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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 15 agosto 2010

BOLLA D'ORO, L'INIZIO DEL CAMMINO VERSO IL BARATRO!


Cari amici ede amiche.
Nel Basso Medioevo ci fu un fatto che cambiò la politica europea.
Esso, in verità, potrebbe sembrare insignificante ma, rivisto sotto un'altra ottica, non lo è!
Nell'anno 1356, nella città tedesca di Norimberga, l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Carlo IV emanò la Bolla d'Oro.
Con questo documento, l'imperatore pose fine al diritto papale di investitura degli imperatori e prevedeva che gli imperatori fossero eletti da un'assemblea di sette feudatari, quattro laici e tre ecclesiastici, tutti dell'area tedesca.
In pratica, l'impero cessò di essere "universale" e di fatto assunse un carattere esclusivamente tedesco. Diventò di fatto il I Reich.
Erano ben lontani, quindi, i tempi di Carlo Magno, di Ottone I, Ottone II, Ottone III, Corrado II il Salico e degli Svevi, in cui gli imperatori si sentivano al pari degli imperatori romani e governavano le terre dal Mare del Nord a Roma e, nel caso di Carlo Magno, dai Pirenei all'Elba.
In quel tempo vi era un "impero universale", un impero di tutti i popoli cristiani e che si riconosceva come erede di Roma.
Nel XIV secolo, quei tempi erano ben lontani.
Infatti, da molto tempo, non aveva più la Francia e dopo il tramonto degli Svevi nessun imperatore fu più in grado di tenere insieme l'area tedesca e quella italiana.
Con la "Bolla d'oro", l'impero perse il suo carattere "romano" e, di fatto, non ebbe più nemmeno l'imperatore.
Tra l'altro, nel XIII secolo ci fu anche un interregno, un periodo in cui non fu nemmeno eletto un imperatore.
Infatti, la carica imperiale era elettiva e molto spesso vi erano feudatari più ricchi e potenti degli stessi imperatori che, di conseguenza, ebbero poco potere.
Questa situazione si fece evidente nel XVI secolo, durante il regno di Carlo V d'Asburgo (1516-1556).
Lì vi fu un uomo che grazie ai matrimoni dei suoi antenati rischiò di unire l'Europa sotto un unico Stato.
La cosa non gli riuscì anche perché nel 1517 un monaco tedesco provocò una grossa frattura religiosa.
Il nome di questo monaco è Martin ed il suo cognome Luther. Noi lo conosciamo come Martin Lutero.
Egli toccò anche la corda del nazionalismo tedesco, con la sua lettera "An den christilchen adel deutscher Nation von des christilchen standes besserung".
Lutero non parlò di "Sacro Romano Impero Germanico" o di "impero universale di tutti i popoli cristiani" ma di "Nazione tedesca".
Quindi, significa che l'impero era morto.
Tanta parte di quell'impero passò alla nuova religione.
Era venuto meno il fondamento della sua esistenza stessa.
Il Sacro Romano Impero Germanico continuò ad esistere come nome ma di fatto non esisteva pìù tanto che il filosofo Samuel Pufendorf (1632-1694) disse:
"Nihil ergo aliut restat, quam dicamus Germaniam esse irregulare aliquod corpus et monstro simile.".
In realtà, la Germania stava assumendo una nuova connotazione.
Al posto del Cristianesimo, il suo fondamento era la "Nazione tedesca".
Essa era, però, frammentata.
Napoleone ebbe quindi gioco facile ad abbattere il Sacro Romano Impero Germanico, una struttura che oramai la "Nazione tedesca" non riconosceva più come sua, con la battaglia di Austerlitz nel 1806.
L'impero non fu più ricostruito dal Congresso di Vienna (1814-1815) e venne sostituto dalla "Confederazione Germanica", un ente costituito da trentanove stati, posto sotto la presidenza dell'Austra.
Oramai, però, la "religione della Nazione tedesca" si era fatta strada nel popolo tedesco ed ebbe il suo "sacerdote" in filosofi come Johann Gottlieb Fichte (1762-1814).
Da lì, nel 1871, nacque il II Reich, l'Impero Germanico di Otto von Bismarck, impero che crollò con la I Guerra Mondiale nel 1918.
Il suo cemento non fu più l'appartenere al Cristianesimo ma l'essere tedeschi.
Questa fu la "nuova religione di quel nuovo impero" e figure come Friedrich Nietzsche e Houston Stewart Chamberlain, ne furono i "sacerdoti" .
Anche Karl Marx, se pur da un diverso versante, contribuì a ciò.
Tutti e tre, infatti, ebbero in comune l'idea di togliere dalla vita pubblica quel Dio del Cristianesimo.
Per Marx, infatti, Dio doveva essere negato e per Nietzsche doveva "essere ucciso".
In realtà, tutti e due puntavano a sostituire Dio con l'uomo.
Dopo la sconfitta nella I Guerra Mondiale ed il periodo di Weimar, prese il potere una figura inquietante Adolf Hitler.
Ispirato da Chamberlain, questi esasperò il nazionalismo tedesco e fece quei crimini orrendi che noi tutti conosciamo.
Il cammino verso quel baratro incominciò in quel lontano 1356, quando si iniziò a togliere il concetto di "impero universale di tutti i popoli cristiani" , per sostiuirlo con l'espressione di " Nazione tedesca".
Ecco cosa porta il volere togliere Dio dalla vita pubblica!
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

