Cari amici ed amiche.
Oggi, domenica 06 marzo 2011, vi è stata l'VIII edizione del "Pranzo dei Poeti Mantovani",presso il ristorante "Il Nespolo", a San Biagio, in Provincia di Mantova.
Esso è organizzato dal cenacolo dei poeti dialettali mantovani "Al Fogolèr", il cui presidente è il signor Sergio Aldrighi. L'evento culturale è cominciato alle ore 10:00.
Oltre il cenacolo "Al Fogolèr", hanno partecipato anche altri gruppi come "El Zàc", ossia il gruppo di poesia dialettale cremonese, il gruppo del sempre stimato amico Italo Bonassi, che è il "Gruppo Poesia '83" di Rovereto, in Provincia di Trento, il "Cenacolo trentino di cultura dialettale" dello scrittore e giornalista Elio Fox, i cenacoli veronesi, un poeta bolognese, il signor Stefano Rovinetti Brazzi, un altro poeta di Imola, il signor Umberto Antonioli, ed una poetessa ferrarese.
Oltre al sottoscritto, hanno partecipato anche altri due poeti di Roncoferraro, il geometra Giordano Dugoni ed il professor Franco Bissoni.
Del "Fogolèr", vi erano "big, il presidente Sergio Aldrighi, Claudio Quarenghi, Wainer Mazza, Luciana Ballardini e Luciano Azzoni. A causa di problemi di salute, non hanno partecipato la segretaria del "Fogolèr"Daniela Saccani ed un eminente consigliere di tale associazione, Gino Costa.
Per conoscere meglio il cenacolo, visitate il sito http://www.inventarti.it/FOGOLER%20serate.htm.
Vi erano i giornalisti della "Gazzetta di Mantova", della "Voce di Mantova" e di "Telemantova".
L'evento è stato caratterizzato dal convegno che trattava il tema del "Festivaletturatura", che si tiene a a Mantova, e del "Festival degli scrittori della bassa" (che si terrà a Pegognaga domenica 04 settembre 2011) e dello spazio dedicato alla poesia in questi due ambiti.
Il titolo del tema è "Due festival a confronto. Festivaletteratura di Mantova e Festival degli scrittori della bassa. Che spazio ha la poesia?".
In pratica, il qui si è messo a confronto il "Festivaletteratura" che quest'anno si terrà dal 07 all'11 settembre, ed il"Festival degli scrittori della bassa", per il quale è dedicata una pagina di Facebook.
Riguardo tali eventi, vi sono i rispettivi siti, che sono http://informagiovani.mn.it/index.phtml?=10798 e http://www.festivaletteratura.it/.
Questi due eventi vanno messi a confronto.
Il "Festivaletteratura" è un evento di portata internazionale e si tiene annualmente nel capoluogo della Provincia, a Mantova, tra i suoi chiostri (come quello della chiesa di San Barnaba) e le sue piazze (come Piazza delle Erbe) e le sue chiese (come la Basilica di Sant'Andrea) ed i suoi palazzi (come il Palazzo Ducale).
Il Festival degli scrittori della bassa, è una festival legato alla realtà padana, alla sua storia e alla sua cultura.
Quindi, vi è il "festival cosmopolita" (il "Festivaletteratura") ed il "festival della provincia" (il "Festival degli scrittori della bassa"). Con il termine "bassa" non si intende citare solo la zona del Mantovano a sud del Po ma tutto il comprensorio che gravita intorno a quel grande fiume.
In questo convegno si è trattato il tema della poesia, che in passato non ebbe spazio in questi due ambiti ma che oggi sta tornando in auge.
Oggi, c'è bisogno di poesia. Essa è il "sangue della nostra tradizione letteraria".
Pensate anche alla Bibbia, con il Cantico dei Cantici, come alle opere di poeti come Virgilio, le "Edde" della tradizione norrena, le opere dei Trovatori provenzali, il "Cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi, la Scuola Siciliana, la "Divina Commedia" di Dante Alighieri, le poesie di Jon Arason, quelle di John Donne o quelle di Alessandro Manzoni . Sono esempi che faccio ora ma voglio farvi capire tutti gli aspetti della poesia, anche quelli più profondi. Nella poesia vi sono idee e valori che vengono trasmessi.
Questi due eventi importanti possono diventare due "piazze" per diffondere la poesia, sia quella in lingua madre (italiano), sia quella in dialetto e sia quella in lingua straniera.
