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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 21 novembre 2022

I censori della nuova Inquisizione


Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot de "La Verità" con un articolo di Boni Castellane.

La censura sul web, specie sui social network, si fa sentire.
Per esempio, quando un post pubblicato su Facebook viene segnalato si parla dei "fact checkers" indipendenti che bollano un post come "offensivo", "falso" ecc.
Addirittura, su Facebook segnalato un video con una scena della nota serie TV "Hazzard" per "contenuti sessuali espliciti".
Non sapevo che le vicende dei cugini Duke, dello sceriffo Rosco e di Boss Hogg fossero pornografiche.  
Non parliamo poi dei profili che mi sono stati oscurati senza alcun motivo.
Due di essi mi sono stati oscurati per aver pubblicato delle foto di Benito Mussolini prese da Wikipedia e senza aver fatto la benché minima apologia di fascismo.
Io non sono fascista. 
Ora, stiamo scadendo nel ridicolo.
In primis, contro i contenuti che possono essere condannati penalmente ci sono già le leggi,
Il mio casellario giudiziale è pulito ed immacolato perché non ho mai pubblicato nulla di offensivo e di diffamatorio.
Eppure, mi sono stati oscurati tre profili per motivi che nulla hanno a che fare con la legge ma per una questione puramente politica.
Un social network non è una testata giornalistica, la quale ha una linea editoriale.
Un social network dovrebbe essere una piattaforma aperta a tutti, a patto che i contenuti non violino le leggi vigenti nei vari Paesi.
Quindi, per fare funzionare bene le cose basta che chi gestisce il social network si attenga alla legge. 
Invece, i "fact checker indipendenti" censurano post e chiudono profili che, in qualche modo, non rispondono a certi "standard" ideologici.
Questo è vergognoso.
Tra l'altro, vi è anche la questione della privacy. 
Questo è uno stralcio di quell'articolo:

"Tutto è cominciato nel 2019, dopo gli episodi di hackeraggio che hanno interessato Facebook su scala globale, quando milioni di utenti dei social si sono ritrovati pubblicati sul web, e accessibili a “la qualunque”, i loro dati privati (numeri di telefono, indirizzi e-mail e di casa, date di nascita) carpiti da malintenzionati tramite “scraping”, una tecnica informatica di esfiltrazione di dati personali da un sito web per mezzo di un’applicazione.

Le molteplici segnalazioni pervenute, addirittura da parte di tre Segretari di Stato dei quali è stato pubblicato il numero di cellulare, hanno fatto aprire all’Autorità della privacy di San Marino un’istruttoria che si è poi conclusa con la sanzione a Facebook per violazione dell’articolo 33 della Legge 171/2018 – adottata da San Marino per stare al passo del Regolamento UE sul Gdpr- per mancanza di adeguate misure di sicurezza dei dati personali degli utenti sammarinesi
".

Si rischia un effetto domino.
Per assurdo, i social network potrebbero mettere a rischio la democrazia. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.