7 commenti:

  1. Carlo ha fatto bene a liberarsi dello sfruttamento del papa,dopotutto il suo dovere é quello di gestire la chiesa, e basta!Il potere temporale non può spettargli altrimenti andrebbe sempre a badare i propri interessi

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  2. Il problema è che, di fatto, la "Bolla d'Oro" decretò la fine del Sacro Romano Impero.
    Esso non fu più un impero universale ma un impero tedesco.
    Va detto che quando ci furono le "Lotte per le investiture" tra Impero e Papato, l'imperatore aspirava ad avere potere anche sulla sfera spirituale.
    Quindi, l'imperatore puntava a sfruttare il Papa per avere più potere.
    Cordiali saluti.

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  3. Ricordo che togliere Dio dalla vita pubblica non porta bene.
    La Storia lo dice.

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  4. Credo ke la tua posizione sia esagerata... Non puoi colpevolizzare tutte le persone ke hai citato per la pazzia di Hitler... E nessuno vuole eliminare Dio dalla vita pubblica! Solo il papa... ke sicuramente nn si deve occupare di politica!!! Citare Marx e Nietzsche decontestualizzandoli é sbagliato!Non rendi kiaro il loro pensiero e per di più fai di grandi menti come loro semplici eretici... E la storia ke tu stravolgi e usi a tuo piacimento dice ke togliere Dio dalla vita pubblica nn porta bene quella ke tutti conosciamo no! E se sei cristiano puoi tranquillamente difendere le tue opinioni, ma nn certo estrapolando frasi latine e tedesche senza nemmeno dare una traduzione adeguata; e tanto meno parlare di grandi personaggi storici denigrandoli... E certo è facile esprimersi su fatti già avvenuti no?! fossi stato tu Carlo IV avresti previsto ke quasi 600 anni dopo un matto avrebbe fatto sterminare milioni di ebrei giusto?!

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  5. Guarda che Carlo IV non fu contro la Chiesa o contro Dio. Infatti, ai sensi della Bolla d'Oro c'erano anche elettori ecclesiastici.
    La Bolla d'Oro tolse semplicemente l'universalità del Sacro Romano Impero e lo trasformò in un impero tedesco.
    Questo fomentò il nazionalismo tedesco e fu il primo passo verso quella tragedia.
    Certamente Carlo IV in sé non portò il nazismo, come anche Lutero.
    Fu una CONCATENAZIONE DI EVENTI che portò a quella disgrazia del Novecento.
    Prima venne la "Bolla d'Oro", poi venne la Riforma protestante, poi vennero le idee del Romanticismo e in fine quelle di Nietzsche.
    Tutti questi eventi, nel loro insieme e non singolarmente, fomentarono una certa concezione nazionalistica.
    Finché c'era la visione cristiana, questa idea era moderata.
    Poi, con il laicismo dell'Ottocento e del Novecento, anche questo "baluardo di moderazione" venne meno e ci fu quel mostro.
    Spero che lei abbia capito.

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  6. Voglio fare capire che il nazismo non fu una cosa improvvisa.

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