosessualità sia un fatto esclusivamente naturale.
Molto spesso, l'omosessualità può essere indotta anche da situazioni particolari ambientali, ad esempio da ambienti in cui manca il sesso opposto (come le carceri) o per conformarsi ad un ambiente corrotto.
Questo smentisce che dice che l'omosessualità sia irreversibile.
Tra l'altro, coloro che sostengono che l'omosessualità non sia contro natura affermano che anche gli altri animali la praticano e che vi è un gene che predispone certi individui a questo orientamento sessuale, per mantenere il controllo delle nascite, e che, comunque, esso è compensato da una maggiore fertilità delle femmine.
Ora, questa teoria mi sembra che sia intrisa di un certo malthusianesimo, una teoria elaborata da Thomas Malthus, un prete anglicano del XIX secolo che sostenne che per evitare l'impoverimento del genere umano bisognava controllare la nascite.
Ora, questa teoria rischia di essere dannosa, perché meno nascite significherà pure avere "meno bocche da sfamare" ed una migliore ripartizione delle risorse ma, alla lunga, significherà anche avere una popolazione più vecchia e, di conseguenza, più bisognosa di cure e con una forza lavoro dimezzata.
Quindi, una teoria del genere può essere rischiosa perché non ci sarà l'impoverimento nell'immediato ma nel lungo periodo l'impoverimento ci sarà e come.
Inoltre, va ricordato che l'uomo è l'animale più evoluto.
Noi cristiani abbiamo il dovere di "guardare avanti" e di distinguerci da questa società che punta solo al benessere attuale, fregandosene di quello che ci sarà domani.
Dobbiamo portare in alto valori come la famiglia, la vita e la comunione tra persone, contro l'egoismo e l'individualismo del giorno d'oggi.
Essere cristiani vuole dire essere come Cristo, pur nei limiti che noi umani abbiamo.
Tra l'altro, domani si celebrerà il "Corpus Domini" e nelle Messe che ci saranno questa sera e domani mattina, verranno letti i brani del libro del Deuteronomio (capitolo 8, versetti 2-3. 14b-16a.), del Salmo 147, della I lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 10, versetti 16-17) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 6, versetti 51-58).
Visto che domani saranno celebrati il Corpo ed il Sangue di Cristo, questi valori dovranno essere portati in alto.
Se non si fa ciò, si rischia di finire come nel XX secolo.
Ci fu un allontanamento da Cristo e subito emersero i mostri, come il comunismo ed il nazismo.
Quando ci si allontana da Dio, il diavolo attacca.
Cordiali saluti.
Leggete questo articolo de "La Bussola Quotidiana" che è intitolato "Quelle croci in chiesa a marcare l'infinito" di Luigi Codemo.
La croce è di per sé simbolo di morte (in quanto patibolo) ma Cristo la fece diventare anche un simbolo di nuova vita.
Morendo sulla croce, Cristo salvò il genere umano.
Quindi, vale detto del Vangelo secondo Matteo (capitolo 16, versetto 24) che dice:
"Allora Gesù disse: "Se uno vuole venire dietro di me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua."".
Questa frase deve essere fatta valere in tempi come quelli odierni, tempi in cui chi fa la vita comoda viene visto come il migliore ed in cui il concetto di libertà viene visto come il potere fare qualsiasi cosa, senza prendersi le proprie responsabilità. In pratica, secondo questa mentalità, ogni uomo è come una nave senza timone e senza bussola.
Tutti i valori vengono quiindi attaccati, perché visti come vincoli.
Un esempio è la famiglia.
A tale proposito, vi invito a leggere questo articolo, sempre de "La Bussola Quotidiana", che è intitolato ""Omofobia? Una bufala!" Parola di ex-gay militante"".
Con questo articolo si vuole smentire che dice che l'omosessualità sia un fatto esclusivamente naturale.
Molto spesso, l'omosessualità può essere indotta anche da situazioni particolari ambientali, ad esempio da ambienti in cui manca il sesso opposto (come le carceri) o per conformarsi ad un ambiente corrotto.
Questo smentisce che dice che l'omosessualità sia irreversibile.
Tra l'altro, coloro che sostengono che l'omosessualità non sia contro natura affermano che anche gli altri animali la praticano e che vi è un gene che predispone certi individui a questo orientamento sessuale, per mantenere il controllo delle nascite, e che, comunque, esso è compensato da una maggiore fertilità delle femmine.
Ora, questa teoria mi sembra che sia intrisa di un certo malthusianesimo, una teoria elaborata da Thomas Malthus, un prete anglicano del XIX secolo che sostenne che per evitare l'impoverimento del genere umano bisognava controllare la nascite.
Ora, questa teoria rischia di essere dannosa, perché meno nascite significherà pure avere "meno bocche da sfamare" ed una migliore ripartizione delle risorse ma, alla lunga, significherà anche avere una popolazione più vecchia e, di conseguenza, più bisognosa di cure e con una forza lavoro dimezzata.
Quindi, una teoria del genere può essere rischiosa perché non ci sarà l'impoverimento nell'immediato ma nel lungo periodo l'impoverimento ci sarà e come.
Inoltre, va ricordato che l'uomo è l'animale più evoluto.
Noi cristiani abbiamo il dovere di "guardare avanti" e di distinguerci da questa società che punta solo al benessere attuale, fregandosene di quello che ci sarà domani.
Dobbiamo portare in alto valori come la famiglia, la vita e la comunione tra persone, contro l'egoismo e l'individualismo del giorno d'oggi.
Essere cristiani vuole dire essere come Cristo, pur nei limiti che noi umani abbiamo.
Tra l'altro, domani si celebrerà il "Corpus Domini" e nelle Messe che ci saranno questa sera e domani mattina, verranno letti i brani del libro del Deuteronomio (capitolo 8, versetti 2-3. 14b-16a.), del Salmo 147, della I lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 10, versetti 16-17) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 6, versetti 51-58).
Visto che domani saranno celebrati il Corpo ed il Sangue di Cristo, questi valori dovranno essere portati in alto.
Se non si fa ciò, si rischia di finire come nel XX secolo.
Ci fu un allontanamento da Cristo e subito emersero i mostri, come il comunismo ed il nazismo.
Quando ci si allontana da Dio, il diavolo attacca.
Cordiali saluti.
venerdì 24 giugno 2011
DAL TERREMOTO AL VULCANESIMO, MESSINA E DINTORNI
Cari amici ed amiche.
Ieri c'è stato un terremoto nel Messinese, in Sicilia, ed il suo epicentro non era lontano da Galati Mamertino, il paese natale di mia madre.
Ora, questa vicenda fa venire in mente quello che successe nel 1908, proprio nello Stretto di Messina. Questo video preso da Youtube mostra tutto.
Alle ore 05:21 del 28 dicembre di quell'anno, per trentasette lunghissimi secondi, la terra tremò.
Gli edifici caddero come castelli di carte, sia a Messina e sia Reggio Calabria.
Ci fu anche un maremoto (uno tsunami) che sommerse tutto e (ad esempio). Ci furono parecchi morti e tanta distruzione. Basti pensare al duomo di Messina, il cui campanile con il "carillon" fu spazzato via, o al duomo di Reggio Calabria, che fu raso al suolo.
Il Lago di Ganzirri, vicino a Messina, "bolliva" a causa della presenza di emissioni di anidride carbonica.
Ora, un fenomeno di simile portata è da prendere solo come la "punta dell'iceberg", una minima parte della questione.
Infatti, vi è dell'altro.
In realtà, questo evento fu determinato dal fatto che nelle Stretto di Messina corra una faglia, ossia una frattura della crosta terrestre che può essere planare o non planare.
Questa frattura si trova in prossimità dei punti in cui si congiungono le placche tettoniche, le parti in cui è divisa la crosta terrestre.
Infatti la crosta terrestre è costituita da tante placche di roccia che sono come in un puzzle e che galeggiano su un fluido, il mantello, come delle zattere sull'acqua.
Ogni volta che delle placche si muovono ci sono i terremoti ed il vulcanesimo.
Ora, in quella zona non vi sono solo terremoti ma anche fenomeni di vulcanesimo.
Vi sono l'Etna e l'arcipelago delle Isole Eolie, che sono tutti vulcani, ma vi sono anche fenomeni di vulcanesimo secondario.
Un esempio è proprio il Lago di Ganzirri, che si trova a Messina. Dal fondo di questo lago escono bollicine di anidride carbonica (CO2).
Questo è a tutti gli effetti un fenomeno di vulcanesimo secondario ed è presente anche in altre parti d'Italia. Basti pensare al vulcano di Roccamonfina, un vulcano spento in cui vi è una sorgente di acqua oligominerale ricca di CO2, che viene imbottigliata da una nota fabbrica di acque minerali.
Ora il Lago di Ganzirri è la stessa cosa.
Un altro fenomeno, si trova vicino a Patti.
Qui vi è il Capo Calavà, un monte che si affaccia sul mare.
Esso è attraversato dall'omonima galleria dell'autostrada A20 Messina-Palermo.
In questa galleria lunga più di tre chilometri si avvertono odori strani, come di uova putride.
Questo odore è tipico del solfuro di idrogeno (H2S), un gas tossico.
Pensate, oltre 1000 ppm (o mg/l) questo gas uccide, causando il collasso per soffocamento.
Questo gas è legato anche al vulcanesimo.
Ora, è possibile che nella zona vi sia la presenza di sorgenti di acque sulfuree.
Ad esempio, si potreebbe fare un'analisi dell'acqua che viene drenata dalla galleria.
Ora, bisogna studiare a fondo le caratteristiche di quell'ambiente, per cercare di ricavare delle risorse anche da ciò che può sembrare dannoso.
Cordiali saluti.
RIFIUTI DI NAPOLI, NESSUNA PIANIFICAZIONE E TANTO POPULISMO
Cari amici ed amiche.
Questioni come quella dei rifiuti di Napoli non possono essere trattate con gli slogan o il populismo.
Devono essere trattate con strategia ed infrastrutture efficienti.
Il neo-sindaco Luigi De Magistris (nella foto) ha fatto promesse (come quella di togliere rifiuti in cinque giorni) ma ora c'è uno stato emergenziale.
La questione dei rifiuti va risolta con strategie serie.
Una di queste è la raccolta differenziata.
Bisogna fare in modo che i cittadini inizino a separare i rifiuti tra secco, organico, plastica, vetro e rifiuti ingombranti e contenenti materiale elettrico.
Ad esempio, si potrebbe anche incoraggiare il compostaggio in casa.
Il Comune potrebbe mettere a disposizione di ogni famiglia una composteria in cui mettere il rifiuti organici, come gli sfalci o i rifiuti della cucina. Quei rifiuti vengono così "digeriti" dai batteri e dalle muffe
Qui da noi, a Roncoferraro, una delle poche cose buone fatte dal Comune fu quella di dare ad ogni famiglia una composteria in comodato.
Per la cronaca, va detto che, per il resto, l'amministrazione comunale di Roncoferraro è molto carente. Ad esempio, non vi sono "piazzole ecologiche" adeguate e la raccolta differenziata (ad oggi) è solo al 40%.
Però, a Napoli, si potrebbe fare sì che ci sia una "cultura del compostaggio", con un'iniziativa analoga, ossia dando ad ogni famiglia napoletana una composteria in comodato.
Certo, periodicamente, gli organi preposti, come la Polizia Municipale, dovranno controllare che le famiglie usino la composteria e in base a ciò, si potrebbe fare pagare meno la TARSU, la Tassa sui Rifiuti.
L'uso delle composterie diminuirebbe il volume dei rifiuti.
Oltre a ciò, servono anche infrastrutture efficienti.
Servono delle "piazzole ecologiche" con tutti i contenitori delle varie tipologie di rifiuti, compresi gli olii esausti.
Servono anche gli impianti di compostaggio per i rifiuti organici (da cui si ricava anche il biogas, da cui si ricava energia elettrica) ed i termovalorizzatori.
Inoltre, serve anche il lavoro delle aziende che trattano il vetro, piuttosto che la plastica o il materiale elettrico.
La stessa cosa vale per gli olii esausti.
