Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 31 agosto 2010

RE CARLO I STUART, IL PRECURSORE DELL'ANGLO-CATTOLICESIMO




Cari amici ed amiche.
Il 31 agosto è anche il giorno della morte di Lady Diana, l'ex-moglie del Principe di Galles Carlo.
Io credo che sia giusto ricordare questa persona che ha fatto tanto bene per gli altri, soprattutto per i più bisognosi.
Certamente, Lady Diana deve essere ricordata in modo nobile. Merita di essere ricordata in questo modo, così come se lo merita un altro personaggio vissuto più di tre secoli di prima di lei, re Carlo I Stuart.
Se non ci fosse stato lui, molte cose non ci sarebbero.
Infatti, lui fu uno dei precursori di una corrente religiosa che oggi sta tornando alla ribalta, l'anglo-cattolicesimo.
Come tutti noi sappiamo, dal 1534 AD, la Chiesa inglese è separata da Roma.
Re Enrico VIII (1509-1547) ruppe i rapporti tra Roma e la Chiesa anglicana, assunse il controllo di quest'ultima (Atto di supremazia del 1534), fece incarcerare e condannare a morte i papisti perché accusati di "praemunire" e di tradimento e soppresse i monasteri.
La Chiesa anglicana rimase comunque cattolica nel dogma.
Con la sua morte (28 gennaio 1547) e la salita al trono di suo figlio re Edoardo VI (1537-1553) le cose cambiarono.
Sotto l'influsso dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (nell'immagine 1489-1556) e del duca di Somerset e reggente Edoardo Seymour (1506-1552) ci fu la Riforma.
Venne redatto il Book of Common Prayer (1549) con cui vennero semplificate e riviste tutte le liturgie medioevali latine, tra cui il Rito di Sarum.
Venne abolito il celibato dei preti e vennero soppressi riti come il Mercoledì delle Ceneri e ci furono situazioni di distruzione di molte immagini sacre medioevali, iconoclastia. Vennero aboliti il culto della Vergine Maria e dei Santi.
La Messa venne detta in inglese (e non più in latino) e senza paramenti.
Gli altari vennero sostituiti da semplici tavole per la Comunione. Venne negata la transustanziazione nell'Eucaristia. Vennero ridotti a due i Sacramenti, Battesimo e Comunione
Gli altri cinque Sacramenti vennero aboliti. Tra questi fu abolito anche quello dell'Olio Santo, per l'Ordinazione sacerdotale.
Venne creato un nuovo ordinamento liturgico che privava i preti di ogni carattere sacrale e le riduceva a semplici ministri di culto.
Nel 1553, Edoardo VI morì al suo posto venne la sorellastra Maria Tudor (1516-1558), dopo che venne eliminata la principessa Jane Grey, perché le trame del duca di Northumberland non riuscirono.
Con Maria si tornò al cattolicesimo e ci furono molte persecuzioni religiose contro i protestanti.
Nel 1558, Maria morì e al suo posto venne la sua sorellastra Elisabetta I (1558-1603) che ristabilì l'anglicanesimo, con una Riforma più morbida, con l'arcivescovo di Canterbury Matthew Parker.
La Chiesa inglese fu di nuovo separata da Roma.
Infatti, da una parte vennero conservati l'uso dei vescovi e dei paramenti sacri durante la Messa e, dall'altra, vennero soppressi il culto dei Santi e della Vergine, la Messa venne detta in inglese (e senza transustanziazione), i Sacramenti erano solo due, i sacerdoti potevano sposarsi e gli Ordini religiosi non erano riconosciuti.
Con re Giacomo I Stuart (1566-1625) le tensioni religiose con i puritani aumentarono.
Con suo figlio, re Carlo I (1600-1649) il conflitto si fece irreparabile.
Egli, ripristinò nella Chiesa anglicana molte tradizioni cattoliche.
Ad esempio, ripristinò la pratica dell'inginocchiarsi durante la Messa e l'uso della fede nuziale.
Questo spiacque a molti ecclesiastici e a larghi strati della popolazione e tutto ciò contribuì a portare alla Guerra Civile che nel 1649 portò al martirio del re.
Con Cromwell, ci fu il protestantesimo.
Con re Carlo II (1600-1685) fu restaurato l'anglicanesimo e ci fu il Test Act (1673) che impose l'obbligo di professare fede anglicana a tutti i funzionari pubblici.
Nel 1685 Carlo II morì (convertendosi al cattolicesimo) e al suo posto divenne suo fratello Giacomo (1633-1701) che divenne re con il nome di Giacomo II.
Questi si fece cattolico prima di diventare re e tentò di restaurare il cattolicesimo.
Venne deposto nel 1688, con la "Gloriosa Rivoluzione" e al suo posto vennero messi sua figlia Maria e Guglielmo III d'Orange, olandese e protestante.
Per tutto il XVIII, in Inghilterra ci fu il protestantesimo.
Le cose cambiarono nel secolo successivo.
Anche in Gran Bretagna venne il Romanticismo che portò ad una rivalutazione del Medioevo.
Ciò portò alla nascita di un movimento detto "Movimento di Oxford".
Questo movimento sorse nel 1833, quando il Parlamento soppresse vari vescovadi anglicani.
Oltre a questo, ci fu l'avanzare delle idee illuministe e del deismo anche all'interno della Chiesa anglicana.
Tutto ciò generò malcontento tra gli anglicani.
Da lì nacque il "Movimento di Oxford" che rivalutò la tradizione cattolica nella Chiesa anglicana e che puntò a riavvicinare gli anglicani a Roma.
Vennero riconosciuti validi il culto dei Santi e della Vergine, il monachesimo ed i Sacramenti.
Fu, in pratica, un ritorno a quanto proposto proprio da re Carlo I.
In questo contesto si formarono figure come il Beato Cardinale John Henry Newman (nella foto, 1801-1890).
Parroco anglicano, divenne cattolico nel 09 ottobre 1842.
Fece un'intensa attività pastorale e nel 1879 Papa Leone XIII lo fece cardinale.
Morì nel 1890.
Egli si fece promotore del dialogo ecumenico .
All'anglo-cattolicesimo, si convertì anche lo scrittore Thomas Stearn Eliot (1888-1965).
Però, se non ci fosse stato re Carlo I, forse, oggi non potremmo contemplare nella nostra storia personaggi come il Cardinale Newman.
Cordiali saluti.



BASTA ATTACCARE IL PRESIDENTE BERLUSCONI!


