Cari amici ed amiche.
Ieri ci sono stati festeggiamenti e giubilo per le celebrazioni del 150° anno dell'unità d'Italia. La cosa è stata certamente sentita anche dagli italiani all'estero, come dimostra il seguente articolo su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/150/ARTICLE/25147/2011-02-27.html. Anche qui nel mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova, la festa è stata molto sentita. Infatti, Roncoferraro è Comune risorgimentale. Durante la I Guerra d'Indipendenza (1848), Roncoferraro era dentro il famoso "Quadrilatero" compreso tra Mantova, Peschiera, Verona e Legnago e fu la patria di uno dei più importanti soldati di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Nuvolari (1820-1897). Egli finanziò la "Spedizione dei Mille" ed ospitò Garibaldi ed i suoi nella sua villa di famiglia, villa che esiste ancora, anche se da parecchi anni è proprietà della famiglia di imprenditori tessili Corneliani. Il video da me girato ed esposto qui sopra la mostra e mostra anche la targa dedicata a Nuvolari. Mi scuso da subito per la cattiva qualità del video. Ho avuto problemi tecnici. Ora, voglio fare una considerazione. Amare l'Italia non significa non avere una visione critica (ma sempre costruttiva) del processo che portò alla sua unificazione. E' evidente che nel processo che portò all'unificazione del nostro Paese ci furono parecchie luci ma anche altrettente ombre. Negare ciò significa non avere una visione obiettiva e complessiva della storia. Ricordo sempre le parole del senatore Marcello Dell'Utri, un grande bibliofilo, che dice che la storia va letta senza alcun pregiudizio. Io, ad esempio, sono in contatto con un gruppo di giovani meridionalisti. Ciò è strano a dirsi, vista anche la mia posizione ideologica, che è"border line" tra Popolo della Libertà e Lega Nord. Loro, propongono documenti storici che propongono una visione altenativa del Risorgimento. Vi invito a consultare il blog "Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie" , seguendo il link http://istitutoduesicilie.blogspot.com. Coloro che gestiscono questa attività sono dei giovani molto bravi, visto il loro impegno. E' raro trovare dei giovani che lavorano così alacremente sul campo della cultura. Ora, voglio porre una domanda a tutti e voi e spero che capiate il senso delle mie parole. Chi si pose contro Garibaldi potrebbe avere avuto delle ragioni valde come potrebbero averle coloro che oggi lo contestano? La risposta è sì. Non tutto quello che fu fatto da Garibaldi e dai suoi fu positivo. Tra l'altro, anche lo stesso Giuseppe Nuvolari staccò da Garibaldi e da suo fedelissimo amico e luogotenente (al quale lo stesso Garibaldi offrì il suo letto per dormirvici e per un certo tempo affidò le sue proprietà) divenne suo contestatore. Leggete l'articolo, seguendo il link http://ilfaroligure.altervista.org/nuvolari.htm. Dunque, cerchiamo di guardare negli occhi la realtà. Anzi, il migliore modo per amare l'Italia e creare della discussione (ovviamente, costruttiva) sulla storia. Solo così, si potrà celebrare bene l'unità del nostro Paese. In caso contrario, si rischia di cadere in ampollose celebrazioni di un qualcosa che non esiste e in una retorica partigiana, che nulla ha a cha fare con una sana manifestazione di vero e genuino patriottismo. Tenendo conto del fatto che per fare queste celebrazioni si siano usati dei soldi pubblici, ci deve essere una riflessione. Perciò, mi dispiace che il Comune di Roncoferraro non abbia preso in considerazione la mia proposta di fare, nell'ambito delle celebrazioni, una "tavola rotonda" per discutere il Risorgimento, sia con fonti pro-Garibaldi e sia con fonti contro. Mi dispiace non per me, perché non mi sarebbe venuto niente in tasca, ma perché si è persa un'occasione di confronto. Allora sì, che vi sarebbe stata una "vera celebrazione dell'unità d'Italia", una "festa della riconciliazione" perché anche quelle idee di "controcultura" sul Risorgimento avrebbero avuto una cittadinanza. Vale il detto latino "In medio stat veritas", ossia "La verità sta nel mezzo". Del resto, l'essere italiano era un concetto preesistente rispetto a Garibaldi. La foto che mostra la statua che decora la concattedrale di La Valletta (Malta) e che ritrae un angelo che regge uno scudo con la scritta "Italia", lo dimostra. Tra l'altro, pubblicai questa foto anche in un precedente articolo che potrete leggere seguendo il link http://thecandelabra.blogspot.com/2011/02/i-simboli-dellitalia-unita.html. Dunque, celebrare l'unità d'Italia, senza un'ottica storica completa, rischia solo di dare una visione distorta della realtà. Ciò sarebbe un grave danno.
Cordiali saluti.
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