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mercoledì 16 marzo 2011

SPEDIZIONE DEI MILLE? UN'OPERAZIONE DI INTELLIGENCE!

Cari amici ed amiche.

Oggi, giovedì 17 marzo cade il 150° anno dell' unità d'Italia.
Oggi è anche il giorno di San Patrizio, grande "Apostolo d'Irlanda" e simbolo delle genti di quel Paese.
Intorno alla figura di San Patrizio, tutti gli irlandesi, cattolici o anglicani che siano, si uniscono.
San Patrizio è un simbolo di un popolo anche perché sta al di sopra delle differenze confessionali che, nei secoli passati, insanguinarono l'Irlanda.
Lo stesso non si può dire per Giuseppe Garibaldi e vi spiego il perché.
La "Spedizione dei Mille", infatti, fu un pretesto per muovere guerra al Regno delle Due Sicilie e poterlo annettere al Regno di Sardegna.
Il Regno di Sardegna aveva il progetto di creare uno Stato italiano sotto la guida dei Savoia.
Per farlo, però, avrebbe dovuto muovere guerra agli altri Stati italiani, come lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie.
Allora, iniziò una serie di contatti, grazie a Cavour, ed il pretesto fu fornito proprio da Garibaldi che il 5 maggio 1860 partì da Quarto (Genova), insieme a più di 1000 uomini. Questo gruppo fu molto eterogeneo e tra le cose che lo tennero insieme ci fu l'anticlericalismo.
Pensiamo anche ad alcuni preti, come Alessandro Gavazzi, sacerdote giansenista, che divenne protestante.
L'11 maggio 1860 arrivò a Marsala e qui sfruttò il malcontento del popolo verso il governo napoletano, che fu figlio anche della fiera volontà di indipendenza siciliana, provocando, di fatto, la fine del Regno delle Due Sicilie.
Fu questo il pretesto che cercava il Regno di Sardegna che, così, poté annettersi il Regno delle De Sicilie.
La "Spedizione dei Mille" fu, di fatto, un'operazione di intelligence atta a destabilizzare il Regno delle Due Sicilie, che, in quanto Stato sovrano, non poteva essere attaccato. Con la scusa di rimettere l'ordine, il Regno di Sardegna ebbe la "benedizione" di tutti e poté annettersi il Regno delle Due Sicilie.
Oggi, una cosa del genere sarebbe inaccettabile.
Sarebbe come se noi italiani, oggi, facessimo una spedizione simile in Svizzera, per creare disordine e, con la scusa di rimettere le cose a posto, ci annettessimo il Paese elvetico.
E' solo un esempio, per farvi capire meglio.
Garibaldi è, quindi, una figura che ancora oggi divide. Chi lo ammira lo ritiene un esempio e chi lo osteggia.
Io penso che l'Italia esistesse da molto tempo prima di Garibaldi.
La storia lo dimostra, come scrissi nell'articolo intitolato "I simboli dell'Italia unita", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/i-simboli-dellitalia-unita.html.
Forse, i regnanti e le genti del tempo non lo capirono. Se lo avessero capito, non ci sarebbe stato bisogno di Garibaldi.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.