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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 29 maggio 2011

FIRENZE, IL CONCILIO, L'UMANESIMO ED IL PENSIERO ATTUALE


Cari amici ed amiche.

Andiamo indietro di secoli, all'"Autunno del Medio Evo".
Siamo tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV. Quello fu un periodo di grande confusione.
Ci fu una grave pestilenza. Ci fu il declino delle due grandi potenze, il Sacro Romano Impero ed il Papato.
Il Sacro Romano Impero entrò in un periodo di frammentazione dell'area tedesca, che però assunse un peso enorme.
Con il tramonto degli Svevi, nessun imperatore fu più in grado di tenere unite l'area tedesca e quella italiana.
Con la "Bolla d'Oro" del 1356, il Sacro Romano Impero non fu più universale ma tedesco.
Di ciò parlai nell'articolo intitolato "Bolla d'Oro, l'inizio del cammino verso il baratro!".
Per quanto riguarda il Papato, Dal 1309 al 1377, esso fu trasferito ad Avignone per volere del re di Francia Filippo il Bello. Nel 1377, il Papato tornò a Roma ma i cardinali francesi ne rifiutarono l'autorità ed elessero un loro Papa ad Avignone.
La Chiesa cattolica andò in frantumi. Fu un pasticcio!
Fu lo "Scisma d'Occidente" che durò dal 1378 al 1417. In pratica, la Chiesa cattolica si trovò con due Papi e dal 1409 al 1417 i Papi furono tre. Infatti, vi era il Papa di Roma, eletto dai cardinali romani, il Papa di Avignone, eletto dai cardinali francesi e quello di Pisa, che era al servizio dell'Impero. Gli ultimi due erano Antipapi.
Esso fu risolto da un concilio convocato dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo nel 1414.
Questo concilio portò alla deposizione degli Antipapi Benedetto XIII e Giovanni XXIII. Papa Gregorio XII si dimise e venne fatto un conclave che nel 1417 portò all'elezione di Papa Martino V.
Ripristinata l'unità della Chiesa cattolica, Papa Martino V iniziò a viaggiare per l'Europa (per ripristinare l'ordine nelle diocesi) e si impegnò a ricomporre l'altro scisma, quell'd'Oriente, che ancora oggi resiste e che dal 1054 vede la Chiesa cattolica latina e quella greco-ortodossa separate.
Nel 1431, convocò un concilio a Basilea. Nello stesso anno Papa Martino V morì ed il suo successore fu un veneziano Eugenio IV (al secolo Gabriele Condulmer 1387-1443).
Nel 1438, questi trasferì il concilio a Ferrara. Qui arrivò la delegazione bizantina composta dal basileus in persona e da ecclesiastici, uomini di cultura e teologi, tra i queli spiccarono figure come Giorgio Gemisto detto Pletone, il cardinale Basilio Bessarione, Marco Efesio, Balsamon, Giovanni Agiropulo ed Isidoro di Kiev.
Nel 1439 il concilio fu trasferito a Firenze, su pressione del suo signore Cosimo de' Medici detto "il Vecchio".
Il capostipite dei Medici presiedette all'accordo che ci fu tra Papa Eugenio IV, da parte latina, e dal basileus Giovanni VIII ed il Patriarca di Costantinopoli Giuseppe, da parte greca.
L'accordo prevedeva la riunficazione delle Chiese che però mantenevano riti diversi.
Ciò nacque anche da un'esigenza.
L'Impero bizantino ero sotto la minaccia dei Turchi. In quel periodo, l'Impero era ridotto a parte della Tracia, con Costantinopoli, e alla Morea.
In realtà, l'accordo fu effimero poiché non fu sottoscritto dalla maggioranza dei vescovi orientali.
Addirittura, a Costantinopoli ci fu un partito anti-latino che fu rappresentato da Demetrio Paleologo, fratello del basileus, e dal Mega Dux Loucas Notaras.
In alcune regioni slave e dell'attuale Romania, vi furono delle eccezioni che diedero origine alle Chiese uniate, ossia a quelle Chiese in comunione con Roma ma di rito bizantino.
Ora, se a livello religioso i risultati furono, purtroppo, insoddisfacenti, a livello culturale furono ottimi.
