Cari amici ed amiche.
Oggi è la V domenica di Pasqua.
Nelle nostre chiese, saranno letti i brani del libro degli Atti degli Apostoli (capitolo 6, versetti 1-7), del Salmo 32 (33), della lettera di Pietro (capitolo 2, versetti 4-9) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 14, versetti 1-12).
Proprio il brano del Vangelo è la chiave di volta di tutta liturgia di oggi.
Qui, Gesù disse di essere la "via".
Tutto ciò, riassume il contenuto di questa liturgia.
Il brano del Vangelo recita:
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio ed abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove vado io conoscete la via".
Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?". Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto".
Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io dico, non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: Io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo nelle opere stesse.
In verità, in verità vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che compio io e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.".
In questo brano, Gesù diede proprio l'indicazione della via della salvezza dell'uomo.
In un altro Vangelo, quello secondo Matteo (capitolo 7, versetti 13-14), Gesù disse:
"Entrate nella porta stretta perché larga è la porta e spaziosa è la via che mena alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta è la vita che mena alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.".
Queste parole indicano il modo in cui Gesù si ricongiunse al Padre, morendo sulla croce.
Quindi, quello del cristiano non è un cammino facile. E', però, un cammino che porta alla salvezza.
In un mondo come il nostro, in cui si cerca sempre di ottenere il risultato immediato e senza difficoltà, questo ragionamento è difficile da digerire.
Quello di Gesù è un messaggio scomodo.
Con la sua vita, egli lo dimostrò direttamente.
Egli non vinse mandando legioni di angeli o istigando i suoi discepoli contro i Romani ed i sacerdoti del Sinedrio.
Egli vinse facendosi crocifiggere e, quindi, attraverso un'accusa infamante (di un reato mai commesso) ed un supplizio.
Infatti, la crocifissione era una pena riservata a coloro che facevano gravi crimini.
Ora, il cristiano deve sapere questo.
Certo, ciò non vuole dire che ogni cristiano debba farsi ammazzare o mettere in croce.
Semmai, il cristiano deve fare delle rinunce.
In un mondo come il nostro, in cui ognuno vuole avere tutto e subito, un concetto simile è difficile da capire.
Però, quando un uomo ha ottenuto tutto quello che voleva, cos'ha ottenuto?
Niente!
Non ha ottenuto niente.
Anzi, vorrà ottenere sempre di più, anche quello che prima non voleva.
E così, questa persona non è più libera ma schiava della sua ingordigia.
Sarà sempre più preda del suo individualismo, cosa che contrasta con in Vangelo e Gesù stesso lo disse.
Quando egli disse "Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore" intendeva dire che con essere in comunione con Dio significa essere in comunione anche con il prossimo.
E' logico, quindi, che la salvezza non sia cosa solo di una singola persona e che il Paradiso non sia paragonabile ad un grosso condominio in cui vi sono tanti appartamenti ma che sia un luogo in cui ogni uomo potrà vivere in comunione con Dio e con il suo prossimo.
Credo che questo sia un concetto su cui riflettere.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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