Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Umberto Camillo Iacoviello che è intitolato " La fascistizzazione dell’avversario: l’abuso dell’accusa di fascismo da parte della sinistra, in un libro di Emilio Gentile".
Ne riporto questo stralcio:
Anch'io sono stato bollato più volte come "fascista", senza esserlo.
Infatti, io sono un liberal-conservatore, uno che guarda ai modelli di democrazia anglosassone, e sono dichiaratamente filo-sionista, sostenitore di Israele.
Eppure, per i comunisti e tutti coloro che sono di scuola marxista, io sono un "fascista".
A ben guardare, i fascisti veri somigliano ai comunisti e ai socialisti più di quanto quelli come me somiglino ai fascisti.
Benito Mussolini era un socialista.
Quelli come me sono anti-socialisti.
Oramai, il giochino è noto: quelli che accusano gli altri di essere "fascisti", i comunisti, fanno ciò perché non hanno argomenti.
Accusando gli avversari di essere dei "fascisti", essi sperano di tappare a loro la bocca.
Sappiamo tutti che i comunisti si credono migliori degli altri.
Per i comunisti, chi non è come loro è un "buzzurro", una "brutta persona", un "fascista" , un "ignorante" e quant'altro.
Però, essi ignorano il fatto che i primi a diffondere l'ignoranza siano loro.
Del resto, la loro ideologia non è certo migliore del fascismo o del nazismo.
La storia lo dimostra.
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