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giovedì 29 giugno 2023

La vittoria di Hegel e la liquefazione del cattolicesimo


Su "La Nuova Bussola Quotidiana" vi è un articolo di Stefano Fontana che è intitolato "Lo spirito di Hegel domina in Vaticano".
Ne riporto questo stralcio:

"Anche il grande happening del cardinale Gambetti sulla fratellanza universale era aperto a tutti. Perché è la storia che deve far emergere, dal suo interno, il proprio senso, e al momento storico appartengono tutti. La Chiesa deve uscire e raccogliere tutto ciò che c’è per strada, solo per il fatto che è per strada, se vuole essere attuale. Il nuovo spirito hegeliano cattolico non dice più di no a niente, perché dentro il suo sviluppo dialettico tutto gioca un ruolo insostituibile. Quando la Chiesa convoca le famiglie ormai le convoca tutte, anche quelle che non lo sono. Anche le eresie trovano posto nella Chiesa, perché permettono di sviluppare il dibattito sulla fede. Le tensioni, si dice, vanno attraversate e le polarità dialetticamente mantenute. Chi non accetta questo è perché vuole giudicare la storia anziché lasciare ad essa il giudizio. La Chiesa hegeliana dovrebbe accogliere anche chi ha messo in Croce Gesù, perché il “Venerdì Santo speculativo” è metafora della tensione intima alla storia.

Nel Documento preparatorio della Settimana sociale dei cattolici che si celebrerà l’anno prossimo, i vescovi italiani non dicono nulla sul tema in questione, quello della democrazia. Dicono solo che la settimana sociale sarà un processo in cui inserirsi con partecipazione, apertura, accoglienza, dialogo, disponibilità al nuovo. I vescovi italiani abbandonano così la Dottrina sociale della Chiesa e quanto essa ha detto sulla democrazia e chiedono una sola cosa: attualità. Anche in questo caso la storia produrrà da sola e dentro se stessa il proprio significato"
.

Lo spirito di Hegel è entrato nella Chiesa.
Ciò si è visto anche nel Sinodo tedesco.
Proprio dalla Germania, la terra di Martin Lutero, sta arrivando uno scossone che sta distruggendo il cattolicesimo dall'interno.
Si sta affermando una sorta di religiosità che "piace a tutti" e la Germania, terra che ha un episcopato progressista, è un laboratorio di ciò.
Basta pensare alla questione della Comunione, che i vescovi tedeschi vorrebbero dare anche ai protestanti, andando contro il principio del sacerdozio cattolico.
Dunque, non ci deve sorprendere il silenzio di vari ecclesiastici  di fronte a manifestazioni assurde, come i Gay Pride nelle feste patronali. 
Questo è il "cattolicesimo liquido", un "cattolicesimo" che non dice no a nulla e che punta a piacere a tutti.
Questo tipo di "cattolicesimo" si dice "sinodale", quasi "democratico" .
I vescovi riducono il loro potere in favore del popolo. 
L'idea del singolo vescovo che gestisce la sua diocesi lascia spazio alla collegialità. 
Tuttavia, paradossalmente, chi si esprime nella direzione contraria e nel solco della Tradizione rischia di essere escluso.
Si tratta di un "cattolicesimo inclusivo" (e che accoglie anche ciò che era ritenuto eretico) che però esclude chi si esprime in dissenso rispetto alla sua linea. 
Vi è anche un altro paradosso.
Infatti, questo "cattolicesimo liquido" punta a piacere a tutti ma si vedono le chiese che si svuotano.
Forse, questo "cattolicesimo che piace a tutti", in realtà, non piace a molti?
Probabilmente, è così ma sembra che ciò non interessi a chi sta "nei piani alti".
Si deve piacere al mondo ma in realtà si rischia di perdere i propri fedeli. 



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