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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 24 novembre 2020

La morte di Forza Italia


Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi è un articolo intitolato "Forza Italia e la Sinistra, trame per sopravvivere un po'". 
Di questo articolo, scritto da Ruben Razzante, riporto questo stralcio:

"La telefonata di ieri tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi non deve trarre in inganno. La pace di facciata serve per camuffare una frattura profonda che, se resa evidente, indebolirebbe entrambi. Ormai, però, gli indizi sono tanti. E’ tornato il Patto del Nazareno. Tra Forza Italia e maggioranza di governo non c’è solo un clima di cortesia istituzionale. Silvio Berlusconi ha ormai capito che la legislatura durerà fino alla scadenza naturale e non vuole rimanere ai margini dei giochi di potere. Preferisce far pesare i suoi voti, soprattutto al Senato, e ottenere vantaggi per sé e per le sue aziende, anche a costo di uccidere il centrodestra, che lui stesso ha fatto nascere oltre 25 anni fa, conducendolo alla vittoria. Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno una prospettiva temporale diversa: vogliono picconare il governo senza condividere in alcun modo le misure impopolari di questi mesi, per poi candidarsi a guidare il Paese fra due anni e mezzo, quando si voterà per le politiche.

Non è la prima volta che sboccia l’idillio tra sinistra e Berlusconi. Basta sfogliare gli album delle legislature precedenti per rivivere i ciclici ammiccamenti tra postcomunisti e Cavaliere, a cominciare dalla fine degli anni novanta, quando Massimo D’Alema riuscì a diventare Presidente del Consiglio anche grazie alla sponda berlusconiana. Oggi peraltro c’è un alibi di ferro: il Covid. Raccogliere l’appello del Presidente della Repubblica alla collaborazione istituzionale significa, quindi, per il leader di Forza Italia prendere la palla al balzo e proporsi come interlocutore affidabile sia del governo che del Partito popolare europeo e mettere nell’angolo il mai amato Matteo Salvin
i".

Oramai, Forza Italia è un partito di centro.
Non è più di centrodestra ma guarda verso il centro.
Basti pensare al fatto che il presidente del partito Silvio Berlusconi abbia fatto un certo endorsement a Joe Biden per le elezioni americane.
Oramai, Berlusconi pensa alla sua sopravvivenza politica.
Sa già che la destra è in mano alla Lega di Matteo Salvini e a Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, e che oggi il centrodestra è spostato molto a destra e poco al centro.
Egli si vuole fare forza sul fatto che i parlamentari di Forza Italia siano ancora presenti numericamente.
Vuole cercare di non essere condannato all'irrilevanza.
Però, fare un patto con questa sinistra equivale a fare un patto con il diavolo.
Infatti, a questa sinistra interessano solo i voti per potere fare andare avanti il suo governo e per potere eleggere il nuovo presidente della Repubblica.
Dunque, quando non serviranno più, Berlusconi e Forza Italia saranno scaricati.
Berlusconi vuole fare il giocatore e vuole giocare su due tavoli.
Da una parte, egli continua a mantenere i rapporti con la Lega e Fratelli d'Italia e dall'altra occhieggia alla sinistra, in nome della "responsabilità".
Si chiama "politica del doppio forno".
Però, Berlusconi deve stare molto attento.
Infatti, con il doppio forno ci si può anche scottare.
Il problema è che oggi i liberali, quelli veri, rischiano di non avere una loro casa.
Anzi, si rischia la diaspora dei liberali. 
Forza Italia, oggi, non è più un partito liberale. 

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