Nel 2009 proposi nel mio Comune (Roncoferraro, in provincia di Mantova) il metodo con cui trattare gli olii esausti.
Potete leggere ciò in questo articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" e che è intitolato "Olii esausti, una risorsa economica ed ecologica".
Anche se attualmente sono in cerca di lavoro, sono tecnico del controllo di qualità, sicurezza ed ambiente, oltre ad essere tecnico di laboratorio chimico-biologico.
Quindi, penso di parlare con cognizione di causa.
Tra l'altro, la gestione dei rifiuti crea nuovi posti di lavoro. In questi tempi, ciò è una cosa molto positiva.
La questione dei rifiuti va risolta con tanto lavoro, progetti utili, tecnologie ed opere adeguate.
La demagogia non serve a nulla!
Cordiali saluti.
giovedì 23 giugno 2011
ANTISEMITISM IS NOT CHRISTIANITY!
Spiritually, we are semitics.
Pope Pius XI.
Cari amici ed amiche.
Quando sento dire che la mia religione, la la religione cristiana, uccise tante persone innocenti, provo fastidio. Soprattutto quando la mia religione viene accostata all' antisemitismo mi arrabbio.
E ora, faccio delle mie considerazioni, anche prendendo spunto da un bellissimo articolo scritto sul blog "L'Idea diversa" di Basch Von Rosenburg.
Voglio contribuire a togliere certi stupidi pregiudizi sugli ebrei, per togliere anche quelli (altrettanto stupidi) su di noi.
Ora, va detto che l'antisemitismo fu preesistente rispetto al Cristianesimo. Basti pensare ai Filistei (1175BC-800BC) e a tutti quei popoli che diffidavano da quello "strano" popolo che credeva in un solo Dio e che non credeva in quegli "dei" di pietra o di legno. Dio diede a quel popolo la missione di riavvicinare tutte le altre genti ad egli. Ebbe re importanti, come Davide, Salomone e Gioisia, patriarchi, come Abramo, Isacco e Giacobbe (che prenderà il nome di Israele) e profeti, come Elia, Isaia e Geremia, che di quel Dio parlavano.
Per questo, gli ebrei furono odiati.
Ci furono altri, come i Babilonesi di Nabucodonosor, i Macedoni ed i Romani, che cercarono di di distruggere questo popolo.
Più volte, distrussero la loro Città Santa, Gerusalemme, ed il suo Tempio. Quest'ultimo fu più volte distrutto, nel 416 BC (con Nabucodonosor) e nel 70 AD (durante il periodo romano, sotto il regno dell'imperatore Vespasiano).
Una parte di questo popolo sviò dalla propria missione e si adeguò agli usi dei pagani.
Proprio sotto il dominio romano, nacque a Betlemme un uomo.
Questi era figlio di Giuseppe, un falegname che però era discedente di re Davide, come sua moglie, una vergine di nome Maria.
Quest'uomo si chiamava Gesù e visse a Nazaret. Questi iniziò a predicare Dio perché in realtà egli era il Figlio di Dio, il Cristo, Colui che esisteva prima di tutti i secoli.
Nel popolo ebraico, egli si fece dei discepoli, gli apostoli.
Alle autorità questo non piacque nell'anno 33 AD, lo fecero mettere in croce, anche per il tradimento di uno degli apostoli.
Morì ma dopo tre giorni risorse ed il suo messaggio, il messaggio di quel Dio degli ebrei, fu portato anche a coloro che in quel Dio non credevano.
Si compì così la missione di quel popolo e venne abbattuto il muro che divideva gli ebrei da non ebrei.
Ora, al di là di tutto, vanno dette determinate cose.
E' ora di smetterla di dire che gli ebrei assassinarono Cristo.
Il popolo ebraico non uccise Cristo. Non ne aveva alcun interesse.
Gli assassini di Cristo furono coloro che ebbero tutto l'interesse di farlo morire.
Ci fu una connivenza tra alcune caste aristocratiche e sacerdotali del popolo ebraico ed i Romani che videro in Gesù Cristo un agitatore politico.
Furono questi, coloro che uccisero il Cristo.
Il popolo ebraico, però, non c'entrò.
Purtroppo, questo non fu inteso dalle generazioni future e gli ebrei subirono persecuzioni e restrizioni di vario tipo. Tutto ciò fu il frutto dell'ignoranza.
Nel 313 AD, da "religio illicita", il Cristianesimo si affermò e, sugli ebrei, ai tanti pregiudizi preesistenti se ne aggiunsero altri, proprio a causa dell'ignoranza o meglio il pregiudizio pagano si "travestì" con il Cristianesimo.
Da qui, nacque l'attribuzione dell'antisemitismo al Cristianesimo.
In realtà, tra l'antisemitismo precristiano e quello del periodo successivo, ci fu un lungo "fil rouge".
Ad esempio, nel 70 AD Gerusalemme non esistette più. Il popolo ebraico fu disperso ed il Tempio fu distrutto. In seguito, Gerusalemme fu ricostituita come Aelia Capitolina e al posto del Tempio venne edificato un luogo di culto pagano. Lo stesso accadde al luogo in cui fu seppellito Gesù.
Quindi, il percorso del Giudaismo e del Cristianesimo fu simile, fino ad un certo punto.
Ora, il Cristianesimo si diffuse tra i pagani e questo generò la reazione delle autorità romane che perseguitarono i cristiani.
I cristiani, però, crebbero di numero e alla fine vinse nel 313 AD, con l'Editto di Milano, editto che fu voluto dall'imperatore Costantino I.
Quel Dio di Israele sconfisse il paganesimo.
Lo stesso non si poté dire del Giudaismo, che restò confinato nelle sue comunità.
In pratica, per gli ebrei, la situazione non cambiò. Anche loro vennero perseguitati dai pagani. Ad esempio, nel 49 AD, l'imperatore Claudio espulse i giudei (che erano insieme ai cristiani) da Roma. Claudio era pagano. Semmai, l'ignoranza fece il resto. Proprio perché non ci fu un chiarimento sul "ruolo" degli ebrei durante la crocifissione di Cristo, quei vecchi pregiudizi sul popolo ebraico restarono. Vennero rivisti "in senso cristiano".