Cari amici ed amiche.
Credo che sia proprio ora di finirla!
Ogni cosa diventa un pretesto per attaccare il presidente Silvio Berlusconi.
Adesso, la scusa è la "performance" del leader libico Muammar Gheddafi, che durante la visita qui in Italia, si è messo a fare le sue "Lectio magistralis" sull'Islam.
Premettendo che non trovo condivisibile (ed anche antipatico) l'atteggiamento di Gheddafi, io trovo scandaloso che la colpa di ciò venga data al presidente Berlusconi!
Che c'entra il presidente in tutto questo?
Veramente, qui si arriva al grottesco, se non al ridicolo!
Già, abbiamo certi sindaci di sinistra che, durante le riunioni dei Consigli comunali, attaccano il presidente Berlusconi ed il Governo per i mali dei loro comuni!
A questi sindaci (dei quali qualcuno è di mia conoscenza) rispondo dicendo che se non si è capaci di amministrare non è colpa del presidente Berlusconi o di altri.
Poi, ci sono certi giornali che attaccano il presidente, anche nei suoi aspetti privati!
Poi, ancora, secondo i soliti "Soloni" della sinistra, ogni cosa negativa che accade è colpa del presidente!
Adesso, è colpa del presidente anche la questione di Gheddafi!
Non se ne può più di certa gente!
Volete vedere che se dovesse esserci un'ondata di peste, simile a quella del 1348, la colpa sarebbe del presidente Berlusconi?
A certi "Soloni" della sinistra, vorrei ricordare qualche "performance" di qualche suo leader.
Qualcuno farebbe bene a ricordare, prima di sparare delle sentenze!
Cordiali saluti.

lunedì 30 agosto 2010

COSA SIGNIFICA ESSERE UN POLITICO CRISTIANO?

Cari amici ed amiche.

Vorrei dire qualcosa sulle parole dette dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Bagnasco.
Il porporato ha detto che servono dei politici cristiani.
Da cattolico, non posso che essere d'accordo con il cardinale ma voglio porre una domanda.
Cosa significa essere un politico cristiano?
Questa domanda potrebbe sembrare banale ma non lo è.
Per esempio, i cattolici di sinistra accusano noi di professarci cristiani ma di non esserlo nei fatti perché siamo contro l'immigrazione clandestina, non vogliamo le moschee e vogliamo delle leggi più restrittive sull'immigrazione.
Cito delle parole interessanti che ho trovato sul profilo di Antares89, un giovane blogger modenese che è l'autore del blog "Le Torri di Malta", il cui link può essere trovato nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Il discorso recita queste parole:
"GLI IMMIGRATI, E NON GLI AUSTRALIANI, DEVONO ADATTARSI. Sono stanco di questa nazione sempre preoccupata di offendere qualcuno o la sua cultura. Noi parliamo essenzialmente INGLESE e non arabo, cinese o qualsiasi altra lingua. Perciò se volete fare parte della nostra società imparate la nostra lingua!
La maggior parte degli australiani crede in Dio. Qui non si tratta di una pressione politica dell'ala cristiana di destra, ma è un fatto perché sono uomini e donne cristiani che hanno fondato questa nazione e ciò è chiaramente documentato.
Ed è giusto ed appropriato esporlo sui muri delle nostre scuole.
Se Dio vi offende, allora vi suggerisco di prendere in considerazione un'altra parte come vostra nuova casa, perché Dio è parte integrante della nostra cultura. Noi accettiamo le vostre credenze ma non ve ne chiediamo la ragione. Tutto ciò che vi chiediamo è che voi accettiate le nostre e che viviate in pace ed in armonia con noi.
Questo è il nostro PAESE, la nostra TERRA ed il NOSTRO STILE DI VITA e vi daremo ogni opportunità di godere di tutto questo.
Ma se vorrete lagnarvi, lamentarvi, se avrete da ridire sulla nostra bandiera, sui nostri impegni, sulla nostra cristianità o sul nostro modo di vivere allora vi incoraggio di prendere in considerazione un'altra grande libertà australiana:" IL DIRITTO DI ANDARVENE".
Se non siete felici qui, allora ANDATEVENE. Non vi abbiamo obbligato noi a venire qui. Voi avete chiesto di stare qui. Allora accettate il Paese che VOI avete accettato.".
Queste parole non furono dette da uno spietato gerarca nazista o fascista ma da Mr. John Howard, ex-premier australiano (conservatore) ed ex-arcivescovo anglicano di Brisbane.
Quindi, sono le parole di un politico cristiano.
Io credo che un politico cristiano non debba avere paura di dire anche queste cose e non solo "poverini, poverini!" di fronte all'immigrato, che magari tanto "poverini" non sono.
Infatti, se danno anche più di 1.000 Euro agli scafisti, tanto poveri non sono.
Essere cristiani, vuole dire difendere anche le proprie radici e la propria cultura.
Il buonismo è solo una visione ipocrita che non produce nulla di buono.
Il buonismo è solo ipocrisia, cosa Gesù condannava!
Giusto ieri, ho letto sul quotidiano "La Voce di Mantova" che in una scuola di Bondanello (frazione del comune di Moglia, in provincia di Mantova) si fanno lezioni di Corano.
Qui siamo nel paradosso!
Infatti, c'è chi, in nome della "laicità", vorrebbe togliere i crocifissi dalle scuole ed anche l'ora di IRC (insegnamento della religione cattolica) e poi si fanno queste cose!
E poi, un politico cristiano non può scendere a compromessi con chi per lungo tempo ha professato un'ideologia che andava contro la Chiesa.
L'idea in questione è il Comunismo.
Tra l'altro, le persone che facevano parte di quel partito che aveva quell'idea furono scomunicate da Papa Pio XII.
Per sua storia, tra Comunismo marxista e Cristianesimo non può esserci contiguità.
Quei cattolici vicini a quelle idee devono riflettere.
Il marxismo nega Dio, anzi, è contro Dio stesso.
Certo, un cristiano non può essere nemmeno nazista, perché anche questa ideologia si rifà ad idee (aberranti) che nulla hanno a che fare con il Cristianesimo.
Lo stesso discorso vale anche per l'aborto e l'eutanasia.
Un cristiano non può essere abortista e e favorevole all'eutanasia perché queste pratiche vanno contro la vita, un diritto fondamentale che il Cristianesimo difende.
Tutto quello che va contro Dio non può essere compatibile con la visione cristiana.
Certo, con questo non si può dire che tutto ciò che non è direttamente legato alla religione sia contro Dio.
In realtà, ci sono anche cose che , pur non essendo legate ai dogmi religiosi, non sono contro Dio.
Ad esempio, le scoperte scientifiche che fecero il bene dell'umanità, come la scoperta delle vaccinazioni che salvarono molte vite.
Lo stesso discorso, vale, per esempio, anche per le trasfusioni.
Tutto quello che serve a fare il bene, anche se non legato ai dogmi religiosi è con Dio.
Solo un fondamentalista penserebbe il contrario.
Un politico cristiano deve tenere conto di tutto ciò.
Concludo dicendo che un politico cristiano deve sì avere il valore della carità e dell'accoglienza ma deve anche difendere i propri valori e la legalità.
Cordiali saluti.