La cultura greco-bizantina incontrò quella latina e, soprattutto grazie all'influenza di uomini di cultura bizantini come Pletone ed il cardinale Basilio Bessarione, Firenze divenne una "nuova Atene".
Si diffuse, in particolare, il pensiero neoplatonico. In special modo, fu rivalutato Plotino (203/205AD-270AD).
Per il pensiero neoplatonico, tutto viene dallo spirito di Dio e l'uomo si trova tra Dio ed il resto del mondo.
Questo cambiò di molto il modo di pensare degli uomini, in particolare.
L'uomo tornò al centro. Nacque l'Umanesimo, l'anticamera del Rinascimento.
L'uomo assunse una nuova dignità ma, nel contempo, non abbandonò il concetto della trascendenza di Dio e della visione cristiana.
Si tornò al gusto classico greco e romano e si rivalutarono le scienze. Anche l'arte subì un vero e proprio cambiamento.
Il gotico venne superato e si tornò al gusto classico delle costruzioni greche e romane.
Un esempio fu l'arte di Leon Battista Alberti (1404-1472) che trasformò radicalmente l'arte.
Gli archi a sesto acuto e le colonne (spesso con mascheroni) del periodo gotico furono sostituiti da archi a tutto sesto, da lesene e colonne rigate e da capitelli corinzi, come quelli delle costruzioni greche e romane.
Inoltre, ci fu una ricerca sulla lingua latina e su quella greca.
Nonostante questo, la visione cristiana non fu abbandonata ma, anzi, essa arricchì il pensiero neoplatonico.
Ci fu un processo di conciliazione simile a quello che venne fatto da San Tommaso d'Aquino che, qualche secolo prima, conciliò il pensiero aristotelico con la dottrina cristiana.
In fondo, gli umanisti del XV secolo riproposero quello che fecero i Padri cappadoci, i filosofi cristiani del IV secolo AD tra i quali vanno ricordati San Basilio Magno, San Gregorio di Nissa e San Gregorio Nazianzeno.
Firenze divenne quindi l'epicentro di questo nuovo pensiero culturale e di questa nuova visione del mondo.
Chi oggi vuole proporre l'Umanesimo ed il Rinascimento in chiave anticattolica o anticristiana, è pericoloso per sé stesso e per gli altri perché diffonde l'ignoranza.
L'Umanesimo ed il Rinascimento non portarono ad una visione nichilistica, visione che invece fu portata avanti da filosofi delle epoche successive come Karl Marx.
Ad esempio, nel periodo del Rinascimento, il valore della famiglia era difeso.
Nel Rinascimento, tutto quello che c'era di buono nel Medio Evo era comunque rivalutato.
Pensate alle opere classiche che la Chiesa salvò e conservò durante il Medio Evo.
Gli umanisti ebbero questo prezioso materiale di studio grazie all'opera della Chiesa.
Ora, qualcuno mi dirà che nel Rinascimento nacque il protestantesimo.
E' vero ma faccio anche notare che il protestantesimo fu generato anche dal nazionalismo e, soprattutto, fu una risposta con dei limiti e degli errori ad una situazione sbagliata.
Possiamo dire, infatti, che Martin Lutero commise due errori fondamentali.
Il primo fu quello di non avere seguito la Tradizione della Chiesa.
Il secondo è quello di avere toccato la corda del nazionalismo tedesco.
E' altrettanto vero, però, che nella Chiesa di allora ci fossero dei problemi come la simonia, il concubinato di certi preti, la latitanza dei vescovi e la corruzione.
Inoltre, le dottrine di Lutero furono usate da principi e re per controllare ed incamerare i beni ecclesiastici e non per un sentimento di rinnovamento religioso.
Va detto anche che nel Rinascimento il Papato era meno forte di quanto lo era nel Medio Evo.
Infatti, le Chiese dei vari Stati europei furono sempre più controllate dai sovrani.
Nell'Umanesimo e nel Rinascimento ci furono delle cose buone ed altre meno buone.
Però, questo periodo non può essere usato da alcuni "intellettuali" dei nostri giorni per diffondere un'idea nichilista ed anticristiana.
L'Umanesimo ed il Rinascimento furono tutto meno che nichilisti e "marxisti".
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".