Cordoglio per il professor De Donno

Il professor Giuseppe De Donno, ex-primario di pneumologia dell'Ospedale "Carlo Poma" di Mantova, si è suicidato.

La notizia è stata scioccante.
Il fatto tragico è avvenuto ieri.

Non è chiaro il motivo del folle gesto.

Ora, esprimo una mia opinione.

Il reparto diretto da De Donno è stato quello nel quale è stata ricoverata mia madre, la quale era malata di microcitoma, il peggiore tumore al polmone.

Purtroppo, non si è potuto fare nulla, perché il cancro era in fase avanzata.

Tuttavia, si è cercato di fare di tutto per curare mia madre.

Dunque, vorrei dire al professor De Donno: "Grazie lo stesso". 

Tuttavia, vi è anche un'altra questione.

De Donno è stato il medico che si è impegnato nel fare conoscere la cura al plasma contro il Covid.

La cura funzionava ma la si è bloccata. 

Perché si è fatto ciò?

Poiché la cura funzionava, la si doveva portare avanti.

Invece, la cura al plasma è stata bloccata e De Donno è stato trattato quasi come un visionario.

Tra l'altro, a ben guardare, la cura al plasma non avrebbe interferito con la campagna vaccinale.

Infatti, almeno in teoria, il vaccino serve a prevenire una malattia mentre una cura (come dice la parola stessa) serve a curarla quando già è in corso.

Di conseguenza, una riflessione è d'obbligo. 

Appare chiaro che ci siano state delle cose che non sono andate.

Lui stesso diceva che volevano zittirlo. 

Chi ha bloccato il lavoro di De Donno ci faccia la cortesia di non essere ipocrita e di non lanciare messaggi di cordoglio che sanno più di presa in giro che di autentico rispetto per un grande professionista del campo medico.

Esprimo il mio sincero cordoglio per il professor De Donno.