Su "Italia chiama Italia" vi è un articolo di Paola Venturelli che è intitolato "AMBIENTE | Greenpeace: il 40% degli italiani ha paura dei cambiamenti climatici".Ora, scrivo la mia.
Che il clima stia cambiando è sotto gli occhi di tutti.
Una cosa del genere non può essere smentita.
La questione di fondo sta nell'origine del cambiamento climatico.
Per un certo mainstream, specialmente della gauche, la colpa di tutto ciò è dell'uomo, con le sue attività.
In realtà, la storia dice che il clima cambi per fattori naturali.
Anche i ricercatori svizzeri, che sono stati intervistati nella trasmissione televisiva "Fuori dal Coro", hanno confermato che, per esempio, i ghiacciai alpini avanzavano e si ritiravano nei secoli.
Basterebbe anche aprire un libro di storia per capire ciò.
Ora, riguardo a questa questione servono risposte e non terrorismo psicologico.
Il clima sta cambiando, cosa che è sempre accaduta, e si deve prendere atto di ciò in modo razionale.
Si deve accettare ciò.
Dunque, servono delle soluzioni.
Per esempio, si deve avere maggior cura del territorio, facendo manutenzione dei fiumi e dei vari corsi d'acqua e non solo.
Si deve anche tenere sotto controllo la popolazione delle nutrie, le quali bucano le rive dei canali e gli argini dei fiumi.
Lo stesso discorso vale anche per i gamberi di fiume della Louisiana, i quali fanno non pochi danni agli argini e alle rive dei canali.
Si debbono realizzare anche i bacini di laminazione.
Servono fatti e non chiacchiere aleatorie.
Proprio perché il clima sta cambiando (e probabilmente l'uomo non ha nessuna colpa) si deve agire.
Il terrorismo psicologico, la demonizzazione dell'uomo e la paura non portano nulla di buono.
Associazioni come Greenpeace propongano qualcosa di costruttivo.
Come ho scritto prima, instillare la paura non porta nulla di buono.
Serve la ragione e non la paura.
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