In realtà, però, gli ebrei non furono sempre perseguitati. A volte furono tollerati e poterono dare il loro contributo anche alla società. Pensiamo a Mantova o a Messina.
Quando ci furono le maggiori persecuzioni contro gli ebrei?
Le maggiori persecuzioni contro gli ebrei ci furono nei periodi di crisi acuta.
Ad esempio, nel XIV secolo ci furono una crisi economica acuta ed una pestilenza fortissima.
Alcuni "predicatori" detti "flagellanti" iniziarono ad additare gli ebrei come "avvelenatori di pozzi" ed aizzarono la gente contro di loro.
Agli ebrei successe la stessa cosa che successe ai cattolici inglesi all'indomani dell'incendio di Londra, che avvenne nel 1666. Furono additati come "capro espiatorio".
Tra l'altro, i "flagellanti" non agirono per conto delle gerarchie ecclesiastiche. Queste ultime, infatti, erano in crisi a causa della "Cattività Avignonese" dei Papi e della peste, che allontanava i preti dai fedeli.
Lo stesso accadde nel XVI, durante la Riforma protestante, un altro periodo in cui la Chiesa cattolica ebbe dei grossi problemi.
Questo deve fare riflettere. Nei momenti di maggiore crisi della Chiesa cattolica, gli ebrei subivano maggiori persecuzioni.
Molto spesso, però, le persecuzioni contro gli ebrei avevano un apparente motivo religioso.
Non potendo fare molti lavori, gli ebrei erano costretti a fare i banchieri e a fare prestiti di denari.
Molto spesso capitava che un principe cristiano si indebitasse con loro e, per non restituire loro i soldi, li faceva uccidere, muovendo il pretesto religioso.
Ora, sfatiamo un altra leggenda sugli ebrei.
Molto spesso si parla di "ebrei massoni" e pronti a complottare contro i cristiani.
Qui ci sarebbe da dire molto.
Nel XVIII secolo ci fu l'Illuminismo e molta parte ebbe la massoneria.
A prescindere dalla leggenda di Hiram Abif e del Tempio di re Salomone, la massoneria non ebbe un'origine ebraica.
Infatti, nacque nell'ambito delle gilde che realizzavano le cattedrali.
Non mi risulta che gli ebrei avessero mai costruito le cattedrali.
Inoltre, molti venerabili massoni erano abati e monaci.
Magari, proprio per il carattere segreto della massoneria, anche degli ebrei potrebbero essere entrati in essa.
Di sicuro, una minore forza della Chiesa cattolica non tolse l'antisemitismo.
Anzi, esso si acuì nel XIX e ne XX secolo e qui non ci fu nulla di cristiano.
Infatti, sorsero ideologie perniciose come il comunismo, il militarismo ed il nazionalismo che osteggiarono gli ebrei.
Per i comunisti, gli ebrei erano i depositari del capitalismo e di una religione. Per il comunismo, la religione è una forma di alienazione che distraeva l'uomo dai bisogni terreni.
Per i militaristi ed i nazionalista, gli ebrei erano fautori del pacifismo, del cosmopolitismo e del comunismo.
Ora, anche qui c'è da fare una precisazione.
La famiglia Karl Marx (fondatore del comunismo) era sì di origini ebraiche ma si fece protestante, anche se non fu religiosa.
Riguardo al cosmopolitismo, gli ebrei non venivano visti di buon occhio perché le famiglie di religione ebraica avevano legami di sangue con altre famiglie ebraiche sparse per il mondo.
La situazione esplose nel XX secolo, con l'affermarsi del nazismo e del comunismo, due ideologie anticristiane. Gli ebrei furono perseguitati sia dai nazisti che dai comunisti.
Con loro, morirono anche tanti cristiani, come il pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, padre Massimiliano Kolbe e padre Giuseppe Girotti (nei lager nazisti) e i martiri di Butovo (nei campi sovietici).
Ebrei e cristiani tornarono ad essere perseguitati insieme.
Questo deve farci riflettere e se si riflettesse di più si capirebbe che uno che si dice cristiano ma poi è antisemita.
Andrebbe contro il suo credo. Abramo, Mosè, Giacobbe e Gesù non erano mica ebrei?
Sinceramente, mi ha fatto schifo vedere la foto di quel prete che indossa una svastica che ho riportato qui sopra.
Inoltre, Papa Pio XI disse che l'antisemitismo è inconciliabile con la dottrina cattolica e che noi siamo tutti spiritualmente semiti.
Papa Pio XII, il tanto vituperato Papa Pio XII, disse:
"Dove regna la Croce di Cristo, non voglio vedere la croce uncinata.".
Leggete questo articolo, seguendo il link http://ilprofetadelvento.it/La Chiesa e gli ebrei.htm.
Hitler si alleò con il muftì di Gerusalemme Husseini, un fondamentalista islamico, e disse (testualmente) che avrebbe schiacciato la Chiesa come un rospo.
Guarda caso, oggi, sia i comunisti che i neonazisti sono contro Israele.
Ovviamente, i comunisti vedono in Israele il capitalismo e l'oppressore di popoli.
Non sono diversi da coloro che (come i nazisti) sostenevano certe tesi che parlano di una conquista del mondo da parte degli ebrei.
Questo deve farci riflettere.
Tra l'altro, qualche giorno fa stavo andando in bicicletta, qui a Roncoferraro. Ad un certo punto avevo visto dei bambini che si spintonavano e si prendevano in giro tra loro.
Uno di loro aveva canzonato l'altro, apostrofandolo con il termine "ebreo".
Io avevo la tentazione di chiedere chi fossero i suoi genitori e di dire loro di insegnare le buone maniere a suo figlio.
Certo che certe cose ancora permangono.
Noi cattolici dobbiamo vivere insieme agli ebrei in reciproca comprensione ed amicizia.
Cordiali saluti.
L'IDEA DIVERSA: Il concetto di ebrei popolo eletto: razzismo o no?...: " “Voi avete visto ciò che ho fatto all’Egitto: portandovi [come] su ali d’aquila, vi ho condotti a me. E ora, se ascolterete la Mia voce ..."
