The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 28 maggio 2011
IN MEMORY OF BYZANTINE EMPIRE - [476 AD - 1453 AD]
Cari amici ed amiche.
Oggi è la VI domenica di Pasqua e si celebra lo Spirito Santo.
Nelle nostre chiese verranno letti i brani del libro degli Atti degli Apostoli (capitolo 8, versetti 5-8, 14-17), del Salmo 65 (66), della lettera di San Pietro (capitolo 3, versetti 15-18) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 14, versetti 15-21).
Qui Gesù annunciò agli apostoli che, una volta salito al cielo, non li lascerà soli ma manderà lo Spirito Santo, lo Spirito che suscita nel credente nuova fede che gli permette di fare conoscere meglio Dio nel mondo.
In ebraico, il nome "spirito" viene tradotto con il termine "ruah".
Egli ha funzione creante, ossia prende parte nella Creazione, rigenerante, poiché è il soffio vitale di Dio che agisce nel creato e lo rigenera, e conducente, poiché guida il popolo, i re ed i profeti nelle grandi svolte.
Lo Spirito Santo è lo Spirito della sapienza, dell'intelletto, del consiglio, della fortezza, della scienza, della pietà e del timore di Dio, i Suoi sette doni.
Questo è perfettamente riconosciuto nel Vecchio Testamento, che è comune alla tradizione ebraica e cristiana.
Gesù lo annunciò agli apostoli perché lo Spirito Santo è l'amore del Padre e del Figlio che suscita nel credente nuova fede.
Nella nostra dottrina, secondo il Credo niceno-costantinopolitano, lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio poiché questa figura della Santissima Trinità è l'amore del Padre e del Figlio.
Infatti, il Padre amò gli uomini a tal punto da mandare il Suo unico Figlio sulla Terra ed il Figlio amò gli uomini a tal punto da morire sulla croce.
Durante la Messa, quando recitate il Credo, pensate a ciò.
Gesù lo annunciò come Paràclito, ossia come "avvocato".
Qui lo Spirito Santo ha un altro ruolo. Egli è lo spirito che istruisce il credente di fronte a chi non crede.
Lo Spirito Santo è colui che fa sì che il credente possa rispondere della sua fede e trasmettere agli altri motivo del suo credere in Dio.
Molto spesso, infatti, il credente è solo di fronte a questo mondo che, in particolare oggi, è lontano da Dio.
Da solo, un credente non sa spiegare le ragioni della sua fede, con le parole giuste.
Lo Spirito Santo, proprio perché ha funzione conducente, guida il credente.
In questo mondo sempre più secolarizzato è difficile ascoltare la voce di Dio e, di conseguenza, lo Spirito Santo.
Però, se la Chiesa ha ancora una voce nel mondo, il merito è dello Spirito Santo che agisce in essa.
Se noi lo ascoltassimo di più le cose andrebbero meglio.
Saremmo più uniti.
Purtroppo, quando noi cristiani siamo divisi paghiamo un prezzo altissimo di queste nostre divisioni.
L'esempio?
Proprio il 29 maggio 1453 cadde l'Impero Bizantino.
I Turchi Ottomani del sultano Mehmet II Fatih conquistarono Costantinopoli, proprio una delle due città che ospitarono il concilio in cui venne trattata la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio (filioque) che è citata nel nostro Credo.
Un pezzo della nostra storia religiosa cadde così nelle mani musulmane e la colpa fu anche nostra.
Anziché aiutare i Bizantini a difendersi dai Turchi noi cristiani europei li lasciammo soli.
Questa cosa fu peggiore anche della IV Crociata, evento che fu drammatico poiché, anziché liberare la Terra Santa dai Turchi, i crociati ed i Veneziani depredarono Costantinopoli, facendo sì che l'Impero Bizantino, l'erede diretto dell'Impero Romano, iniziasse il proprio declino.
Quindi, non solo noi Latini procurammo un danno incalcolabile all'Impero Bizantino ma lo lasciammo alla mercé dei Turchi.
Il Beato Giovanni Paolo II fece bene a scusarsi con gli ortodossi, quando andò in Grecia il 04 maggio 2001.
Il sultano Mehmet II temeva una riconciliazione tra Roma e Costantinopoli.
L'ultimo imperatore bizantino, il basileus Costantino XI Paleologo, sottoscrisse la riconciliazione tra la Chiesa greco-ortodossa e quella cattolica.
Quindi, possiamo dire che San Costantino XI morì in comunione con Roma. Sarebbe giusto che anche la Santa Sede riconoscesse la canonizzazione (già fatta dalla Chiesa ortodossa) di questo personaggio.
Morì cattolico come noi.
Eppure, nemmeno questo bastò!
Gli Stati europei erano divisi tra loro e non seppero dare una risposta univoca agli appelli del basileus.
Anzi, qualcuno di loro fece già degli accordi con i Turchi, prevedendo vantaggi economici.
Alcuni tedeschi, fornirono all'esercito turco i "bashi-bazouk", i cannoni che furono usati contro le mura di Costantinopoli.
Il risultato?
Il 29 maggio 1453 Costantinopoli, la "Seconda Roma" finì in mani turche.
Allora, oggi, quando si reciterà il Credo durante la Messa ricordiamoci anche di questo.
La nostra ingordigia e la nostra pavidità consegnarono ai Turchi quella città in cui il nostro Credo venne scritto.
Forse, qualche "cattolico adulto" di oggi si dovrebbe ricordare di tutto ciò anche al momento di fare scelte importanti per la sua comunità.
Chi è capace di intendere INTENDA!
Non ci si può dire cattolici e poi favorire certe idee favorevoli all'aborto e contrarie alla famiglia, come anche alla costruzione di moschee senza alcuna condizione.
Mentre riflettete, guardatevi questo video preso da Youtube.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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