Cari amici ed amiche.
Leggete questa nota inviatami dal responsabile internet del Popolo della Libertà, l'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forzasilvio.it", http://www.forzasilvio.it/, che parla della riforma della giustizia.
La nota recita:
"Il cardine della riforma della giustizia è la divisione tra giudici e PM (Pubblici Ministeri): pone al centro la parità tra accusa e difesa. Il giudice diventa colui che è davvero sopra le parti e non è più pari al PM.
Finora, i piatti della bilancia erano sbilanciati a favore dei magistrati: da una parte c'erano giudici e PM e dall'altra il cittadino solo. Ora, invece i piatti sono stati messi su un unico piano: in una condizione di parità.
Altro punto fondamentale: la responsabilità civile dei magistrati, al pari di tutti gli altri dipendenti dello Stato.
Se sbaglia il medico è responsabile ed il cittadino può citarlo. Così potrà avvenire anche per i magistrati. Si attua il principio della legge uguale per tutti.
La riforma non riguarderà i processi in corso alla data della sua entrata in vigore, pertanto non si potrà parlare di "legge ad personam", ma di legge fatta nell'interesse di tutti i cittadini.".
Vi cito anche l'articolo 3 della nostra Costituzione che dice:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge, senza distinizione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.".
Questa riforma della giustizia va esattamente nella stessa direzione della nostra Costituzione.
Essa rimuove un gravissima anomalia in cui non vi è distinzione tra il giudice che deve giudicare ed emettere la sentenza ed il Pubblico Ministero, il magistrato che sostiene l'accusa.
Questa è un'anomalia gravissima ed inaccettabile.
Ogni cittadino (sia il ricco miliardario e sia il poveraccio, sia l'esponente politico di destra e sia quello di sinistra, sia il lavoratore autonomo e sia quello dipendente, sia l'uomo e sia la donna e sia il cattolico e sia l'uomo ateo, quello agnostico o quello professante un'altra religione) ha diritto di avere un equo (e giusto) processo, qualora sia chiamato in causa.
Oggi non vi è una distinzione tra giudice e PM ed il cittadino che deve dinfendersi in un processo parte svantaggiato.
Infatti, oggi, giudice e PM sono colleghi ed il cittadino non è grado di difendersi.
Come può esserci il principio di "presunta innocenza fino alla sentenza definitiva" se il giudice ed il PM sono colleghi ed hanno lo stesso organo di riferimento e quindi chi deve giudicare può non essere neutrale?
Quindi, l'attuale sistema è anomalo!
Questa riforma porrà fine a questa anomalia.
Infatti, il giudice farà il giudice ed il PM farà il PM e le due carriere avranno organi di riferimento separati.
Inoltre, con questa riforma, un giudice che sbaglia potrà essere sanzionato.
Oggi, ciò non avviene e (di fatto) si è creata una "casta intoccabile" che è rappresentata da certi magistrati.
Il fatto che questa riforma non tocchi i processi attualmente in corso dimostra che essa non è una "legge ad personam" atta a salvare il presidente Berlusconi (e ciò smentisce la sinistra) ma è una riforma fatta nell'interesse dei cittadini.
Quindi, questa riforma applica pienamente la nostra Costituzione.
Chi attacca questa riforma dice di difendere la Costituzione ma DI FATTO non lo fa perché l'attuale anomalia che ho citato va contro i principi sanciti dall'articolo 3.
Come dicevano i nostri padri latini, verba volant scripta manent.
La nostra Costituzione parla chiaro come il testo di questa riforma che è una riforma giusta che eliminerà questa anomalia.
Cordiali saluti.
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