Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

venerdì 13 maggio 2011

CODICE BOTTICELLI

Cari amici ed amche.

Immagino che conosciate la nota opera di Sandro Botticelli (1445-1510) la "Primavera".
Questo quadro, che risale al 1482 ed è conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze, ha dietro di sé una storia molto densa di misteri.
Intorno ad essa, gira tanta parte della storia del Rinascimento.
Incominciamo subito a cercare di capire le cose.
Questo dipinto venne fatto su commissione di Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, detto anche Lorenzo il Popolano (1463-1503), cugino del ben noto Lorenzo il Magnifico (1449-1492).
Questo quadro, dovrebbe celebrare quindi, le vittorie della signoria medicea, a cominciare da quella sui Pazzi, che quattro anni prima ordirono una congiura contro i Medici, congiura che portò alla morte di Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico.
Questa è l'interpretazione più comune ma ve ne possono essere altre che non sono meno interessanti. Qui comincia il mistero.
La donna ritratta al centro, la "Primavera", non è niente poco di meno che Simonetta Vespucci (1453-1476), nobildonna di origini genovesi che aveva sposato Marco Vespucci, lontano cugino dell'esploratore Amerigo. I Vespucci erano legati a doppio filo con i Medici, tant'è che Simonetta fu amata da Giuliano de' Medici, il fratello di Lorenzo Magnifico che morì nella Congiura dei Pazzi.
Questa donna però fu legata anche al Botticelli che la prese come modella per le sue opere, compresa la "Primavera". I ritratti fecero di Simonetta un'icona di bellezza, a cui si aggiunse un'aura di mistero e di una "storia ultraterrena", dovuta alla sua morte prematura morte.
Nel quadro compaiono fiori come i nontiscordardimé, i ranuncoli, i papaveri, l'iris, le viole, il fiordaliso ed altri ed aranci con frutti. Ora, l'abbondanza di questi fiori ha uno scopo celebrativo ma vogliono indicare anche la rinascita e la cura di ogni male. Infatti, alcuni fiori, come alcune spiecie di iris o il gelsomino sono piante officinali.
Il nontiscordardimé indica la memoria, tant'è che i massoni usano questi fiori per commemorare i loro confratelli vittime dei nazisti, e la benevolenza divina. Infatti, questi fiori vengono chiamati anche "occhi della Madonna".
Ora, l'opera può essere letta in altro modo.
Nell'Italia di quegli anni si stava diffondendo una nuova corrente di pensiero, il neoplatonismo.
Ciò fu dovuto anche all'impulso dato dai numerosi eruditi bizantini che erano scappati da Costantinopoli che nel 1453 cadde in mano ai Turchi Ottomani.
Tra questi, cito Giorgio Gemisto Pletone ed il cardinale Basilio Bessarione.
Campioni del neoplatonismo furono Marsilio Ficino ed il poeta Agnolo Poliziano.
Quindi, interpretata secondo questi canoni, l'opera pittorica del Botticelli starebbe ad indicare un'idea neoplatonica.
Quindi, la Primavera (al centro) indica la Filologia mentre le figure maschile a sinistra indica l'Intelletto.
L'intelletto è rappresentato da Mercurio, la figura maschile a sinistra.
In pratica, questo quadro potrebbe rappresentare le "Nozze tra l'Intelletto e la Filologia".
Ciò potrebbe spiegare anche la presenza del Cupido alato in alto.
Cupido è raffigurato nell'atto di scagliare un dardo infuocato e, pur essendo bendato, egli sembra quasi che prenda di mira con precisione una delle Tre Grazie, la Castità.
Questo collega il casto amore amore e quello carnale.
Le figure femmini poste vicine alla Primavera sono, la Concordia, la Fedeltà, la Pudicizia e la Castità. La figura vicino alla Primavera, sulla destra, potrebbe rappresentare Flora, la città di Firenze, città che fu culla del Rinascimento
A destra vi è un'altra figura femminile ed una maschile, Zephiro, che è raffigurata nell'atto di rapirla.
Questa figura femminile rappresenterebbe l'ispirazione poetica mentre quella maschile il Demone ispiratore.
Vi può essere un'altra interpretazione in chiave dantesca.
La Primavera (o Venere) rappresenta Beatrice mentre Mercurio rappresenterebbe Dante stesso.
Zephiro rappresenterebbe, allora, Lucifero che sta insidiando Eva.
Di certo, in quest'opera si voleva indicare l'affinità tra l'idea platonica ed il Cristianesimo.
Anzi, si vollero rivalutare le idee legate a Platone, come le tesi di Plotino (203/205AD-270AD), proponendole come anticipazione del Cristianesimo.
Inoltre, il fatto che le figure femminili siano al centro ed in stato di gravidanza, può essere interpretato come una dimostrazione della concezione che vede la centralità della donna nel ciclo della vita.
Di certo, ogni quadro, ogni statua, ogni chiesa ed ogni monumento ha in sé un codice.
E' come un libro scritto con parola stampata. Basta cercare di capirlo. Dovreste leggere il libro di Giovanni Reale intitolato "La "Primavera" o le "Nozze di Filologia e Mercurio""?"
Termino, facendovi leggere una mia poesia "criptica".

CHANT OF MELROSE ABBEY

"Be halde to ye hende...

Remember...brother...and listen...
Salvation is in the Holy Word...
for blood of Jesus...all sinnes were forgiven...
but in this sacrifice...is faith your sword!"

Ricorda...o frati...et ascuta...
eni la Sarvizza 'nta Santa Palora...
pì lu sangue di cristu...vinniru li piccati pirdunati...
ma...pì questu sacrifiziu...cridiri to' spata eni camora!

Questu ci dissi mastru Giuvanni...
unni di rè staci lu cori 'nta batia di Melrose...
cusì 'n questa tarra di scozia...ma 'n finiri di li tempi...
luci sarà da Diu...su li robbi tutti chì l'omu nascunnìu...
et cundanna farà tutti l'empi...
ma pì l'animi boni Sarvizza a vena avarà...pì una matri...
cusì 'n chianciri chì fù lu Figghiu...poscia 'n vita nova...
chì cusì fù pì un amuri chì ùn fù vulsutu! Sì...diu eni Patri!

Cordiali saluti.





Nessun commento:

Posta un commento

Translate

AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".