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lunedì 17 ottobre 2022

Anche Pfizer smentisce i fanatici del Green Pass


Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Gianluca Spera che è intitolato "Da Pfizer l’ultima picconata al regime Covid. E ora si arrampicano sugli specchi".
Ne riporto questo stralcio:

"A maggior ragione dopo aver ascoltato l’audizione di Janine Small, presidente dei mercati internazionali della Pfizer, che ha risposto alle domande dei deputati in sostituzione di Albert Bourla, il ceo della stessa casa farmaceutica.

In particolare, l’eurodeputato olandese Rob Roos le ha chiesto se fossero stati effettuati degli esperimenti sull’efficacia del siero nel bloccare la trasmissione del virus. Con un sorriso tra il candido e il sardonico, la Small ha risposto negativamente: “Non abbiamo avuto tempo, dovevamo muoverci alla velocità della scienza per capire cosa stava succedendo”.

Ora, a parte l’inciampo logico, “la velocità della scienza” non può certo contingentare i tempi eliminando i test, quello che emerge da questa dichiarazione è la sostanziale smentita dell’assunto su cui si sono basati obblighi, divieti e restrizioni
".

Avete letto bene?
Anche la casa farmaceutica Pfizer ammette che il vaccino non ha garantito nessuna efficacia.
Dunque, la scienza stessa ha smentito con i fatti coloro che sostenevano il Green Pass.
Il Green Pass non aveva alcun fondamento scientifico. 
Esso è stato solo un espediente per imporre un obbligo surrettizio di vaccinazione.
Si è voluta rendere obbligatoria nei fatti la somministrazione di un siero non sufficientemente sperimentato.
Se si fosse agito scientificamente si sarebbe fatta una sperimentazione completa del siero, prima di metterlo in circolazione. 
Invece, si è agito per ideologia e non per scienza.
Questa è la verità.
La scienza non c'entrava nulla col Green Pass.
Cosa diranno personaggi come Mario Draghi e Licia Ronzulli?
Draghi diceva che il Green Pass avrebbe assicurato rapporti tra le persone in sicurezza.
La senatrice Ronzulli vomitava insulti contro chi la contraddiceva sul vaccino e sul Green Pass, dei quali ella era fanatica.
Quanto alla senatrice, che in questi giorni è tanto discussa per la questione dei ministeri, faccio una chiosa.
Giorgia Meloni non ha fatto bene a dirle no.
Giorgia Meloni ha fatto benissimo a dirle no.
Nominare una persona come la senatrice Ronzulli sarebbe stato un autogol per Giorgia Meloni e per Fratelli d'Italia, i quali hanno sempre propugnato idee diverse da quelle dell'esponente forzista. 
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi se ne faccia una ragione ed accetti la cosa con dignità. 
Comunque, personaggi simili dovrebbero scusarsi con i cittadini italiani.
Essi hanno seminato odio tra le persone e hanno portato a situazioni insostenibili anche tra le famiglie. 

 

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