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lunedì 9 novembre 2020

La democrazia americana è a rischio


Questo è uno stralcio dell'articolo di Federico Punzi su "Atlantico Quotidiano", il quale è intitolato "Le vie legali per Trump sono strette, ma il voto per posta e la censura dei media sono molotov sulla democrazia Usa"."Ma quella legale è una via molto stretta, sia per la difficoltà di dimostrare brogli sistematici, nonostante l’opacità dello scrutinio e l’inaffidabilità del voto per posta, sia per i troppi stati coinvolti. Non è come nel 2000, quando c’era solo la Florida in ballo. I legali del presidente uscente dovrebbero dimostrare che decine di migliaia di schede non hanno il timbro postale, o sono state manipolate, o che migliaia di elettori deceduti o non residenti risultano tra i votanti, o che errori di software come accaduto in una contea in Michigan si sono ripetuti in decine di contee. Questo in pochi giorni e in almeno tre stati (tra cui Pennsylvania e Georgia), dato che si fa sempre meno probabile il sorpasso in Arizona, e sempre che nel frattempo non gli sfugga anche la Nord Carolina, dove il conteggio dei voti per posta non si concluderà prima del 12 novembre. Va detto che quello della Pennsylvania è un caso a parte, qui il ricorso dei legali di Trump potrebbe puntare a far dichiarare in blocco non validi tutti i voti per posta arrivati dopo la chiusura delle urne, ma ce ne occuperemo più avanti".

La cosa sconvolgente è stata il fatto che i mass media americani abbiano zittito il presidente Trump mentre faceva il suo discorso.
Questo è stato veramente assurdo.
Nessun presidente americano è stato oscurato mentre faceva il suo discorso.
Questo è stato veramente grave e ha dimostrato lo stato veramente precario nel quale si trova oggi la democrazia americana.
Ci sono state molte opacità nelle operazioni di voto.
Dunque, per togliere adito alle voci di sospetti brogli ed irregolarità è bene verificare seriamente.
In democrazia vince chi prende più voti. 
Qui c'è in ballo non solo l'immagine degli USA ma anche la stessa tenuta della democrazia americana.
Se si riuscisse a provare la regolarità del voto, Trump si farebbe da parte da solo.
Egli non ha bisogno di fare politica per campare.
Trump è il tycoon, un grande magnate. 
Se ne potrebbe tornare nella sua Trump Tower di New York e potrebbe riprendere a fare i propri affari. 
Però, se se egli riuscisse a provare la presenza di brogli e di irregolarità qualcuno dovrebbe dare molte spiegazioni.
La democrazia è un valore importate e quando la si perde si perde tutto. 
Se poi tappare la bocca ad un signore che (almeno fino al 20 gennaio) è ancora il presidente degli Stati Uniti d'America è cosa democratica...significa che molti di noi non hanno capito nulla di democrazia. 
 


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Beatrice Venezi boicottata perché è di destra

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.