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giovedì 6 ottobre 2022

Una risposta a padre Giorgio De Capitani


Ieri, ho dedicato un articolo a padre Giorgio De Capitani.

Stamani, egli mi ha risposto su Youtube.
Io gli ho già ribattuto su Youtube e su Facebook ed ora ribatto anche su questo blog.
In primis, io sono orgoglioso delle mie origini meridionali.
Sono nato a Mantova ma sono di origini abruzzesi, per parte di padre, e siciliane, per parte di madre. 
Mia madre, purtroppo, è deceduta nel 2020. 
Sono anche un cattolico.
Ricordo un piccolo dettaglio che è sfuggito al padre, il quale ha parlato dei mistici.
Certi grandi mistici e santi erano fedeli alla Chiesa.
Cito un esempio, San Pio da Pietrelcina.
Pur non trovandomi sempre d'accordo con Papa Francesco, io sono fedele alla Chiesa.
Semplicemente, non mi riconosco nella linea di padre De Capitani.
L'ho fatto notare e lui ha risposto.
Io ribatto. 
Ora, entro nel merito.
Non si può difendere ciò che ha fatto Rula Jebreal.
Rula avrebbe potuto contestare la politica di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni, partito di cui faccio parte.
Sono iscritto al Circolo FDI Sergio Ramelli dei Comuni di Castel d'Ario, Villimpenta e Roncoferraro. 
Invece, Rula ha attaccato Giorgia Meloni sul personale e su una sua vicenda familiare, vicenda con la quale ella non c'entra. 
Questo è quello che è inaccettabile.
Il giornalismo è informazione ed informare è tutelare i cittadini dalle ingiustizie.
Questo è ovvio.
Denigrare ed attaccare una persona per una vicenda persona che non la riguarda non è giornalismo.
Una persona può anche essere figlia di un poco di buono ma non è detto che ella segua le orme del padre.
Magari, potrebbe essere una delle persone più buone ed oneste del mondo.
Le colpe dei padri non ricadono sui figli e riguardo a ciò convengo con padre Giorgio che l'ha affermato. 
Però, il sangue non determina certo la persona. 
In questi mesi di campagna elettorale si è visto di tutto.
Basti pensare a com'è stato trattato il presidente delle Marche Francesco Acquaroli, dopo quello che è accaduto a Senigallia.
I banchetti di Fratelli d'Italia sono stati presi d'assalto dai facinorosi.
Ci sono stati attacchi contro il partito da parte di certi giornali. 
Il giornalismo è una cosa e la denigrazione è un'altra.
Purtroppo, lo stesso spettacolo si sta riproponendo ancora oggi. 
Invito simpaticamente padre Giorgio De Capitani a rilassarsi.
Gli consiglio un infuso di tiglio o una camomilla e di lasciar perdere per un po' la politica.
Sia chiaro, è una battuta.
Padre Giorgio si è esposto con certe uscite e deve accettare anche le critiche.
Altrimenti, non si esponga. 



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.