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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 30 maggio 2011

ESCHERICHIA COLI E CETRIOLI



Cari amici ed amiche.

In Germania è scoppiato il caso di alcuni cetrioli contaminati da un batterio che ha causato la morte di dieci persone. Questo batterio l'Escherichia coli (nella foto) ed è un bacillo Gram-, catalasi +, ossidasi-, fermenta il lattosio, è areobio-anaerobio facoltativo e produttore di indolo, poiché metabolizza un amminoacido, il triptofano..
Esso fa parte della famiglia delle enterobacteriaceae. La sua sede naturale è l'intestino umano. Precisamente, essi si trovano nell'ultima parte dell'intestino crasso e costituiscono la flora batterica intestinale.
Generalmente, non sono patogeni ma opportunisti.
Finché si trovano nell'intestino, questi batteri non creano problemi.
Anzi sono utili. Ad esempio, aiutano il nostro organismo a digerire il lattosio.
Tuttavia, l'Escherichia coli può diventare patogeno qualora lasci la sua sede naturale ed infetti altre parti dell'organismo, come l'apparato respiratorio, quello uro-genitale, il sistema circolatorio ed il peritoneo. Esso può causare anche le meningiti.
Vi è anche degli degli E. coli enteropatogeni ed enterotossinogeni che possono causare delle enteriti, come la "diarrea del viaggiatore", che colpisce i soggetti particolarmente defedati.
La pericolosità di questi batteri è data da alcune tossine come le endotossine, che si trovano nelle loro pareti che sono, in quanto batteri Gram-, sono costituite da lipidi come il Lipide A.
Questo lipide è tossico per l'organismo e viene liberato quando il batterio muore e si lisa.
Vi sono anche altre tossine emolitiche e le tossine Shiga (dal nome del loro scopritore) che è quella del caso tedesco.
Gli E. coli enterotossinogeni non sono in grado di invadere la mucosa intestinale ma liberano una tossina che si diffonde alle membrane delle cellule epiteliali e stimolano le attività dell'adelinico-ciclasi, il cui aumento determina la fuoriuscita di elettroliti, con la diarrea.
Ora, il caso dei cetrioli contaminati può essere determinato o da una scarsa igiene di chi li ha maneggiati in precedenza o, peggio ancora, dall'innaffiatura delle piante con acque contaminate, presumibilmente da feci. Quindi, le acque con cui sono stati innaffiati i cetrioli potrebbero essere inquinate da feci.
L'E. coli proviene da lì.
Se questa ipotesi dovesse essere vera sarebbe molto grave.
Oltretutto, i cetrioli vengono mangiati crudi.
Servono molti controlli e bisogna porsi il problema dell'inquinamento delle acque. Se in quelle acque c'è l'Escherichia coli significa che possono esserci altri batteri che hanno a che fare con l'intestino e che sono più pericolosi, come la Salmonella typhi, la Shigella, la Yersiniaenteroclitica o il Vibrio cholerae.
Forse, anziché fare appunti sulla lunghezza di una zucchina o sulla grandezza di un pisello, l'Unione Europea farebbe bene a curare di più l'aspetto sanitario.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".