Ho preso questa immagine dalla pagina Facebook dell'onorevole Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia, e ne riprendo anche il post correlato:"Il referendum online che ha portato Elon Musk a riammettere Donald Trump su Twitter sarà pure una trovata pubblicitaria ma è una gran bella notizia. Certo non per il mainstream, che agli algoritmi ha affidato la sua autoconservazione; in fondo neanche per Trump, che forse nemmeno ci tornerà. Lo è per ogni cittadino perbene che in questi anni ha subito censure senza aver violato la legge. #freespeech".
Queste parole dell'onorevole fanno vanno di pari passo con il mio articolo precedente, quello intitolato "I censori della nuova Inquisizione" .
Noi assistiamo ad un paradosso.
I social network dovrebbero essere espressione della democrazia, poiché dovrebbero permettere a tutti di poter esprimere il proprio pensiero, a patto che non si violino le leggi.
Invece, chi li gestisce ricorre a metodi di censura con i quali si tappano le bocche di coloro che la pensano in modo diverso da un certo tipo di sistema.
Questo è paradossale.
I social network sono diventati antidemocratici.
Il fatto che i social network censurino solo chi esprime certe idee (guarda caso di destra) mentre lasciano liberi di esprimere ogni cosa gli altri dimostrano la loro scarsa democraticità.
Essi sono diventati funzionali ad un certo sistema.
Il caso dell'ex-presidente americano Donald Trump è stata paradigmatico.
Trump è stato messo in stato di accusa per i fatti del 6 gennaio 2021 ma egli non aveva nessuna responsabilità e ciò è stato dimostrato.
Eppure, Twitter lo ha bannato.
Elon Musk ha acquistato il social-network e ha deciso di farlo tornare ma non si sa se l'ex-presidente tornerà ad avere un account in esso.
Certamente, quanto fatto da Musk è una buona notizia per tutti.
La libertà di espressione deve essere difesa.
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