Cari amici ed amiche.
Leggendo i testi dell'opera di Max Weber "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo", mi viene da fare una riflessione.
Questo filosofo e sociologo tedesco (vissuto tra il 1864 ed il 1920) trattò il tema del capitalismo, associandolo al protestantesimo che vedeva nel lavoro un'ascesi.
In realtà, il capitalismo può essere associato anche ad una morale cattolica.
Thomas Cobham, un ecclesiastico inglese del Medio Evo, nel suo "Manuale di confessione" scrisse:
"Vi sarebbe una grande mancanza in molti paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in un altro dove queste stesse cose mancano.
"Vi sarebbe una grande mancanza in molti paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in un altro dove queste stesse cose mancano.
Perciò a buon diritto possono ricevere il prezzo del loro lavoro".
Ricordo che questo ecclesiastico visse tra il XIII ed il XIV secolo, quindi prima dello scisma anglicano di re Enrico VIII.
E poi, la "logica del mercante" è preesistente ai vari movimenti di Lutero, Calvino, Zwingli, Butzer, Ecolampadio, Cranmer, Muntzer ed altri.
Ciò vuole dire che può esistere anche un "capitalismo cattolico".
Infatti, anche il cattolicesimo contempla il valore del lavoro.
Basti pensare a San Benedetto da Norcia (480-547) e alla sua "Regula" che dice "Ora et labora" (ossia "prega e lavora) e già si può capire molto.
Certo, a differenza di quello "protestante", il "capitalismo cattolico" non contempla la logica della predestinazione, che vede nel successo negli affari un segno della volontà di Dio ma impone un comportamento del rispetto delle regole e nel valore del lavoro come fonte di ricchezza che può (anzi deve) essere reinvestita per creare altro lavoro.
Quindi, bisogna che passi il concetto che in sé il capitalismo non è anticattolico o anticristiano.
A differenza del marxismo, che è ateistico, il capitalismo è laico ed una visione laica non contempla l'ostilità verso questa o quella religione o l'ateismo.
Cordiali saluti.
GIUSTISSIMO QUANDO IL CAPITALISMO NON E' FINE A SE STESSO......MA AIUTARE ANCHE GLI ALTRI ....
RispondiEliminaIL CAPITALISMO E LA RICCHEZZA NON è PECCATO QUANDO ESSA HA IL FINE DELLA CONDIVISIONE...
RispondiEliminaIn sé, il denaro non è cattivo.
RispondiEliminaPuò essere buono o cattivo il modo in cui l'uomo lo pone.
Se l'uomo pone il denaro come un mezzo per creare posti di lavoro e conseguente benessere della società, fa una bella cosa.
Se l'uomo pone il denaro come fine, allora fa una cosa sbagliata perché lo erge come un dio e ne diventa schiavo, trascurando il suo prossimo e Dio stesso.
Cordialità.