AGAINST CHRISTIANOPHOBIA
Dear friend.
Please, sign this petition.
Follow this link, http://www.againstchristianophobia.org, and sign this petition.
Every five minutes a christian is killed for his faith. Churches are destroyed and men, women ed children are killed for their faith.
Today, Christianity is the most persecuted religion.
Do not forget.
God bless you.
LA SVIZZERA TEMPLARE
Cari amici ed amiche.
La storia della Svizzera è molto complessa.
Le presenza umana su quel lembo di terra incastonato tra gli attuali Liechtenstein, Francia, Germania, Austria ed Italia e tra le Alpi e la catena del Giura risale a circa 15o.000 anni fa e fu abitato da tribù celtiche come gli Elvezi e gli Allobrogi.
Con la conquista romana, questo lembo di terra fece parte della Provincia di Rezia.
In epoca romana furono fondate città come Colonia Iulia Equestris (Nyon), Genava (Ginevra), Curia (Coira), Sedenum (Sion), Bilitio (Bellinzona), Lousonna (Losanna), Salodunum (Soletta) e Turicum (Zurigo).
Con l'arrivo dei barbari e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), quella zona si divise in tre aree, quella occidentale, abitata da popolazioni gallo-romane (l'attuale Svizzera francofona), quella centrale e settentrionale, popolata da popolazioni germaniche (l'attuale Svizzera tedescofona) e meridionale, abitata da popolazioni romano-longobarde (da cui discendono sia le comunità italo-svizzere e sia quelle ladine) e reto-romanze, da cui discendono i Ladini, che parlano una lingua neolatina, il romancio. Fiorirono importanti monasteri, come quello di San Gallo e di Saint Maurice d'Agaune.
Con la morte dell'imperatore Carlo Magno (814 AD) e di suo figlio Ludovico il Pio (840 AD) l'attuale Svizzera entrò a fare parte della Lotaringia, quella fascia di territorio che partiva dagli attuali Paesi Bassi e finiva nel centro-nord Italia che fu attribuita a Lotario I, il primo dei tre figli di Ludovico ed imperatore del Sacro Romano Impero, dopo il trattato di Verdun dell'843 AD.
Il Sacro Romano Impero si dissolse nell'887 AD, con la deposizione di Carlo III detto "Il Grosso".
Nel X secolo, fu ricomposto il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica e nel 1039 AD, il territorio svizzero fu preso dall'imperatore Corrado II il Salico.
Fino al 1291 questa parte di impero fu terreno di scontro tra famiglie nobili importanti come quelle sveve di Zahringen e Hohenstaufen, i Savoia e Kyburg.
Nel 1291 la parte centrale della Svizzera fu retta da una famiglia che diventerà molto potente, gli Asburgo.
Questi vollero trasformare i propri feudatari in funzionari (landamani). I contadini, invece, puntarono alla dipendenza diretta dall'impero (sul modello delle città libere imperali), scavalcando feudatari.
Il 1 aosto 1291, le comunità rurali si strinsero in un'alleanza contro gli Asburgo e le comunità di Uri, Svitto (Schwitz) ed Unterwaldo (Unterwald) si unirono.
Qui ci fu l'embrione dello Stato svizzero che noi conosciamo, la Confoederatio Helvetica.
Nel 1313, i contadini di Svitto attaccarono l'abbazia di Einseldeln e due anni dopo furono attaccati dai cavalieri degli Asburgo, che furono sconfitti.
Alla confederazione aderirono in seguito Lucerna (1332), Zurigo (1351), Berna (1353) e Zug (1365). Preoccupati della forza dei confederati, gli Asburgo li attaccarono nuovamente ma furono sconfitti più volte. Nel 1415, Argovia entrò nella confederazione e lo stesso fece Uznach nel 1435.
Dal 1474 al 1477, la confederazione fu attaccata dai Borgognoni di Carlo il Temerario, che vennero sconfitti. Nel 1481, aderirono alla confederazione Friburgo e Soletta .
Nel 1499 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo riconobbe la sovranità della Svizzera a cui aderirono anche il cantone Appenzell (nel 1513), il Canton Ticino (che fu staccato dal Ducato di Milano, dopo la battaglia di Marignano del 1516) e Ginevra (nel 1519).
Nel XVI secolo, in Svizzera vi furono turbolenze dovute all'arrivo della Riforma protestante.
Prima arrivarono i luterani. Poi, nel 1523, un predicatore di nome Ulderico Zwingli, portò la sua dottrina a Zurigo. Questa dottrina arrivò a Berna, a Sciaffusa fino alle campagne del Grigioni e di San Gallo.
Nel 1535, un predicatore francese di nome Giovanni Calvino fece espellere il vescovo di Ginevra ed impose le sue idee religiose sulla città.
E così, i secoli XVI e XVII furono travagliati a causa degli scontri tra cattolici e protestanti.
In tanti tentarono di conquistare questa terra elevetica.
Ci fu la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che sconvolse mezza Europa.
La fine della Guerra dei Trent'anni sancì l'indipendenza della Svizzera dall'Impero. Nel 1674 fu proclamata la sua neutralità. Nel 1712 finirono anche le guerre di religione.
Il resto è storia nota.
Con l'Illuminismo ci furono rivoluzioni e la Svizzera finì nell'orbita dei Francesi di Napoleone Bonaparte.
Con il Congresso di Vienna (1814) venne stabilito che i confini svizzeri fossero riconosciuti.
Nel XIX secolo ci furono scontro tra i cantoni protestanti e liberali e quelli conservatori e cattolici.
Nel 1848 venne creata la Confederazione Elevetica (o Svizzera) che conosciamo noi.
Ora, voglio portare alla vostra attenzione un piccolo particolare.
Guardate la bandiera svizzera.
Essa è una croce bianca su campo rosso.
Del resto, questa croce compare anche sulle monete. Qui sopra vi è un pezzo da due franchi che fa parte della mia collezione, che spero di completare.
Ora, vi faccio fare un giochino.
Provate ad invertire i colori.
Cosa salta fuori?
E' facile, avremo una croce rossa su campo bianco.
