Prima di tutto, faccio i miei auguri a tutte le donne.
Vi invito a leggere la seguente nota che è stata redatta dalla mia interlocutrice di Facebook Irene Bertoglio.
Il suo link è http://www.facebook.com/notes/irene-bertoglio/per-la-festa-della-donna-a-tutte-le-donne/10150198855908989.
Questa nota parla della condizione della donna nella storia passata e nel presente.
E' molto interessante e vale la pena di leggerla.
Ora, faccio una riflessione. Oggi, si parla i "laicità", di "emancipazione della donna" e di "maggiori libertà".
Oggi, vi è una secolarizzazione della società e della politica.
Però, la donna è realmente libera?
Senza dubbio, rispetto ai secoli passati, vi è stato un progresso dei diritti civili.
Però, oggi, vi è una caduta dei valori e si è inteso con il termine "libertà" il fare ciò che si vuole sempre e comunque.
Questo pensiero è figlio di quell'ideologia che si diffuse con l'Illuminismo e la Rivoluzione francese, che si esasperò e che oggi è comune al pensiero di Aleister Crowley, l'occultista inglese che fondò il satanismo moderno, il comunismo ed il pensiero del '68.
In realtà, questa è una falsa libertà.
Infatti, questa concezione non rende l'uomo (inteso come genere umano) libero ma schiavo dei suoi istinti.
Non a caso, ho citato Crowley perché il diavolo opera così.
Prigioniero del suo istinto, l'uomo non ha più una propria volontà.
La donna venne strumentalizzata da questa ideologia. E così, con espressioni come "emancipazione" e "diritti civili", in realtà, si distrussero i valori fondanti della società.
Questa opera di distruzione incominciò proprio con l'attacco contro la Chiesa ed il Cristianesimo.
Si cercò di presentare questa religione come "maschilista" e "misogina".
La realtà è ben diversa.
La tradizione giudaico-cristiana ha sempre dato molta importanza alla donna.
Giusto questa mattina, ho letto un brano biblico del libro di Tobia che parlava della cecità di Tobi e e di sua moglie Anna che mandava avanti la casa.
Inoltre, pensate a Giuditta che uccise Oloferne e salvò il popolo di Israele.
Questi sono solo alcuni esempi di grandi donne della tradizione giudaico-cristiana che decisero tanta parte della storia.
Centrale, fu il ruolo della Vergine Maria che, dicendo sì a Dio per il concepimento del Suo Figlio Gesù, fu determinante nella salvezza del genere umano.
E allora, noi capiamo che la tradizione giudaico-cristiana portò valori e che, in realtà, valorizzava la donna.
Anche la storia lo dice.
Prendiamo, come esempi, Galla Placidia (392-450), che fu una fervente cristiana e (come reggente) seppe reggere le sorti di un Impero Romano oramai allo sfascio, l'imperatrice bizantina Teodora (497-548), che, quando ci fu la "sommossa di Nika", impedì la caduta di suo marito, l'imperatore Giustiniano, la grancontessa Matilde di Canossa (1046-1115), che si fece valere contro l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico IV e a difesa del Papa, la regina d'Inghilterra Elisabetta I (1533-1603), che governò da sola un regno e lo fece diventare una potenza, la regina consorte d'Inghilterra Enrichetta Maria di Borbone (1609-1669), che cercò di aiutare il marito re Carlo I, durante la Guerra Civile e la regina di Svezia Cristina (1626-1689) che, quando lasciò il suo trono perché convertita al cattolicesimo, diede un grande impulso alla cultura a Roma.
Questi sono solo alcuni esempi che possono fare capire che la donna fu molto importante per la tradizione giudaico-cristiana.
Del resto, anche le Sante, come, ad esempio, Santa Maria Maddalena, Sant'Agata, Santa Lucia, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Chiara d'Assisi, Santa Caterina da Siena, la Beata Margareth Pole, Santa Teresa d'Avila, Santa Teresa di Lisieux, Santa Bernadette e Santa Teresa Benedetta della Croce, dimostrano che la donna fu fondamentale nel Cristianesimo.
Quindi, la religione cristiana non può essere contro la donna.
L'esperienza '68 non ha nulla da insegnare a nessuno.
Anzi, essa è strumento di prostituzione, una prostituzione intellettuale, che è peggiore di quella del corpo.
Infatti, essa pone l'idea del "fare ciò che si vuole".
Quindi, questa visione fa sì che vi siano la disgregazione della famiglia (perché svalorizza il matrimonio) e la cultura dell'altro visto come un peso per sé stessi e che si traduce nella "cultura dell'aborto" e nella "cultura dell'eutanasia".
E' logico che così la società vada in crisi.
La donna viene ridotta a "mezzo" con cui queste idee si diffondono.
La donna è, quindi, strumentalizzata.
Del resto, anche la manifestazione contro il presidente Berlusconi del 13 febbraio scorso fu un esempio di questa "prostituzione intellettuale".
Essa fu una manifestazione atta ad attaccare una figura politica, qual è il presidente Berlusconi, e non un evento portatore di idee costruttive.
L'espressione "prostituzione intellettuale" è forte (e mi scuso se l'ho usata) ma voglio fare capire che manifestazioni simili degradano la donna e non la valorizzano.
In manifestazioni simili, la donna è uno strumento e mi dispiace che coloro che manifestarono non si fossero resi conto di ciò.
E allora, facciamo tutti un esame di coscienza e riflettiamo.
Cordiali saluti.
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