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martedì 8 giugno 2021

Bella ciao? No! Resti l'inno di Mameli


La sinistra ha deciso di proporre il canto "Bella ciao" come inno del 25 aprile.

Ora, per dirla come la diceva il ragionier Ugo Fantozzi, una proposta del genere è una cagata pazzesca.
In primis, "Bella ciao" non rappresenta tutto il Paese ma solo una parte politica.
In secundis, l'Italia fu liberata con il contributo degli Alleati. I partigiani da soli avrebbero fatto molto poco.
Per finire, con tutti i problemi che ci sono, questa proposta della sinistra non dovrebbe essere prioritaria. 
L'inno di Mameli va benissimo come inno nazionale.
Esso è un inno nel quale si possono riconoscere tutti.
Oltretutto, i partigiani non cantavano neppure "Bella ciao".
Infatti, quel canto iniziò ad essere cantato dopo.
Esso era un canto gitano.
Poi, fu suonato da un gruppo yiddish.
Dunque, cosa c'entravano i partigiani?
L'inno di Mameli va bene.
Manteniamo quello. 
Il 25 aprile deve essere di tutti e "Bella ciao" è un canto divisivo. 


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".