ITALIANO NEL MONDO? "DEFENSOR ITALIAE EST"!


Cari amici ed amiche.


Porto avanti il discorso iniziato con l'articolo "Italiani nel mondo, sofferenza ed integrazione" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/italiani-nel-mondo-sofferenza-ed.html).
Oggi, noi possiamo realmente dire che coloro che difendono realmente l'italianità siano proprio gli italiani all'estero ed i loro discendenti.
Vorrei che voi leggiate questo articolo scritto dal signor Ermanno Filosa, un nostro connazionale residente in Repubblica Domenicana. Fa parte anche del Popolo della Libertà.
Il link dell'articolo è http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/7734/2008-02-25.html.
E' un articolo molto bello ed interessante che dà uno !spaccato dell'italianità all'estero".
Gli italiani all'estero è più portati a difendere l'italianità di quanto non lo siamo molti di noi che stiamo qui in Italia!
Questo avviene perché essere italiani nel mondo significa doversi confrontare tutti i giorni con una realtà in cui vi sono una lingua ed una cultura diversa e, a volte, anche un'altra religione.
Quindi, per integrandosi nel Paese ospitante, l'italiano all'estero deve difendere ogni giorno la cultura tramandata dai suoi avi.
Lo può fare, fondando i circoli (come ad esempio quello di Tacuarembò, Uruguay) e mantendo le sinergie con l'Italia.
Quindi, l'italiano all'estero è molto più attaccato all'Italia perché è lontano dall'Italia.
Egli apprezza di più il nostro Paese e pertanto si addolora di più quando ci sono quelli che, spesso con tracotanza, che si permettono di dare "lezioni di cultura" agli italiani.
L'Italia ha una cultura antica e fu la culla della cultura europea, sia perché è erede della cultura clasica greco-romana e sia perché vi è Roma, cuore della cristianità.
Tra l'altro, in Italia vi sono le più antiche comunità ed importanti ebraiche. Pensiamo a quelle di Livorno, di Bologna, di Mantova e di Roma.
Quindi, l'Italia ha sia il l'Antico che il Nuovo Testamento e la cultura giudaico-cristiana è radicata nel nostro Paese.
L'Italia fu anche la culla del Rinascimento.
Cos'avrebbe fatto il pittore tedesco del XVI secolo Albrecht Durer se non avesse visitato le città italiane (come Venezia) e non fosse stato influenzato dall'arte italiana?
Ad esempio, gli italiani all'estero non approverebbero certe esternazioni di certi esponenti arabi che sull'Italia si permettono di dire di tutto e di più!
Non credo che, ad esempio, approverebbero le attuali "performances" del leader libico Gheddafi!
Quest'ultimo sta davvero facendo delle cose che non condivido.
Perché nessuno di quelli che vanno alle sue "Lectio magistralis sul Corano" gli chiede della cattadrale di Tripoli?
Leggete il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/mentre-qui-si-fanno-le-moschee.html.
Amare il proprio Paese non significa odiare gli altri ma difendere la propria cultura in tutti i modi.
Gli italiani all'estero fanno proprio questo e noi abbiamo molto da imparare da loro.
Cordiali saluti.

domenica 29 agosto 2010

OGM, NON DEMONIZZARE!



Cari amici ed amiche.


In un articolo del 09 agosto si è parlato del caso di un campo di mais OGM (geneticamente modificato) che si trovava a Vivaro (in provincia di Pordenone) e che nella notte è stato distrutto da gruppi di estrema sinistra che sono legati ai Centri sociali del Nord-Est, come l'associazione "Ya Basta".
Io trovo questo atto criminoso.
Primo, chi dà il diritto di distruggere le cose altrui?
Secondo, io credo che sia ora di finirla di demonizzare la scienza in nome di un'ideologia politica.
Io credo che sugli OGM si stia facendo un po' troppa confusione.
Forse, non tutti sanno che il mais OGM non ha bisogno della chimica.
Infatti, per la modifica al suo genoma, esso non risulta attaccabile da parassiti (Ostilina nubilalis) e malattie (come quelle provocate dalla Gibberella zeae, dall' Ustilago maydis e dal Fusarium moniliforme).
Quindi, non ha bisogno di pesticidi!
Il fatto che non abbia bisogno di pesticidi aiuta a risolvere altre situazioni, come, ad esempio, la moria delle api.
Inoltre, il mais OGM non viene attaccato dall'Aspergillus flavus, muffa che vista al microscopio ricorda nella forma l'aspersorio usato dai preti e che produce le aflatossine, sostanze che sono cancerogene per il fegato.
A chi dice che il mais OGM fa parte del business delle multinazionali, io rispondo dicendo che anche la chimica è in buona parte gestita dalle multinazionali.
Non business anche quello?
Riguardo alle perplessità del presidente Veneto Luca Zaia, rispondo dicendo che egli difende il prodotto agroalimentare della sua Regione e dell'Italia.
Fa benissimo ed in ciò io sono completamente d'accordo con lui!
L'Italia ha prodotti agroalimentari di altissima qualità.
Pensiamo alla Fontina della Val d'Aosta, agli Asparagi di Santena, al vino Barolo, al Basilico genovese DOP, al vino Sciacchetrà delle Cinque Terre, al Grana Padano, a quello lodigiano "Crosta nera" e al Parmigiano Reggiano, al Provolone della Valpadana, al formaggio "Bagoss" di Bagolino, al Caffè di Anterivo, al Graukase e allo Speck dell'Alto Adige-Sudtirol, al mais di Storo, alla Mela della Val di Non, alla Formagella di Tremosine, all'olio d'oliva del Garda, al Melone di Rodigo, allo Spallotto mantovano, ai Tortelli di zucca mantovani, al Riso "Vialone Nano Veronese" e a quello di Grumolo delle Abbadesse, alla Soppressa veneta, alla Ciliegia di Marostica, al Mais "Marano", all'Aglio di Rovigo, al Radicchio di Treviso, al Prosciutto di San Daniele, al vino Picolit friulano, al Culatello di Zibello, al Prosciutto di Parma, al vino Lambrusco di Sorbara, all'Aceto balsamico di Modena, alla "Coppia Ferrarese", alla "Salama da Sugo" di Ferrara, al Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone, al Cavolo nero toscano, al Lardo di Colonnata, alla carne del bovino di razza "Chianina", al Pecorino di Pienza, alla carne suina della razza "Cinta senese", al Ciauscolo marchigiano, al vino Verdicchio di Jesi, ai Maccheroncini di Campofilone, al Prosciutto di Norcia, al Pecorino Romano, al vino "Est, Est, Est", alla Pecora "alla Callara" della provincia di Teramo, alle Mazzarelle, ai Maccheroni "alla Chitarra" d'Abruzzo, allo Zafferano di Navelli, al vino Montepulciano d'Abruzzo, alla Mela Annurca campana, al Provolone del Monaco campano, alla Mozzarella di Bufala campana, al "Pomodoro del Pendolo del Vesuvio", alle acciughe di Cetara, al lampascione pugliese, agli strascinati e alle orecchiette pugliesi, agli agrumi del Gargano, all'olio d'oliva pugliese, all'oliva "Bella" di Cerignola, alla Melanzana di Maratea, al peperoncino calabro, al Bergamotto di Reggio Calabria, alla Soppressata calabra, fino ad arrivare ai vini "Nero d'Avola" e Zibibbo, ai pistacchi di Bronte, al Caciovallo Ragusano, al cioccolato di Modica, al Pesce spada e agli agrumi di Sicilia o al Mirto o al Pecorino, al Pane "Carta da musica" (detto anche "Carasau") o ai malloreddus della Sardegna.
Questi sono solo alcuni dei prodotti della nostra tradizione agroalimentare e, come tali, vanno difesi.
Essi rappresentano la nostra cultura.
Però, non trovo giusto nemmeno criminalizzare gli OGM.
Io credo che le due cose possano coesistere.
Ad esempio, le semine possono essere fatte in periodi diversi, così da avere fioriture che avvengono in periodi diversi.
Ciò eviterebbe che vi siano contaminazioni da una parte e dall'altra.
Inoltre, un sistema simile creerebbe più lavoro, dato che si avrebbero (ad esempio) le raccolte in due periodi diversi.
Io credo che quanto successo su quel campo di mais sia stato un atto criminoso che merita di essere sanzionato.
Si può non essere d'accordo sulle posizioni e sulle idee ma la violenza è segno di inciviltà.
Quegli "squadristi rossi" hanno fatto una cosa non degna di un Paese civile.
Spero che vi siano delle pene molto severe!
Cordiali saluti.