Non vi fa venire in mente niente?
La Croce Rossa?
Non esattamente!
La Croce Rossa fu fondata dal ginevrino Jean Henri Dunant nel 1862 e, secondo la storia ufficiale, prese spunto dalla bandiera svizzera a colori invertiti.
Ora, va ricordato che Dunant era un massone.
Alcune logge della massoneria sostengono di essere eredi di un ordine cavalleresco medioevale che fu fondata nel 1099 da un tale Hugues de Payns e che fu soppresso da Papa Clemente V (per volere del re di Francia Filippo IV detto "Il Bello") nel 1312.
Ma sì...sto parlando proprio dei Cavalieri dell'Ordine Templare!
Ora, vi è una teoria che dice che la Svizzera fosse stata fondata dai proprio da questi cavalieri.
In effetti, il fatto che dei semplici contadini si fossero armati così e che fossero stati capaci di creare un sistema difensivo e politico di simile caratura deve fare supporre che in passato ci fosse stato qualcuno che potesse essere stato in grado di garantire ciò.
Bisogna tenere conto che, quando l'ordine fu soppresso nel 1312, i templari si dispersero.
Alcuni andarono in Scozia, presso re Roberto I, che era stato scomunicato.
Altri, come i templari spagnoli, fondarono ordini nuovi, come l'Ordine di Montesa.
Altri ancora potrebbero essersi rifiugiati nell'attuale Svizzera, ove già avevano precettorie e mansioni.
Inoltre, ricordo che i Templari erano anche dei banchieri. Furono loro gli inventori dell'assegno. La Svizzera di oggi è nota per le banche.
Quindi, ci sono tante coincidenze che, se dovessero essere vere, metterebbero in luce una verità sorprendente.
Tra l'altro, sarebbe anche la dimostrazione del fatto che i Templari erano fedeli al Papa.
La dimostrazione sta nel fatto che dal 1506, sotto Papa Giulio II, ad oggi dei mercenari svizzeri sono al servizio del Papa. I discendenti di questi mercenari sono le Guardie Svizzere.
Se la teoria dei Templari legati alla Svizzera dovesse essere vera sarebbe la dimostrazione della loro fedeltà alla Chiesa.
Tante Guardie Svizzere, ad esempio, morirono nel 1527 per difendere Papa Clemente VII, quando Roma fu saccheggiata da Lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Pertanto, quando sentiamo gridare il motto "Acriter et fideliter", riflettiamo!
Cordiali saluti.
La storia della Svizzera è molto complessa.
Le presenza umana su quel lembo di terra incastonato tra gli attuali Liechtenstein, Francia, Germania, Austria ed Italia e tra le Alpi e la catena del Giura risale a circa 15o.000 anni fa e fu abitato da tribù celtiche come gli Elvezi e gli Allobrogi.
Con la conquista romana, questo lembo di terra fece parte della Provincia di Rezia.
In epoca romana furono fondate città come Colonia Iulia Equestris (Nyon), Genava (Ginevra), Curia (Coira), Sedenum (Sion), Bilitio (Bellinzona), Lousonna (Losanna), Salodunum (Soletta) e Turicum (Zurigo).
Con l'arrivo dei barbari e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), quella zona si divise in tre aree, quella occidentale, abitata da popolazioni gallo-romane (l'attuale Svizzera francofona), quella centrale e settentrionale, popolata da popolazioni germaniche (l'attuale Svizzera tedescofona) e meridionale, abitata da popolazioni romano-longobarde (da cui discendono sia le comunità italo-svizzere e sia quelle ladine) e reto-romanze, da cui discendono i Ladini, che parlano una lingua neolatina, il romancio. Fiorirono importanti monasteri, come quello di San Gallo e di Saint Maurice d'Agaune.
Con la morte dell'imperatore Carlo Magno (814 AD) e di suo figlio Ludovico il Pio (840 AD) l'attuale Svizzera entrò a fare parte della Lotaringia, quella fascia di territorio che partiva dagli attuali Paesi Bassi e finiva nel centro-nord Italia che fu attribuita a Lotario I, il primo dei tre figli di Ludovico ed imperatore del Sacro Romano Impero, dopo il trattato di Verdun dell'843 AD.
Il Sacro Romano Impero si dissolse nell'887 AD, con la deposizione di Carlo III detto "Il Grosso".
Nel X secolo, fu ricomposto il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica e nel 1039 AD, il territorio svizzero fu preso dall'imperatore Corrado II il Salico.
Fino al 1291 questa parte di impero fu terreno di scontro tra famiglie nobili importanti come quelle sveve di Zahringen e Hohenstaufen, i Savoia e Kyburg.
Nel 1291 la parte centrale della Svizzera fu retta da una famiglia che diventerà molto potente, gli Asburgo.
Questi vollero trasformare i propri feudatari in funzionari (landamani). I contadini, invece, puntarono alla dipendenza diretta dall'impero (sul modello delle città libere imperali), scavalcando feudatari.
Il 1 aosto 1291, le comunità rurali si strinsero in un'alleanza contro gli Asburgo e le comunità di Uri, Svitto (Schwitz) ed Unterwaldo (Unterwald) si unirono.
Qui ci fu l'embrione dello Stato svizzero che noi conosciamo, la Confoederatio Helvetica.
Nel 1313, i contadini di Svitto attaccarono l'abbazia di Einseldeln e due anni dopo furono attaccati dai cavalieri degli Asburgo, che furono sconfitti.
Alla confederazione aderirono in seguito Lucerna (1332), Zurigo (1351), Berna (1353) e Zug (1365). Preoccupati della forza dei confederati, gli Asburgo li attaccarono nuovamente ma furono sconfitti più volte. Nel 1415, Argovia entrò nella confederazione e lo stesso fece Uznach nel 1435.
Dal 1474 al 1477, la confederazione fu attaccata dai Borgognoni di Carlo il Temerario, che vennero sconfitti. Nel 1481, aderirono alla confederazione Friburgo e Soletta .
Nel 1499 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo riconobbe la sovranità della Svizzera a cui aderirono anche il cantone Appenzell (nel 1513), il Canton Ticino (che fu staccato dal Ducato di Milano, dopo la battaglia di Marignano del 1516) e Ginevra (nel 1519).
