Come riporta Giulio Meotti sul suo blog, una nuova edizione belga della Divina Commedia cancella il Profeta dell’Islam. “Era condannato a un destino umiliante. Non volevamo offendere”.Siamo arrivati alla follia.
Adesso, si vuole riscrivere la Divina Commedia Dante Alighieri, in una versione "politicamente corretta".
Ora, la Divina Commedia è una rappresentazione di quello che fu il mondo del Medioevo.
Anzi, essa è uno spaccato di ciò che fu la società medievale, con la sua cultura.
Dante scrisse le opere con il pensiero dell'uomo del Medioevo.
Deve essere ricordato che il Medioevo fu il tempo delle Crociate.
Manomettere quell'opera significa manomettere la conoscenza della storia.
Oggi, si riscrive la Divina Commedia.
Domani, si toglierà dalla cattedrale di San Petronio in Bologna l'affresco che raffigura il Profeta islamico all'Inferno?
Qui siamo di fronte ad un vero caso di "cancel culture".
Noi rischiamo di estinguerci per colpa nostra.
In nome del "politicamente corretto", anzi dell'"islamicamente corretto", noi rischiamo di perdere la nostra identità.
Intanto, il nostro amato Dante Alighieri si starà rivoltando nella tomba.
Chi vuole leggere veramente la Divina Commedia, deve leggerla con Maometto all'Inferno.
Dante la scrisse così.
L'opera del Sommo Poeta è stata manomessa, con tanto di scuse agli islamici, scuse che egli non avrebbe mai fatto.
Coloro che hanno "riscritto" la Divina Commedia hanno fatto un grosso danno all'Italia e all'umanità intera.
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