CONCORDIA SAGITTARIA, UN TESORO ANTICO DA SCOPRIRE


Cari amici ed amiche.
Per la gioia dell'amica Francesca Padovese (titolare del blog http://mamagrizzlies.blogspot.com/ che è interessante perché ha delle attività molto importanti), parlo del suo Paese, Concordia Sagittaria, un comune della provincia di Venezia.
Questo paese, che forse oggi potrebbe essere ignoto a molti, in realtà è un tesoro formidabile di storia e di cultura.
Fondato dai Romani (presumibilmente nel 42 BC), questo centro aveva il nome di Iulia Concordia.
Molto probabilmente, il suo nome d'origine fu legato a Giulio Cesare. Del resto lo stesso Friuli fu legato a questo personaggio. Il nome latino, infatti, fu "Forum Iulii".
Fece parte della Regio X Venetia et Histria.
Il termine "sagittaria" venne aggiunto poi, per il fatto che a Concordia vi fosse stata una fabbrica di frecce.
In latino "sagitta" significa freccia.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), il suo territorio vide le scorrerie barbariche (tra cui quella degli Unni di Attila) e, con l'arrivo dei Longobardi, fu unito al Ducato di Cividale.
In seguito, passò alla Marca del Friuli e poi al Patriacato di Aquileia.
Nel 1438, Concordia Sagittaria fu assoggettato a Venezia e, con il trattato di Campoformido (17 ottobre 1797-26 vendemmiaio anno VI), passò all'Austria e vi rimase fino al 1866, quando passò all'Italia.
Nel 1838, Concordia Sagittaria fu scorporata dal Friuli e passò alla provincia di Venezia.
Di friulano vi è rimasto, però, il dialetto ladino.
Del suo glorioso passato è rimasto molto.
Nella zona vi sono molti reperti romani, come statue, capitelli di colonne e marmi.
Vi sono anche i resti di un ponte romano che può essere datato tra il II ed il III secolo.
Inoltre, vi è la Via Postumia che fu costruita nel 148 BC dal console Postumo Albinio e che unisce Genova ad Aquileia, passando per la Pianura Padana e per la provincia di Mantova.
Concordia Sagittaria è anche sede vescovile.
Fin dal Medioevo vi è questa sede anche se nella Diocesi di Concordia-Pordenone ad esercitare la primazia è quest'ultima.
Per via di questo ruolo, vi sono dei monumenti importanti come la Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
L'attuale edificio fu costruito nel 1466 da Antonio Feletto, sui resti di precedenti costruzioni.
La prima chiesa fu una basilica paleocristiana che fu distrutta dagli Unni nel 425 AD.
Quella successiva fu sommersa da una piena del fiume Lemene nel VI secolo.
Altre chiese furono costruite nel XI e nel XIV secolo.
L'attuale chiesa fu terminata nel XIX secolo, con la realizzazione del coro.
E' caratteristico anche il Battistero dell'XI secolo (nella foto).
Per alcuni versi, esso ricorda certe chiese bizantine.
In fondo, Concordia Sagittaria è prossima all'Oriente.
Vi sono anche il Trichora Martyrium del 350 AD ed il Palazzo Vescovile del XV secolo.
Concordia Sagittaria è un piccolo tesoro tutto da scoprire.
I concordiesi hanno tutto il diritto di vantarsene.
Cordiali saluti.

venerdì 27 agosto 2010

ITALIANI NEL MONDO, SOFFERENZA ED INTEGRAZIONE






















Cari amici ed amiche.