Nel XVI secolo, in Svizzera vi furono turbolenze dovute all'arrivo della Riforma protestante.
Prima arrivarono i luterani. Poi, nel 1523, un predicatore di nome Ulderico Zwingli, portò la sua dottrina a Zurigo. Questa dottrina arrivò a Berna, a Sciaffusa fino alle campagne del Grigioni e di San Gallo.
Nel 1535, un predicatore francese di nome Giovanni Calvino fece espellere il vescovo di Ginevra ed impose le sue idee religiose sulla città.
E così, i secoli XVI e XVII furono travagliati a causa degli scontri tra cattolici e protestanti.
In tanti tentarono di conquistare questa terra elevetica.
Ci fu la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che sconvolse mezza Europa.
La fine della Guerra dei Trent'anni sancì l'indipendenza della Svizzera dall'Impero. Nel 1674 fu proclamata la sua neutralità. Nel 1712 finirono anche le guerre di religione.
Il resto è storia nota.
Con l'Illuminismo ci furono rivoluzioni e la Svizzera finì nell'orbita dei Francesi di Napoleone Bonaparte.
Con il Congresso di Vienna (1814) venne stabilito che i confini svizzeri fossero riconosciuti.
Nel XIX secolo ci furono scontro tra i cantoni protestanti e liberali e quelli conservatori e cattolici.
Nel 1848 venne creata la Confederazione Elevetica (o Svizzera) che conosciamo noi.
Ora, voglio portare alla vostra attenzione un piccolo particolare.
Guardate la bandiera svizzera.
Essa è una croce bianca su campo rosso.
Del resto, questa croce compare anche sulle monete. Qui sopra vi è un pezzo da due franchi che fa parte della mia collezione, che spero di completare.
Ora, vi faccio fare un giochino.
Provate ad invertire i colori.
Cosa salta fuori?
E' facile, avremo una croce rossa su campo bianco.
Non vi fa venire in mente niente?
La Croce Rossa?
Non esattamente!
La Croce Rossa fu fondata dal ginevrino Jean Henri Dunant nel 1862 e, secondo la storia ufficiale, prese spunto dalla bandiera svizzera a colori invertiti.
Ora, va ricordato che Dunant era un massone.
Alcune logge della massoneria sostengono di essere eredi di un ordine cavalleresco medioevale che fu fondata nel 1099 da un tale Hugues de Payns e che fu soppresso da Papa Clemente V (per volere del re di Francia Filippo IV detto "Il Bello") nel 1312.
Ma sì...sto parlando proprio dei Cavalieri dell'Ordine Templare!
Ora, vi è una teoria che dice che la Svizzera fosse stata fondata dai proprio da questi cavalieri.
In effetti, il fatto che dei semplici contadini si fossero armati così e che fossero stati capaci di creare un sistema difensivo e politico di simile caratura deve fare supporre che in passato ci fosse stato qualcuno che potesse essere stato in grado di garantire ciò.
Bisogna tenere conto che, quando l'ordine fu soppresso nel 1312, i templari si dispersero.
Alcuni andarono in Scozia, presso re Roberto I, che era stato scomunicato.
Altri, come i templari spagnoli, fondarono ordini nuovi, come l'Ordine di Montesa.
Altri ancora potrebbero essersi rifiugiati nell'attuale Svizzera, ove già avevano precettorie e mansioni.
Inoltre, ricordo che i Templari erano anche dei banchieri. Furono loro gli inventori dell'assegno. La Svizzera di oggi è nota per le banche.
Quindi, ci sono tante coincidenze che, se dovessero essere vere, metterebbero in luce una verità sorprendente.
Tra l'altro, sarebbe anche la dimostrazione del fatto che i Templari erano fedeli al Papa.
La dimostrazione sta nel fatto che dal 1506, sotto Papa Giulio II, ad oggi dei mercenari svizzeri sono al servizio del Papa. I discendenti di questi mercenari sono le Guardie Svizzere.
Se la teoria dei Templari legati alla Svizzera dovesse essere vera sarebbe la dimostrazione della loro fedeltà alla Chiesa.
Tante Guardie Svizzere, ad esempio, morirono nel 1527 per difendere Papa Clemente VII, quando Roma fu saccheggiata da Lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Pertanto, quando sentiamo gridare il motto "Acriter et fideliter", riflettiamo!
Cordiali saluti.
mercoledì 22 giugno 2011
GIOVANI, UNA QUESTIONE SPINOSA!
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere i commenti all'articolo "Il problema del centrodestra, la Lega Nord? No, la mancanza della Lega Sud?".
Il commento è stato scritto da un tale Pasquale, un ingegnere di ventotto anni.
A prescindere dai toni usati dall'interlocutore e dal suo modo di porre la questione (che non condivido), da quel commento voglio trarre qualcosa di costruttivo.
Nel suo attacco alla Lega Nord (che mi risulta becero), Pasquale scrive:
"I meridionali sono persone che nella maggior parte dei casi sono laureati e vanno al nord ad occupare i migliori posti di lavoro...mentre quelli del nord (che nella maggior parte dei casi si fermano alla licenza media o al diploma) devono accontentarsi di posti di manovalanza...non bisogna generalizzare ma è così! Guarda come ti dicevo io sono un ingegnere, ho 28 anni, lavoro a Bologna ed insegno in una scuola...mi devi credere i ragazzi che ho come alunni, nella maggior parte dei casi, non sanno fare 2+2 ...e sono tutti bolognesi e delle zone limitrofe...qua si spiega tutto!"
Ora faccio la mia considerazione.
Quando afferma che al sud ci sono più laureati, Pasquale dice il vero.
Però, dimentica un aspetto importante della questione.
Il primo riguarda la questione delle condizioni del sud Italia.
Al sud non c'è l'apparato industriale del nord. Ergo, c'è meno richiesta di manovalanza.
Quindi, un giovane del sud che vuole realizzarsi deve per forza studiare e la famiglia lo incoraggia, anche facendo ingenti sforzi economici.
Per un giovane del sud non ci sono altre possibilità.
