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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 27 luglio 2010

DECADENZA DELLA POLITICA

Cari amici ed amiche.

Vorrei dire due cose per quello che riguarda la questione morale.
Io non trovo condivisibile quanto espresso dai "finiani", dai "grillini" o dall'Italia dei Valori.
Anzi, per certi versi, trovo strumentale la loro posizione.
Invece, bisogna capire che la politica dipende dalle dinamiche della società.
La decadenza della politica ha radici lontane.
Essa risale alla Rivoluzione francese.
Maximilien de Robespierre e gli altri rivoluzionari portarono la politica dalla corte alla piazza.
Ciò, da un lato fu positivo, perché democratizzò il sistema, dall'altro fu negativo perché imbarbarì il linguaggio la politica, fomentò le posizioni demagogiche e giustizialiste, fomentò l'odio contro la Chiesa e l'invidia sociale e non diminuì la corruzione del ceto politico, ma la aumentò.
Pensiamo che dalla Rivoluzione francese vennero fuori figure come l'affarista corrotto Paul Barras.
Inoltre, le idee rivoluzionarie come quello di Gracco Babeuf e Filippo Buonarroti aprirono la strada al marxismo.
La nostra politica è il prodotto di tutto ciò che è ben lontano da quell'ideale sano di democrazia che nacque nel 1215, a Runnymeae, in Inghilterra, con la "Magna Charta Libertatum".
I vari Antonio Di Pietro e Beppe Grillo sono "figli" di quella impostazione data da Robespierre e colleghi.
Purtroppo, anche i "finiani" si stanno portando su quest'ottica.
Questa è la vera decadenza della politica.
Vi è, infatti, una politica che non pone più l'attezione sulle problematiche con razionalità ma con la demagogia ed il giustizialismo.
Così, però, non si risolvono i problemi interni della politica.
La politica dipende dalla società.
Ad esempio, da noi non c'è molta meritocrazia.
Ciò è figlio anche di una pessima cultura che si diffuse nelle scuole e nel mondo del lavoro.
Leggete gli articoli http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/18196/2009-10-20.html, http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/22485/2010-07-18.html e http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/18428/2009-11-02.html.
Qui si pone al centro la questione di una meritocrazia che non c'è e che, in nome di un certo egualitarismo di sinistra e sessantottino, è stata completamente messa da parte, mortificando chi ha talento e buona volontà e favorendo l'incapace e lo svogliato, con tutte le conseguenze peggiori.
Questo male, ad esempio, non viene dalla politica ma dalla società.
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.