Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Lorenzo Gioli che è intitolato "Emergenza permanente e approccio “rischio zero”: a mutare è la democrazia".
Ne riporto questo stralcio:
Si vuole arrivare all'obiettivo del "Covid zero" ma tale obiettivo è pura utopia.
Il Covid c'è e ci sarà sempre.
Allora, che facciamo?
Andiamo avanti con il lockdown?
Continuiamo a limitare le libertà?
Continuiamo con gli striscioni con gli spot che recitano: "Andrà tutto bene!"?.
Continuiamo a mettere contro tra di loro gli italiani non vaccinati e quelli vaccinati?
Qui vi è un grosso problema.
Il problema in questione è il rischio che sta correndo la nostra democrazia.
Noi siamo governati da una classe politica che non sa gestire un'emergenza sanitaria.
Lo dimostra il fatto che essa ricorra solo al lockdown.
Eppure, nonostante le misure draconiane, l'Italia è il Paese che ha registrato il maggiore numero di decessi in Europa.
Appare chiaro che qualcosa non abbia funzionato.
Per esempio, non è stato fatto un protocollo (serio) per le cure in casa.
Qui si rischia davvero qualcosa di peggio del virus stesso.
Il rischio è la perdita della nostra libertà e della nostra democrazia.
Del resto, una cosa del genere è già stata detta dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, quando ha affermato che, vista la pandemia, le garanzie costituzionali sono implicitamente sospese.
Ora, il rischio è che l'emergenza diventi veramente una situazione normale.
Si pretende di arrivare al "rischio zero" ma una cosa del genere è una mera illusione.
Si dovrà arrivare al punto nel quale si dovrà convivere con il virus, per evitare derive che non c'entreranno nulla con quanto sta causando quest'ultimo.
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