Ovviamente, non posso non parlare degli italiani nel mondo.
Su questo tema, incominciai a fare seriamente politica.
Che la migrazione degli italiani sia un fenomeno antico, è cosa vera. Basti pensare, ad esempio, allo storico Primo Ministro del Regno Unito Benjamin Disraeli (1804-1881).
Egli fu un discendente di un'antica famiglia ebraica sefardita italiana, anche se poi si fece anglicano.
Però, il grosso dell'emigrazione avvenne nel periodo che va dal 1876 al 1976. In totale, emigrarono circa 27.000.000 di persone. Fu un numero impressionante!
Nel XIX secolo l'Italia si unì ma ci furono grossi problemi, specie per il Sud che venne, di fatto, rapinato dai governi italiani di allora.
Pensiamo alla famosa "Tassa sul macinato" che, di fatto, strozzò molti contadini del Sud.
Così, ci fu un'ondata di persone che dovette lasciare il nostro Paese.
Molte persone si trasferirono negli Stati Uniti d'America.
Qui, ebbero dei problemi.
Negli USA, infatti, iniziarono a formarsi i movimenti "WASP" ("White, Anglo-Saxon and Protestant" ossia "Bianco, Anglosassone e Protestante") .
Infatti, gli italiani vennero visti come persone che pesavano sull'economia del Paese, che pure aveva bisogno di manodopera e che aveva negli italiani della forza lavoro.
Oltre a ciò, vi era la questione religiosa.
La maggioranza degli italiani era cattolica.
Gli USA erano un Paese protestante e molti americani di allora vedevano nei cattolici un avamposto del Papa.
In pratica, i cattolici erano visti come "agenti del Vaticano".
Gli italiani erano quindi discriminati. Si calcola che circa 15.000 italiani avessero abiurato il cattolicesimo per passare al protestantesimo.
Inoltre, non vi fu solo la discrimonazione tra cattolici e protestanti ma anche tra cattolici e cattolici.
Infatti, negli USA la più forte comunità cattolica fu quella irlandese.
Gli irlandesi non gradivano gli italiani perché per loro il cattolicesimo italiano, ricco di pratiche come l'ex voto, era visto come corrotto da superstizione.
Perfino i preti irlandesi non volevano i loro colleghi italiani.
Un grosso aiuto lo diedero l'opera missionaria del Beato Giovanni Battista Scalabrini e quella di Santa Francesca Cabrini.
Inoltre, agli italiani veniva fatta ogni angheria.
Se sucedeva qualcosa, si diceva "latin", ossia "latino" (inteso come italiano).
Inoltre, gli italiani vennero visti come sporchi e mafiosi, di fare stupri e di essere ladri.
Ci fu anche un documento del Congresso americano che non fu molto lusinghiero.
Un grave fu quello che avvenne nella fabbrica "Triangle" di New York.
In questa fabbrica di tesstura lavoravano molte italiane che venivano imprigionate nel posto di lavoro.
Nel 1911 ci fu un incendio. Le operaie rimasero intrappolate e tenendo conto del fatto che la fabbrica si trovasse negli ultimi tre piani del palazzo molte di quelle che provarono ad uscire dalle finestre caddero e morirono.
Morirono 146 persone.
Con il Fascismo, molti italiani fecero ritorno in patria.
Mussolini, infatti, era contrario all'emigrazione perché vedeva in essa una perdita di energie e di braccia.
E così, ricollocò molti emigrati come "coloni" dell'Agropontino (che doveva essere bonificato in quanto paludoso) ed in Libia.
Di fatto, fu un'emigrazione.
Pensate ai veneti che andarono a vivere a Littoria, oggi Latina.
Con la II Guerra Mondiale le cose mutarono.
Per gli italiani che vivevano negli USA, le cose peggiorarono.
Infatti, molti di loro vennero internati in dei campi perché ritenuti "collaboratori del nemico nazi-fascista".
Con la caduta del Fascismo e la nascita della Repubblica Italiana (18 giugno 1946) ci fu grande povertà e molti italiani ripresero ad emigrare.
Inoltre, ci furono gli italiani d'Istria e Dalmazia che dovettero scappare dai loro territori, a causa delle violenze di Tito e dei suoi soldati jugoslavi.
Stavolta, il grosso andò in Sud America, precisamente in Argentina, in Brasile, in Venezuela ed in Uruguay.
Ci furono anche i numerosi ebrei italiani che si trasferirono nel nuovo stato di Israele, oltre ai nostri connazionali che emigrarono negli USA.
Tra questi, ci furono anche dei parenti di mia madre.
I governi democristiani e la Chiesa vedevano nell'Argentina un posto migliore per gli italiani.
In seguito, ci furono l'emigrazione dall'Italia ad altri Paesi, tra cui quelli europei, e quella dal Sud Italia al Nord.
In questo caso, sia gli italiani emigrati all'estero che i meridionali emigrati al Nord ebbero problemi.
Pensiamo ai minatori emigrati in Belgio e agli operai che andarono in Svizzera ed in Germania.
I minatori furono costretti a lavorare in spazi bui ed angusti e se non facevano quello che veniva loro detto venivano espulsi e non potevano più tornare in Belgio.
In questo quadro, ci fu la tragedia di Marcinelle nell'08 agosto 1956.
Qui morirono 262 persone, la gran parte delle quali italiani.
Anche per i meridionali emigrati al Nord Italia, ci furono problemi.
Questo lo so benissimo, essendo io stesso mantovano di nascita ma meridionale di origini.
Infatti, mio padre è abruzzese, della provincia di Teramo, e mia madre è siciliana, della provincia di Messina.
Mio padre mi racconta sempre che lui nel 1974 (cinqua anni prima che si sposasse e sei prima che io nascessi) partì da Roma con la "valigia di cartone" e trovò lavoro nell'azienda tessile "Corneliani Spa". Per un po', fu ospitato da mia zia, sua sorella, che aveva sposato un mantovano, poi si trovò una casa.
Molti dei suoi colleghi gli dicevano:
"Terrone, ci togli il lavoro!".
Anch'io, subii un po' questa situazione e ci fu un paradosso.
Mi permetto di fare una provocazione.
Molte di queste persone che davano del "terrone" a mio padre e a me non erano e tuttora non sono leghisti, ossia elettori ed iscritti alla Lega Nord.
Anzi, molti di questi votano la sinistra (e magari hanno anche la tessera dei sindacati) e sono le stesse persone che oggi dicono che si devono accogliere gli immigrati.
Però, con i meridionali non furono così accoglienti!
Che ipocrisia!
Al contrario, con i leghisti veri, per quello che mi riguarda, i rapporti sono buoni, anzi ottimi!
E un paradosso!
Se qualcuno oggi mi dà del "terrone", io rispondo dicendo che almeno io so da dove vengo mentre interlocutore non si sa da dove viene e che potrei essere più mantovano di lui.
Certo, la storia degli italiani all'estero fu molto dura ma oggi sono persone rispettate sia nel loro Paese d'origine che in quello che li accolse.
Anzi, tra i loro discendenti ci fu chi lasciò un'impronta e si affermò.
Pensiamo ai politici come Fiorello La Guardia, Rudy Giuliani e Baldomir Ferrari o agli scienziati come Riccardo Giacconi oppure ai calciatori come Javier Zanetti o Fabian Carini (tutti raffigurati nelle foto).
Noi, italiani che stiamo qui in italia, dobbiamo recuperare i legami con quell'"altra Italia", che sta al di fuori dei nostri confini.
Ci sono le associazioni, come l'"Associazione dei Mantovani nel Mondo" presieduta da Daniele Marconcini (il cui sito è http://www.mantovaninelmondo.eu/) ed i network.
Tra questi ultimi, non posso non citare "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), il giornale online diretto dall'ottimo Ricky Filosa.
Certamente, gli italiani emigrati subirono angherie di ogni tipo ma oggi molti di loro e dei loro discendenti sono integrati nei tessuti sociali di quei Paesi che li accolsero.
Questo dimostra che il buonismo non fa integrazione.
Cordiali saluti.














