Su "Panorama", vi è un articolo di Marcello Veneziani che è intitolato "E ai grillini rimase un Fico secco".Mentre il Movimento 5 Stelle affonda, un suo esponente resta seduto sullo scranno più alto di Monte Citorio.
Il suo nome è Roberto Fico ed è il presidente della Camera dei Deputati.
Nonostante lo sfacelo in cui si trova il Movimento 5 Stelle, Fico rimane al suo posto.
Cambiano i Governi e le maggioranze ma lui, Fico, resta al suo posto.
Laureato in canzone neomelodica napoletana, prima di entrare in politica, Fico si guadagnava da vivere per strada o tra i tavoli dei bar passando con il piattino.
Dunque, con tutto il rispetto per la persona, Fico è il paradigma del grillismo.
Il Movimento 5 Stelle è la dimostrazione pratica del fatto che il dilettantismo in politica non paghi.
Anzi, porta danni.
Fico, il neomelodico, divenne noto per le mani in tasca mentre si suonava l'inno di Mameli durante la parata del 23 maggio 2018, in occasione delle commemorazioni della morte del giudice Giovanni Falcone.
Fico divenne noto anche per la sua guerra all'Egitto, sul caso di Giulio Regeni, una guerra che fece crollare l'import-export con l'Egitto.
Questo deve essere visto come il segno del decadimento della nostra politica.
Una politica che non rispetta neppure i simboli come l'inno nazionale è una politica che non ha più nulla da dire.
Fico è il simbolo di questa politica.
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