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lunedì 30 agosto 2010

ITALIANO NEL MONDO? "DEFENSOR ITALIAE EST"!


Cari amici ed amiche.


Porto avanti il discorso iniziato con l'articolo "Italiani nel mondo, sofferenza ed integrazione" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/italiani-nel-mondo-sofferenza-ed.html).
Oggi, noi possiamo realmente dire che coloro che difendono realmente l'italianità siano proprio gli italiani all'estero ed i loro discendenti.
Vorrei che voi leggiate questo articolo scritto dal signor Ermanno Filosa, un nostro connazionale residente in Repubblica Domenicana. Fa parte anche del Popolo della Libertà.
Il link dell'articolo è http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/7734/2008-02-25.html.
E' un articolo molto bello ed interessante che dà uno !spaccato dell'italianità all'estero".
Gli italiani all'estero è più portati a difendere l'italianità di quanto non lo siamo molti di noi che stiamo qui in Italia!
Questo avviene perché essere italiani nel mondo significa doversi confrontare tutti i giorni con una realtà in cui vi sono una lingua ed una cultura diversa e, a volte, anche un'altra religione.
Quindi, per integrandosi nel Paese ospitante, l'italiano all'estero deve difendere ogni giorno la cultura tramandata dai suoi avi.
Lo può fare, fondando i circoli (come ad esempio quello di Tacuarembò, Uruguay) e mantendo le sinergie con l'Italia.
Quindi, l'italiano all'estero è molto più attaccato all'Italia perché è lontano dall'Italia.
Egli apprezza di più il nostro Paese e pertanto si addolora di più quando ci sono quelli che, spesso con tracotanza, che si permettono di dare "lezioni di cultura" agli italiani.
L'Italia ha una cultura antica e fu la culla della cultura europea, sia perché è erede della cultura clasica greco-romana e sia perché vi è Roma, cuore della cristianità.
Tra l'altro, in Italia vi sono le più antiche comunità ed importanti ebraiche. Pensiamo a quelle di Livorno, di Bologna, di Mantova e di Roma.
Quindi, l'Italia ha sia il l'Antico che il Nuovo Testamento e la cultura giudaico-cristiana è radicata nel nostro Paese.
L'Italia fu anche la culla del Rinascimento.
Cos'avrebbe fatto il pittore tedesco del XVI secolo Albrecht Durer se non avesse visitato le città italiane (come Venezia) e non fosse stato influenzato dall'arte italiana?
Ad esempio, gli italiani all'estero non approverebbero certe esternazioni di certi esponenti arabi che sull'Italia si permettono di dire di tutto e di più!
Non credo che, ad esempio, approverebbero le attuali "performances" del leader libico Gheddafi!
Quest'ultimo sta davvero facendo delle cose che non condivido.
Perché nessuno di quelli che vanno alle sue "Lectio magistralis sul Corano" gli chiede della cattadrale di Tripoli?
Leggete il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/mentre-qui-si-fanno-le-moschee.html.
Amare il proprio Paese non significa odiare gli altri ma difendere la propria cultura in tutti i modi.
Gli italiani all'estero fanno proprio questo e noi abbiamo molto da imparare da loro.
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. GRAZIE!Ho letto l`articolo di Ermanno Filosa. Bellissimo.L`ho stampato affiche i miei figli comprendano il grande valore dei nostri connazionali all`estero , e Filosa mi sembra una degna persona.

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  2. Sia Ermanno Filosa che il direttore di "Italia chiama Italia" Ricky Filosa hanno a cuore il valore dell'italianità nel mondo.
    Lo noto ogni volta che leggo "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net.
    Nelle loro parole, c'è tanto amore per il nostro Paese.
    Cordiali saluti.

    RispondiElimina

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