Certamente, la problematica che è stata sollevata e che ha creato un po' di discussione è stata quella sulle case editrici.
Infatti, si sa, il "Festivaletteratura" è una "vetrina" per opere letterarie fatte anche da scrittori in erba ma che spesso e volentieri sono sorretti da grosse case editrici che le pubblicano. Questo vuole dire che questi scrittori hanno sponsor o possibilità economiche di pubblicare i loro testi.
Ora, la poesia non è un genere largamente seguito (anche se oggi è in ripresa) e, di conseguenza, è più difficile che si possa trovare chi possa fare da "sponsor" a un poeta e se questi non ha le risorse finanziarie (e parlo per cognizione di causa) rischia di non vedere la sua produzione in una "vetrina" importante qual è il "Festivaletteratura", anche perché non avrebbe l'interesse di una grossa casa editrice.
Certamente, i due event culturali sopra descritti possono essere occasione per fare conoscere la poesia.
Nel complesso, il dibattito è stato positivo, se si tiene conto di un aspetto importante, ossia che non esistono la poesia in lingua madre e la poesia dialettale ma esiste la poesia.
Ad animare la discussione è stato un intervento di un poeta di Verona che ha proposto l'abolizione della poesia in lingua italiana in eventi come questo che è stato organizzato dal "Fogolèr".
C'è stata una piccola discussione ma la maggioranza del pubblico (me compreso) non ha appoggiato la sua proposta ed anche il presidente Aldrighi ha ribadito che eventi simili sono aperti a tutti i poeti mantovani.
Bonassi è intervenuto dicendo che anche in incontri di poesia dialettale, la lingua madre è sempre presente e che non si può fare una distinzione così netta. Infatti, i dialetti sono afferenti all'italiano.
Poi è stata la volta dell declamazioni delle poesie.
A "rompere il ghiaccio", sono stato io.
Infatti, la prima declamazione è stata la mia. Ho declamato la poesia intitolata "L'arvulu di mènnuli nsanguinatu", che potete trovare anche su questo blog, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/i-simboli-dellitalia-unita.html.
Tale declamazione è stata ripresa ed è visibile nel video qui sotto. Mi scuso con voi se il video è sfocato. Ci sono stati problemi tecnici.
La voce è, comunque, la mia. Ve l'assicuro.
Dedico il video a tutti voi che mi seguite, sia dall'Italia che dall'estero, una dedica particolare va agli italiani nel mondo e, in special modo, ai nostri connazionali che risiedono in Uruguay, in Argentina, negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Francia, in Germania, oltre al direttore di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ricky Filosa e agli italiani residenti in Repubblica Domenicana.
Alle ore 13:00, vi è stato il pranzo. Il menù è stato molto buono.
Si è iniziato con un antipasto a base di salumi, cicciole e polenta e cozze in zuppa ed il pranzo è andato avanti con la trippa, il "sorbir d'agnoli", le lasagne "alla campagnola", lo "spallotto" cotto nel vino, gli spinaci al burro, le patate al forno, la scaglia di formaggio "Parmigiano", la torta "Saint Honorè" ed il caffè.
Vi sono stati piatti della tradizione culinaria mantovana, in ossequio alla cultura mantovana, come il "sorbir d'agnoli" o lo "spallotto".
Il pranzo è stato allietato dalle canzoni del cantastorie Wainer Mazza, dalle "cante mantovane" di Luciano Azzoni e da altre poesie.
Questo evento mi è piaciuto (come sempre, del resto) e qualcuno mi ha chiesto il perché io non entri nel "Fogolèr".
Io gli ho risposto che non posso entrare nel cenacolo. Io non scrivo in dialetto mantovano.
Sono disponibile, però, a collaborare con il "Fogolèr". Tra l'altro, Roncoferraro è Comune risorgimentale.
Penso che una collaborazione tra me ed il "Fogolèr" sia possibile.
Se gli amici del "Fogolèr" volessero collaborare con me, ne sarei onorato.
Tra l'altro, nei bigliettini messi sui tavolidel ristorante vi è una citazione di una mia poesia del 2005.
Essa è intitolata "Omaggio a Mario Luzi" ed è visibile tra le foto su questo articolo.
Anche di questo, ringrazio gli amici del "Fogolèr".
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento