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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 23 marzo 2011

UN LIBRO DA LEGGERE, "MILLE SPLENDIDI SOLI" DI KHALED HOSSEINI


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questo libro che è intitolato "Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini.
Devo ringraziare mio cugino Gabriele (un grande "divoratore di libri") che me l'ha prestato.
Afghano (ma residente negli USA) e figlio di un diplomatico, Hosseini è anche l'autore del libro "Il cacciatore di aquiloni".
"Mille splendidi soli" è un libro molto interessante che è ambientato in Afghanistan del 1973 e parla della vita di due donne, Mariam e Laila.
Originaria di Herat, Mariam aveva quindici anni ed era una figlia naturale (nata fuori dal matrimonio) di un uomo ricco, un tale Jalil.
Vissuta nella povertà con la madre, ella volle rintracciare suo padre. All'inizio la rifiuto e venne rimandata a casa.
Tuttavia, ci fu il suicidio della madre Nana e Jalil la prese con sé per poi farla sposare ad un vedovo quarantenne di Kabul, un tale Rashid, il figlio morì annegato.
Questi era un calzolaio che ben presto si mostrò violento e possessivo.
Le impose il burqa, la picchiò più volte e la stuprò.
Ebbe un figlio, che morì.
Laila era una ragazzina residente Kabul ed era figlia di intellettuali, gente disprezzata dal tanghero e violento Rashid.
Era sempre con il suo amico (e coetaneo) Tariq, un ragazzo zoppo.
Ben presto, però, Laila capì che il rapporto con Tariq andava oltre l'amicizia.
I due avrebbero voluto sposarsi ma si separarono e Tariq fuggì dall'Afghanistan.
Intanto, gli eventi stavano precipitando.
Dopo la deposizione del re Zahir Shah, l'Afghanistan divenne una repubblica ma poi arrivarono i comunisti ed i sovietici e ci fu una vera e propria guerra civile.
La famiglia di Laila venne distrutta e Tariq partì.
Ferita, Laila si trovò in casa di Rashid e Mariam.
A un certo punto, Rashid ingannò Laila.
Pagò una persona per farle dire a Laila che Tariq era morto.
L'intento di Rashid era quello di sposarsi con Laila. Riuscì nel suo intento.
Laila lo sposò anche perché era incinta del figlio di Tariq.
Allora, Rashid la prese con sé e la tratto come una regina, schiavizzando l'altra moglie, Mariam, che ai suoi occhi ebbe la "colpa" di non avergli dato il figlio tanto agognato.
Ben presto, però, le cose si misero male anche per Laila, che nel frattempo instaurò un'amicizia con Mariam che dapprima la odiava.
Laila partorì una bambina, Aziza. Questo suscitò l'odio da parte di Rashid. Infatti, questi volle un maschio.
E così, anche per Laila iniziarono ad esserci stenti e percosse.
Ella, però, non si fece sottomettere.
Intanto, salirono al potere i Talebani che imposero la sharia, la legge islamica.
Anche Rashid si adeguò. Si fece crescere la barba e divenne sempre più tanghero ed iracondo.
Laila progettò di fuggire dall'Afghanistan con sua figlia e convise Mariam a seguirla.
Non potendo girare da sole, chiesero ad un uomo di accompagnarle durante il viaggio.
Questi, però, le tradirono e le fecero portare dalla polizia che le riportarono da Rashid che divenne violento.
Questi, infatti, malmenò le mogli e stuprò Laila.
Da lì ebbe un figlio, il maschio tanto desiderato da Rashid, Zalmai.
Rashid coccolò (e viziò) questo suo figlio mentre Aziza venne spedita in un orfanotrofio.
Infatti, ci fu una crisi ed il lavoro di Rashid ne risentì molto.
Ad un certo punto, ci fu il "colpo di scena".
Tornò Tariq e trovò Laila, con tutti i segni delle percosse.
Rashid lo venne a sapere e ci fu l'inferno.
Rashid (che tra l'altro aveva una pistola) tentò di uccidere Laila ma, ad un certo punto, Mariam colpì Rashid con una pala, uccidendolo.