ALLEANZA DEMOCRATICA? NO, POSSIBILE CRISI POLITICA!










Cari amici ed amiche.
Confermo quanto scritto ieri nell'articolo "Torna l'Unione? Dio ce ne scansi e liberi!" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/torna-lunione-dio-ce-ne-scansi-e-liberi.html).
Anche le parole del segretario dell'Unione di Centro, l'onorevole Pier Ferdinando Casini, che ha ritenuto il suo omologo del Partito Democratico Bersani un "interlocutore affidabibele" potrebbero aprire degli scenari nuovi che, a mio modesto avviso, potrebbero portare a cose non belle.
Rimane quello che ho detto ieri.
Se dovessero esserci le elezioni anticipate e dovesse formarsi questa enorme coalizione di centro sinistra, che unisca la sinistra radicale di Nichi Vendola all'Udc di Casini, passando per il Partito Democratico e l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, in caso di una sua vittoria potrebbero aprirsi degli scenari inquietanti.
Già, le coalizioni fatte "contro" non portano bene.
L'esempio fu il centro sinistra di Prodi che vinse le elezioni nel 2006,non governò e cadde nel 2008.
Quello che Bersani vuole proporre è una coalizione simile, il cui unico fondamento è l'avversione verso il presidente Berlusconi ed il centro destra.
Quindi, se questa coalizione dovesse andare al governo, potrebbero esserci parecchi problemi.
Ci sarebbe la paralisi e, a questo punto, il rischio di una grave crisi politica!
Le crisi politiche possono essere pericolose.
Infatti, quando la politica democratica è in crisi vi è il rischio che vinca chi urla più forte.
Purtroppo, la storia è piena di casi tragici, come la Russia nel 1918 o la Germania nel 1933.
Quindi è una cosa seria.
Cordiali saluti.

giovedì 26 agosto 2010

DOV' ERANO SODOMA E GOMORRA?


Cari amici ed amiche.


Facciamo un viaggio attraverso la la storia della tradizione giudaico-cristiana.
Vorrei parlare di un enigma molto importante che riguarda Sodoma e Gomorra.
Sodoma (in ebraico Sdom) e Gomorra (in ebraico Amora) furono due città citate nella Bibbia.
Il capitolo 19 della Genesi parla di queste due città e della visita di due angeli di Dio al patriarca Abramo.
Questi due messaggeri dissero al patriarca che Sodoma e Gomorra sarebbero state distrutte da Dio, in quanto divenute città di perdizione. Gli abitanti si depravarono e in quelle città regnarono prostituzioni, fornicazioni ed ogni genere di disordine.
Il nipote di Abramo, Lot, abitava a Sodoma.
Da buon zio che voleva bene al nipote, Abramo si preoccupò e cercò di fare in modo che le città non venissero distrutte.
Ci fu un lungo discorso tra Dio ed Abramo che alla fine si fece promettere che se avesse trovato anche solo dieci giusti, Sodoma e Gomorra non sarebbero state distrutte.
Invece, le cose andarono diversamente.
I due angeli arrivarono a Sodoma e trovarono Lot.
Ad un certo punto, i due angeli si videro accerchiati dagli abitanti che volevano abusare di loro.
I due non li fecero avvicinare e li accecarono.
Dissero a Lot e alla sua famiglia di lasciare la città e di non voltarsi indietro.
Infatti, non era permesso vedere il volto di Dio arrabbiato.
Lot ed i suoi partirono ma la moglie disobbedì e si voltò.
Venne trasformata in una statua di sale.
Lot e le figlie vissero in una caverna.
Le figlie volevano generare della prole ma non c'era nessun uomo.
Allora fecero ubriacare il padre ed ebbero così un rapporto incestuoso con lui.
Dalla prole che ne venne fuori discesero i popoli Moabiti ed Ammoniti, che vennero sconfitti dai re Saul e Davide.
Ora sorge una domanda.
Dov'erano Sodoma e Gomorra?
Proviamo a fare una ricerca.
A sud del Mar Morto, tra Israele e Giordania, vi era una zona chiamata Pentapoli, per via di cinque città che erano Admah, Zeboin, Zoar e, per l'appunto, Sodoma e Gomorra.
Questa zona è contemplata in una mappa che raffigura la Terra Santa. Questa mappa è raffigurata nel mosaico del pavimento della Chiesa greco-ortodossa dedicata a San Giorgio di Madaba, in Giordania.
Qui compaiono i nomi di una parte delle città della Pentapoli.
Secondo questa mappa, Sodoma e Gomorra si trovano ad sud-ovest del Mar Morto e ci sono delle testimonianze credibili.
Lì vicino vi è un monte chiamato Geb el Usdom.
Quest'altura si trova nella penisola di El Lisan.
Qui potrebbe esserci Sodoma.
Nel vicino territorio Giordano vi è anche una caverna.
Essa è occupata dai ruderi di un'antica chiesa bizantina.
Questa chiesa, secondo una pia tradizione, è la Chiesa di San Lot.
Qui potrebbe esserci stato Lot.
Su un'altura nella zona esiste anche un pinnacolo di sale.
Tutta quella zona è ricca di concreazioni di sali di sodio, di cloro, di potassio, di bromo e di magnesio.
Lo stesso Mar Morto, a causa del fatto che non abbia sbocchi verso il mare aperto e della temperatura alta che fa evaporare l'acqua, è pieno di concreazioni saline.
Questo pinnacolo ha però una storia particolare.
Esso viene chiamato "Moglie di Lot".
Quindi, la storia di Sodoma e Gomorra potrebbe non essere una leggenda.
Secondo alcuni, esse potrebbero essere state distrutte da un asteroide, simile a quello che nel 1908 colpì la Tunguska, che nel 3123 BC cadde sulle Alpi austriache. Pare che alcuni frammenti fossero caduti anche su Sodoma e Gomorra.
Doveva essere un asteroide molto grosso.
Questa tesi è supportata da una tavola di terracotta assira risalente al 700 BC.
A prescindere da ciò, questa è la dimostrazione che la Bibbia non è una raccolta di favole ma un libro storico, un libro che dimostra che quello in cui crediamo è vero.
Dio si manifesta anche attraverso i fenomeni naturali e non solo in quelli soprannaturali.
Cordiali saluti.







