Il concetto di laicità dello Stato è tornato alla ribalta.
Coloro che (per esempio) vogliono il DDL Zan-Scalfarotto e che manifestano al Gay Pride parlano tanto di "laicità dello Stato", spesso a sproposito.
Ora, una cosa deve essere chiarita.
La laicità dello Stato è certamente la separazione dello Stato dalle istituzioni religiose ma uno Stato realmente laico rispetta e tutela anche chi crede.
Ora, coloro che vogliono il DDL Zan-Scalfarotto e che manifestano al Gay Pride vanno verso questa direzione?
Su questo, è lecito nutrire forti dubbi.
Essi vogliono uno "Stato Mammasantissima" che limiti la libertà di chi esprime un'idea diversa da un certo "pensiero unico".
Sappiamo tutti che si vuole imporre un certo tipo di pensiero.
Per esempio, per risolvere il problema dell'omofobia, sarebbe bastato mettere una postilla sull'orientamento sessuale nella legge Mancino.
Perché non si è deciso di fare ciò e si è deciso di scrivere il DDL Zan-Scalfarotto?
Anche giuristi importanti, come Michele Ainis, dicono che (per esempio) il DDL Zan-Scalfarotto violi il Concordato tra lo Stato e la Chiesa cattolica.
Perché ciò non si può dire?
Oltretutto, i sostenitori del DDL Zan-Scalfarotto parlano di "ingerenza del Vaticano negli affari italiani".
Però, queste stesse persone sostengono questa Unione Europea, la quale sta facendo ingerenza in Ungheria, riguardo ad una legge che è stata spacciata per omofoba, quando (in realtà) omofoba non è.
Allora, non prendiamoci in giro.
Questi "signori" non vogliono uno Stato laico ma un popolo areligioso (o meglio contro le religioni tradizionali) e piegato al volere di uno Stato che si erige a nuovo idolo.
Per questo motivo, il DDL Zan-Scalfarotto va fermato.
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