Come riporta "Il Riformista", dal Vaticano si fa sapere che il matrimonio è solo tra uomo e donna. Dunque, non vi sarà nessuna apertura alle benedizioni delle unioni tra persone dello stesso sesso in chiesa.
Ora, la questione è molto semplice.
Infatti, bisogna distinguere ciò che è il diritto individuale dalla questione della società.
Che i diritti individuali degli omosessuali debbano essere rispettati come quelli di chiunque altro è ovvio.
Un omosessuale ha il diritto di vivere la propria vita senza discriminazioni su ciò che riguarda la sua persona intesa come individuo.
Per esempio, un omosessuale ha il diritto di essere curato, di vivere, di essere elettore, di essere eletto a cariche pubbliche e di potere esprimere ogni altro diritto nella società, esattamente come gli altri.
Un omosessuale ha il diritto di dire: "Io sono omosessuale!" come il sottoscritto ha il diritto di dire: "Non mi sposo e sto bene da solo!".
Diversa è la cosa riguardo all'istituto del matrimonio.
Infatti, il matrimonio rappresenta il fondamento della famiglia, la quale è la cellula della società.
La nostra struttura sociale si fonda sulla famiglia.
Dunque, cambiare la connotazione della famiglia significa alterare, se non disarticolare la nostra società.
Oltretutto, la vera questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso non è tanto la coppia gay in sé ma la pratica della fecondazione assistita, la quale sarebbe sdoganata e porterebbe anche ad altre pratiche assai più oscure, come l'eugenetica.
La Chiesa continua a fare ciò che ha sempre fatto nel difendere la famiglia.
Questo è veramente apprezzabile.
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