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giovedì 1 giugno 2023

Le bufale climatiche smontate


Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Federico Punzi che è intitolato "La balla del 97%. Colpe umane sul clima? “Consenso” scientifico allo 0,3".
L'articolo smonta le bufale sul clima.
Ne riporto questo stralcio:

"Ogni volta, in qualsiasi sede si discuta di clima, non manca mai chi prova a zittire gli interlocutori ammonendo che ormai il “caso è chiuso”, c’è consenso scientifico sull’origine antropica del cambiamento climatico. Il 97 per cento degli scienziati – se non il 99 per cento, azzarda qualcuno – concorda che l’aumento delle temperature è dovuto alla CO2 emessa dalle attività umane.


Un espediente dialettico per delegittimare chiunque – anche scienziati di chiara fama – osi obiettare, o anche solo dubitare. Se lo afferma quasi il 100 per cento degli scienziati, chiunque lo neghi è “contro la Scienza” e fa disinformazione.
All’origine della bufala

Ma da dove arriva questo 97 per cento? La scorsa settimana, su La Verità, il prof. Franco Battaglia è voluto andare all’origine di questa narrazione, risalendo allo studio da cui ha preso vita e arrivando alla conclusione che si tratta di una bufala. Lo studio è quello pubblicato nel 2013 da John Cook e altri otto autori, che hanno preso in esame 11.944 articoli scientifici sul cambiamento climatico o il riscaldamento globale pubblicati tra il 1991 e il 2011.

In effetti, come ammettono gli autori stessi nell’abstract, nel 66,4 per cento di essi non si parla nemmeno di “riscaldamento globale antropogenico”. Il 32,6 per cento degli articoli sostiene l’origine antropica, lo 0,7 la nega e lo 0,3 per cento è incerto. È tra questi ultimi articoli, che esprimono una posizione sul “riscaldamento globale antropogenico”, dunque, che si ottiene il numero magico del 97,1 per cento.

Ma come osserva correttamente il prof. Battaglia, è il 97,1 per cento del 33,6 per cento, quindi in realtà solo un 32,6 per cento degli 11.944 articoli esaminati prende esplicitamente posizione a favore della teoria dell’origine antropica del riscaldamento globale o cambiamento climatico"
.

Che il riscaldamento globale sia in atto è vero.
Il clima sta cambiando ed è più caldo.
Ciò porterà a fenomeni estremi, come i famosi temporali autorigeneranti.
Però, l'origine di questo cambiamento climatico può essere tranquillamente spiegata come un fenomeno totalmente naturale. 
Basterebbe aprire qualche libro di storia ed uno di scienza, per capirlo.
Nel V secolo DC ci fu una glaciazione, come ce ne furono altre prima e dopo. 
L'articolo di Punzi spiega molto bene la questione.
Chi vuole fare passare il riscaldamento globale per qualcosa di causato dall'uomo usa una tecnica chiamata framing.
Prende per buoni solo alcuni articoli e presenta una situazione (in questo caso, il clima) in maniera da poter avere la reazione desiderata.
Questa tecnica è molto usata nella comunicazione politica.
Dunque, non si tratta di informazione ma di propaganda.
La massa è ignorante.
Sia chiaro, non scrivo ciò per disprezzo verso la massa ma perché la maggior parte delle persone non conosce i meccanismi del clima.
Così, prende per buono ciò che viene detto da un certo mainstream, il quale istiga a ridicolizzare e a demonizzare chi esprime una posizione diversa.
Chi esprime una posizione diversa da ciò che dice il mainstream diventa un "negazionista" o un "complottista" contro il quale scagliare la gente comune.
Così, le persone comuni diventano gli utili idioti di un un certo tipo di sistema.
Tutto ciò ci deve fare riflettere.
Infatti, la questione del clima non è scientifica ma politica ed ideologica.
Vi porto un dato: noi Europei dovremo usare i pannelli solari per ridurre la CO2 in atmosfera ma il Paese che produce il maggior numero di pannelli solari è la Cina, la quale usa i combustibili fossili.
Dunque, dove sta la logica in tutto ciò?
Se si debbono ridurre le emissioni di CO2, perché si prenderanno i pannelli solari da uno dei massimi produttori di questo gas?
Per ridurre le emissioni di CO2, anche la Cina dovrebbe cambiare politica ma non lo fa né lo farà.
Così, si usa la storiella del cambiamento climatico causato dall'uomo per imporre una certa visione politica e per nascondere certe mancanze, come la mancata cura del territorio che ha giocato un ruolo fondamentale in quello che è accaduto in Emilia-Romagna. 
Basterebbe usare il proprio cervello per capire le cose.
La scienza non c'entra nulla.
Infatti, il discorso è solo politico, ideologico e (per alcuni) anche economico.
Questa è la triste realtà.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".