Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

mercoledì 16 marzo 2011

CON LA CULTURA SI PUO' MANGIARE MA...







Cari amici ed amiche.

Qualcuno fu scandalizzato dalle parole del Ministro dell'Economia, l'onorevole Giulio Tremonti, che fece una battuta di spirito con cui diceva:
"Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia.".
Prima di tutto, io penso che quella del ministro sia solo una battuta e che come tale vada presa e contestualizzata.
Detto questo, vorrei fare notare una cosa.
La cultura non è certamente il problema. Il vero problema è il fatto che per troppi anni il tutto sia stato delegato allo Stato.
Anche la cultura è stata, di fatto, messa nelle mani dello Stato, molto spesso con pessimi risultati.
Infatti, si sono creati dei veri e propri "carrozzoni" che non producevano servizi di buona qualità.
Intorno a musei e ad eventi culturali, sono stati creati tanti uffici, atti a mantenere dei ceti burocratici, magari legati a logiche clientelari.
Anche un bambino capirebbe che così la cultura non produce ricchezza ma ne toglie!
In questo senso, il ministro Tremonti ha perfettamente ragione.
In tempi di crisi non ci si può permettere di sperperare soldi in inutili "carrozzoni".
Però, se qualcuno mi chiedesse se la con la cultura si possa vivere o meno, io risponderei di sì ma si deve abbandonare questa politica statalista e dare un larghissimo spazio all'iniziativa privata.
Mi viene in mente quanto successe nel 2004 a Santo Stefano di Sessanio.
Questo borgo che si trova in Abruzzo (in Provincia de L'Aquila) era semi-abbandonato e diroccato.
Nel 2004, un imprenditore di origini svedesi, Daniele Elow Khilgren, acquisì una parte del borgo, la fece ristrutturare e la trasformò in un albergo diffuso, con attività commerciali.
Un borgo medioevale che rischiava di andare in malora è oggi vivo e produce ricchezza.
Tra l'altro, il terremoto del 2009 fece crollare solo la torre mentre il resto del borgo è intatto.
Vi invito a consultare il sito http://www.sextantio.it/.
Questo è un modo per "vivere di cultura".
Ci sono tanti borghi storici, ex conventi, castelli e ville che sono abbandonati ma che potrebbero essere utilizzati e valorizzati.
E' logico che le istituzioni pubbliche non possano fare tutto.
Bisogna fare sì che siano i privati a cominciare ad investire nella cultura.
Ad esempio, un privato (o una fondazione) potrebbe acquistare un borgo ristrutturarlo e renderlo produttivo o potrebbe ristrutturare una chiesa oppure potrebbe sovvenzionare un'università o un museo.
Ci sono chiese ed altri edifici che potrebbero essere valorizzati.
Pensiamo, ad esempio, alla Villa Montedomini, una villa storica che si trova a Falconara Marittima, in Provincia di Ancona.
Questa villa, nella foto al centro, è in gravi condizioni di abbandono. Essa potrebbe essere ristrutturata e trasformata in un museo.
Se io avessi tanti soldi, comprerei un edificio e, lo ristrutturerei e lo renderei fruibile.
Quindi, con la cultura si può mangiare.
Bisogna solo renderla più produttiva.
Cordiali saluti.








Nessun commento:

Posta un commento

Translate

AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".