La situazione si fece pesante. Per la sharia, una moglie che uccide il marito è condannata a morte.
Laila fuggì con i suoi due figli e con Tariq mentre Mariam scelse di rimanere a Kabul, nonostante il tentativo di Laila di convincerla a seguirli.
Mariam si sacrificò per Laila, per i suoi figli e per Tariq, facendosi condannare a morte dai Talebani.
Nel 2001, gli Stati Uniti attaccarono l'Afghanistan e sconfissero i Talebani. Laila e la sua famiglia tornarono in Afghanistan fecero un orfanotrofio.
Questa è una storia che rappresenta tante tristi realtà attuali che vivono con i loro gretti costumi tribali e che, in nome di Dio, arrivano a fare atti violenti.
Lo confesso, quando ho letto il romanzo, ho provato una gran rabbia, come uomo (come essere umano e come persona di sesso maschile) e sia come cristiano.
Come uomo, io dico che una realtà simile a quella raccontata (ma purtroppo presente) non ha nulla di umano.
Nemmeno un cane deve essere trattato nel modo barbaro ed indegno in cui furono trattate Mariam e Laila.
Inoltre, la figura di Rashid mi ha disgustato particolarmente.
Addirittura, c'è stato un punto in cui mentre leggevo mi stava per venire un conato.
Questo Rashid, che considerava le proprie mogli come oggetti (se non come animali), offende la figura maschile.
Chiamava le proprie mogli con termini come "puttana" e quant'altro o le paragonava alle automobili.
Ho provato una gran rabbia anche come cristiano.
Si sa, l'Islam è una delle tre religioni monoteiste.
Come possono dire di seguire il Dio degli ebrei e nostro coloro che permettono e che sostengono simili abomini?
Cose come queste offendono Dio!
Nella tradizione giudaico-cristiana, la donna ha grande importanza.
Prendiamo ad esempio figure come Ester, Giuditta, la Vergine Maria, Maria Maddalena e tutte le Sante.
Inoltre, nel romanzo c'è una "vena di Cristianesimo". Mariam sacrificò la propria vita, per salvare quella di Laila e della sua famiglia.
Mariam somiglia quasi alla figura di Remigio Selmi, il protagonista de "Il podere", il romanzo scritto da Federigo Tozzi.
Purtroppo, nel mondo ci sono tante "Mariam" e "Laila" perché ci sono tanti "Rashid".
Anche qui in Italia, ci sono casi analoghi che sono sfociati anche in episodi eclatanti, come l'omicidio di Hina Saleem, la ragazza pakistana che nel 2006 fu uccisa da suo padre e dai suoi parenti perché voleva vivere all'occidentale e viveva con un italiano.
In certi casi bisognerebbe essere un po' meno "politicamente corretti".
Non si difende il diritto della donna manifestando contro il presidente Berlusconi, che è accusato di una cosa che forse potrebbe non avere commesso.
Si deve manifestare di fronte a situazioni simili a quelle descritte in questo romanzo, che invece sono vere.
Pertanto, vi invito a legere questo romanzo che è pubblicato dalle "Edizioni Piemme".
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Mai e poi mai leggerò questo libro 'Mille splendidi soli'.
    Perchè se devo star male, preferisco soffrire per gente come noi.
    Non mi sn mai lasciata tentare all'acquisto e tantomeno lo farò dopo aver letto la trama che hai scritto.
    Leggo altro e ti dirò che dopo aver letto un libro di un autore americano (comperato di mia iniziativa), ho deciso di optare per autori italiani.
    Anche se altri autori stranieri non sono male, ma capisco che devo capire prima se fanno per me.
    Ne ho diversi molto buoni, ma ci vado cauta.
    Ciaooo e buona giornata. chiara (*:*)

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  2. Io l'ho consigliato per mostrare a tutti la brutalità di una certa società.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".