Intendiamoci, questo è un merito. Di fronte alle difficoltà non sio può stare con le "mani in mano".
Al nord, invece, c'è l'industria e c'è l'agricoltura intensiva. Quindi è richiesta più manovalanza.
Quando afferma che molti lasciano la scuola prima del tempo, Pasquale dice il vero.
Però, dimentica di dire al sud la "mortalità scolastica" (ossia l'abbandono degli studi) non è certamente meno alta di quella che c'è al nord.
La differenza sta nel fatto che al nord la "mortalità scolastica" è più visibile.
Però, non è meno alta di quella che c'è al sud, ove vi sono anche dei bambini che non fanno nemmeno la scuola dell'obbligo.
In secondo luogo, vorrei ricordare un'altra cosa.
Avere la laurea non significa essere "super istruiti".
Dico questo per una ragione molto semplice.
Qui in Italia, molte università non sono meritocratiche, soprattutto a causa della questione delle "baronie" , questione che è largamente combattuta dalla riforma del ministro dell'Istruzione e dell'Università Mariastella Gelmini.
In Italia, il valore della laurea è dimezzato perché tanti laureati hanno quel pezzo di carta non per meriti propri ma per "favori" ricevuti.
Di sicuro, per l'università italiana serve una riforma radicale che preveda un taglio severo dei finanziamenti pubblici per molte facoltà che sono inutili ed un maggiore ingresso anche dei fondi privati che finanziano quelle facoltà che hanno progetti utili.
Questo è un principio di sussidiarietà, che è già presente nella riforma del ministro Gelmini.
Anzi, io sarei favorevole a fare quello che si fa all'estero.
Un'azienda finanzia una facoltà di un'università e ne segue gli allievi che potrebbero diventare suoi futuri managers.
Anzi, se io fossi un ricco imprenditore io farei seguire i giovani fin dalle Scuole Superiori (con dei "talent scout") e poi farei avere ai più meritevoli delle borse di studio per gli studi all'università, così da potere dare a loro il posto nella mia azienda.
Inoltre, le università italiane hanno un'altra grave carenza.
A differenza di quelle estere (che hanno il "campus") molte università italiane non hanno alloggi vicini. Se si escludono alcune eccezioni (come l'università di Firenze, che la "casa dello studente", che è raffigurata nella foto qui sopra) un giovane che va all'università non ha un alloggio vicino al plesso e spesso è costretto o a fare il pendolare o ad affittare delle case, che spesso sono dei tuguri, per i quali uno studente si trova a pagare degli affitti esosi.
Ora, sollevo la questione della disoccupazione giovanile.
Pasquale mi attacca sempre sulla questione della disoccupazione giovanile, questione che mi riguarda, essendo anch'io disoccupato.
Pasquale attacca sempre il Governo. Io voglio portare la questione ad un punto più alto econ un tono meno polemico e più costruttivo.
E' evidente che tra me ed il mio interlocutore vi siano delle differenze di vedute.
Lui è di sinistra e come tale delega tutto allo Stato e alla pubblica istituzione.
Io, invece, sono di centrodestra e dico che non bisogna delegare tutto alla pubblica istituzione e che il privato ha delle responsabilità.
E' evidente che qui in Italia vi sia un problema ma ritengo che il Governo non c'entri più di tanto.
E' la cultura imprenditoriale italiana che ha preso una brutta piega.
In pratica, molti imprenditori che cercano manovalanza, vogliono abbassare i costi.
Per fare ciò, hanno smesso di investire nella tecnologia e puntato tutto sule "braccia".
Quindi, per abbassare i costi, questi imprenditori hanno iniziato ad assumere gli immigrati.
In pratica, i giovani italiani sono stati messi in concorrenza con gli immigrati e questi ultimi sono avvantaggiati.
Molto spesso si dice che i giovani italiani non vogliono fare certi lavori perché umili.
Se gli imprenditori che sostengono questa tesi pagassero di più, io penso che un giovane italiano sarebbe ben disposto a fare certi lavori.
E poi, ritengo che questa tesi sia una pura leggenda metropolitana.
Io, ad esempio, ho lavorato come collaboratore scolastico (bidello) nella Scuola Media.
Sono stato anche impiegato comunale, ma questa è un'altra storia.
Dall'attuale situazione nasce anche la precarietà.
Di certo, gli imprenditori sono oberati da un fisco pesantissimo e qui sì che il Governo deve intervenire.
Però, non si può nemmeno gettare la croce su questo Governo, che tra l'altro ha fatto reggere i conti nonostante la crisi.
Il problema dei giovani è ben più complesso.
In tale proposito, vi invito a leggere la nota di Filippo Giorgianni, che ha preso alcune pagine di un testo del filosofo Roger Scruton che è intitolato "Filosofia di Facebook, vita reale o feticcio".
Il link è http://www.facebook.com/notes/filippo-giorgianni/roger-scruton-filosofia-di-facebook-vita-reale-o-feticcio-in-vitapensiero-n-1201/10150340754763327.
Oggi, i giovani si trovano di fronte ad una vera e propria crisi di valori.
Sull'ambito lavorativo, ho detto tutto prima ma la crisi è profonda anche su quello umano.
Com'è noto, la famiglia è in crisi e la scuola (specie quella pubblica, tanta parte della quale è figlia di quel modo di pensare del Sessantotto) non è in grado di trasmettere valori.
Molto spesso, i giovani si trovano con un solo genitore che spesso è a lavoro. I giovani sono costretti a barcamenarsi in questo contesto di solitudine.
Quindi, c'è una predominanza della "cultura dell'individualismo", ossia di quella "cultura" che fa sì che una persona pensi solo a sé stessa, anche a scapito degli altri. Anche da qui nasce il bullismo nelle scuole, fenomeno che, purtropo, anch'io ho conosciuto, alle Scuole Medie.
Un giovane è portato a fare ciò perché sa di essere solo. E così si rifugia nella sua stanzetta e, navigando nei social-network, si crea un mondo tutto suo con "amici" fittizi.
Ciò, però, è deleterio perché non aiuta a crescere.
Per aiutare i giovani serve un cambiamento culturale.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.