TORNA L'UNIONE? DIO CE NE SCANSI E LIBERI!


Cari amici ed amiche.
Ho trovato molto rassicurante quanto è emerso dal vertice di ieri tra Popolo della Libertà e Lega Nord.
Il governo del presidente Berlusconi continuerà a governare e farà la riforme, a condizione che vi sia la maggioranza.
In caso contrario, si vota!
Trovo meno rassicuranti le parole dell'onorevole Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, che ha lanciato l'idea di una "grande alleanza democratica" contro il centro destra.
Io sento "puzza di Unione".
L'Unione fu quella coalizione di centro sinistra che fu fondata nel febbraio del 2005 e che nel 2006 vinse le elezioni con Prodi e salì al governo.
Fu una coalizione in cui ci furono comunisti, radicali, cattolici, socialisti e liberali.
Fu, in pratica, un'accozzaglia in cui ci furono il Diavolo e l'Acqua Santa e, a causa di ciò, non governò e fece solo disastri.
Infatti, formò un governo con più di cento membri (tra ministri e sottosegretari), non fece alcuna riforma ed aumentò le tasse e ne rimise di nuove come l'iniqua imposta di successione.
Inoltre, voleva istituire i "DICO" (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi) per le coppie di fatto.
Per avere criticato un simile provvedimento sono stato bollato come "omofobo".
In realtà, i DICO avrebbero potuto creare dei problemi.
Ad esempio, con il pretesto della difesa dei diritti delle coppie non sposate, essi sarebbero potuti diventare un escamotage per favorire la poligamia, che qui in Italia è vietata.
In politica estera fu confuso. Ad esempio, il 16 agosto 2006, l'allora ministro degli esteri Massimo D'Alema fu fotografato con un deputato libanese degli Hezbollah.
Ho scelto l'articolo de "La Repubblica" che non è certamente un giornale del presidente Berlusconi.
Quindi, in politica estera, il governo Prodi non fu chiaro.
Fu sotto le pulsioni dei comunisti, che sono antiamericani ed anche anti-israeliani.
Poi, grazie a Dio, l' 08 febbraio 2008 l'Unione implose.
Infatti, si sfasciò ed il governo Prodi cadde perché non ebbe più la maggioranza in Parlamento.
Nell'aprile 2008 ci furono le elezioni e tornò alla grande il presidente Berlusconi.
Ora, quello che dice Bersani denota la volontà di rifare una coalizione simile mettendo insieme "Sinistra e Libertà" (il partito di sinistra massimalista di Nichi Vendola), l'Unione di Centro e, magari, "Futuro e Libertà. Per l'Italia" ed i movimenti di Beppe Grillo.
Perciò, in caso di voto anticipato, agli italiani vorrei dire che se dovesse esserci una simile coalizione farebbero bene a ricordarsi del governo Prodi, prima di mettere la croce sulla scheda!
Cordiali saluti.

mercoledì 25 agosto 2010

SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA, LA VERA ANIMA DI BOLOGNA




Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, vorrei fare un augurio.
Il mio augurio è che in Terra Santa le cose si mettano a posto.
Riguardo ad essa, ricevo delle informazioni dall'amico Riccardo Di Giuseppe.
Lì, ora, c'è l'amico Morris Sonnino che sta vedendo da vicino ogni cosa di quel posto ed ogni situazione che vi succede.
Sarebbe proprio il caso di pregare per Israele e per la pace in quell'area, magari nel luogo di culto che sto per presentarvi, il Santuario della Madonna di San Luca, a Bologna.
Questa chiesa si trova su un colle appenninico che si affaccia sulla Pianura Padana ed è molto importante per i bolognesi e non solo.
Il nome deriva dall'icona bizantina, che secondo una leggenda fu attribuita a San Luca.
Secondo quanto raccontato da Graziolo Accarisi, giureconsulto felsineo del XV secolo, l'icona proviene da Costantinopoli.
Lì, venne un pellegrino-eremita greco (che secondo un documento del 1647 si chiamava Teocle Kamnia) a cui i sacerdoti della Basilica di Hagia Sophia consegnarono l'immagine sacra perché la portasse su un colle detto "Colle della Guardia", perché sull'immagine stessa vi fu un'iscrizione che lo disse.
Arrivato a Roma, quell'eremita seppe dal senatore felsineo Pascipovero che quel colle si trovava Bologna.
Arrivata a Bologna, l'immagine fu accolta con tutti gli onori.
Su quel colle vi fu un eremo in cui visse Angelica Bonfantini che il 30 luglio 1192 decise di darsi alla vita eremitica e che professò i voti nel ramo femminile dei canonici di Santa Maria in Reno.
Papa Celestino III si interessò a ciò e nel 24 agosto 1193 ordinò al vescovo di Bologna Gerardo di Gisla la costruzione della nuova chiesa, su richiesta di Angelica.
In seguito, il luogo divenne importante e ci furono molti pellegrinaggi e di conseguenza molti introiti che furono portati dalle offerte
Ci fu una disputa con i canonici renani. In quanto Canonichessa, Angelica avrebbe dovuto lasciare tutti gli introiti ai canonici renani ma questa si oppose.
La controversia si risolse solo il 13 marzo 1206.
La chiesa fu sotto il controllo diretto del Papa.
Angelica morì attorno al 1244 e la chiesa fu affidata in gestione alle suore agostiniane dell'eremo di Ronzano.
Nel 1258, Papa Alessandro IV diede l'esenzione dal controllo del vescovo di Bologna.
Vent'anni dopo, per volere del cardinale fra Latino, le suore agostiniane vennero affiliate all'Ordine domenicano.
Nel 1290, alle monache fu permesso di edificare fuori da Porta Saragozza, ove ora sorge la chiesa di San Giuseppe.
I due ordini avevano un'unica Superiora nel convento di San Mattia.
Nel 1348, Papa Eugenio IV ordinò che la chiesa venisse assoggettata a questo convento.
Nel 1433 ci fu un miracolo.
Il 05 luglio di quell'anno, con una processione che portò l'immagine nella città di Bologna, vennero fermate delle piogge che stavano distruggendo il raccolto.
In seguito, grazie alle numerose donazioni, la Compagnia di Santa Maria della Morte (che aveva in cura l'icona) rinnovò l'edificio sacro che era costituito da un vano rettangolare con volte a crociera ed una cappella poligonale che ospitava l'icona.
Dal 1603 al 1713 ci furono ampliamenti ed ammodernamenti che furono caratterizzati dall'aggiunta di quattro nuove cappelle e 1708 (grazie ad un lascito del legato pontificio Lazzaro Pallavicini) nel fu fatta una nuova cappella con marmi policromi. Nel 1616 fu rifatto il campanile.
I lavori furono diretti da Carlo Francesco Dotti e Donato Fasano.
L'altare barocco da Giovanni Antonio Ferri e fu realizzato dai tagliapietre Ranghieri.
el 1723 iniziarono i lavori di costruzione della chiesa attuale.
I lavori furono guidati dall'architetto Carlo Francesco Dotti, che su idea del frate servita Andrea Sacchi, realizzò la chiesa a pianta ovale con una una cupola.
Nel 1743 la chiesa quattrocentesca fu demolita e l'attuale chiesa in stile barocco prese il suo posto.
Il 25 marzo 1765, l'arcivescovo di Bologna, cardinale Vincenzo Malvezzi, inaugurò la chiesa.
La cupola, la facciata e le tribune laterali esterne furono terminate da Giovanni Giacomo Ditti, figlio di Carlo.
L'11 febbraio 1799, le suore dovettero abbandonare il santuario.
Infatti, il convento di San Mattia fu soppresso da Napoleone.
A loro successero i domenicani, fino 1824, anno in cui la chiesa fu assoggettata all'arcivescovo dal cardinale Carlo Opizzoni.
Da allora, la chiesa è gestita da sacerdoti diocesani e da un vicario vescovile.
Nel 1815 ci furono nuovi lavori per la realizzazione dei marmi della cappella maggiore.
Nel 1874 fu dichiarata monumento nazionale e Papa Pio X la dichiarò Basilica minore.
Fra il 1922 ed il 1950 venne decorata la cupola.
Fra il 1938 ed il 1950 fu risistemato il piazzale antistante, per volere del cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca.
Dal 1930 al 1994 lì vicino ci fu un orfanotrofio, che in seguito fu collocato vicino al porticato iniziato da Gian Giacomo Monti e finito da Francesco Monti Bendini e Carlo Francesco Dotti tra il XVII ed il XVIII secolo. Con i suoi 3,796 questo porticato che si inerpica sul colle è il più lungo del mondo.
Esso è caratterizzato da 15 cappelle dei Misteri del Rosario e da 666 archi.
Il numero non è casuale.
Esso è il numero della Bestia, l'Anticristo (Apocalisse 13, 18) e che in riferimento alla traduzione dalle lettere ebraiche indicava l'imperatore romano Nerone.
Il porticato doveva simboleggiare il serpente che venne schiacciato dalla Madonna (Genesi 3, 15).
Infatti, durante gli esorcismi gli indemoniati si mettono ad urlare quando si nomina la Madonna, perché ella rappresenta l'umiltà contro l'arroganza, il servizio verso il prossimo contro l'egoismo e l'obbedienza contro la ribellione.
Insomma, questo Santuario è un itineriario pieno di arte e soprattutto di fede.
Quando passate sulle autostrade A1 Milano-Napoli e A14 Bologna-Taranto lo vedete.
Forse, potreste riflettere sul fatto che lassù c'è Qualcuno che protegge tutti quanti noi.
Questa è la vera anima di Bologna e, forse, gli stessi bolognesi dovrebbero riscoprirla e valorizzarla.
Cordiali saluti.




PDL-LEGA NORD, LA RESPONSABILITA'




Cari amici ed amiche.
Dal vertice che si è tenuto a Lesa (sul Lago Maggiore) tra Popolo della Libertà e Lega Nord è emersa la linea della responsabilità e della buona volontà.
Sia il presidente Silvio Berlusconi che il ministro delle Riforme e leader della Lega Nord Umberto Bossi si sono trovati d'accordo sull'idea che si debba continuare a governare, perché lo chiedono gli elettori.
Hanno escluso ogni ipotesi di alleanza con l'Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini.
Quest'ultimo partito scelse di stare fuori dal Popolo della Libertà e di non allearsi con esso.
Con il voto del 2008, il popolo lo mandò all'opposizione.
Inoltre, in Parlamento, votò contro il federalismo perché è un partito contrario ad esso.
Quindi, si rischierebbe di snaturare una coalizione che nacque anche per fare il federalismo.
Quindi, avanti tutta!
L'unica condizione sta nel fatto che vi debba essere la maggioranza in Parlamento.
Ora, la palla passa a "Futuro e Libertà. Per l'Italia", il soggetto politico fondato da Gianfranco Fini.
I "cinque punti" proposti dal presidente Berlusconi (politiche per il Sud, federalismo, fisco, sicurezza e riforma della giustizia) non sono negoziabili.
In pratica, se il gruppo di Fini vota la fiducia su questi punti, il governo resta.
In caso contrario, il voto sarebbe l'unica soluzione seria.
All'onorevole Italo Bocchino ("Futuro e Libertà.Per l'Italia") vorrei replicare che il partito voluto dal compianto Pinuccio Tatarella c'è già ed è il Popolo della Libertà.
Tatarella voleva vedere un grande soggetto politico moderato che guardasse a destra.
Nel Popolo della Libertà vi sono la destra sociale, le forze liberali laiche, quelle cattoliche ed anche quelle più moderate del Partito Socialista Italiano.
Il Popolo della Libertà è un grande soggetto inclusivo, simile a quello teorizzato da Tatarella.
Cordiali saluti.

PESTE, ATTENZIONE!


Cari amici ed amiche.
In Bolivia è stato segnalato un caso di una malattia molto nota, la peste bubbonica.
Il caso è stato segnalato nel nord-est del Paese, vicino al confine con il Perù.
Cos'è la peste?
La peste è una malattia infettiva, il cui agente eziologico è un batterio, la Yersinia pestis.
Questo batterio fa parte delle Enterobatteriacee è un coccobacillo Gram-, catalasi-positivo, ossidasi-negativo, rosso di metile-positivo, indolo-negativo, fermenta i carboidrati producendo acidi e non gas, non fermenta il lattosio, è ureasi-negativo, riduce i nitrati, e produce idrogeno solforato.
E' immobile, asporigeno e capsulato.
Ha gli antigeni K (capsulare e glicoproteico), V (proteico) e W (lipoproteico).
In quanto Gram- esso ha anche il Lipide A, un'endotossina della sua parete.
Esso si trasmette tramite una pulce (Xenopsylla cheopis) che infesta i ratti, che sono i suoi serbatoi naturali.
Nella storia, la peste fece molte vittime.
Nel 542 AD, ci fu un'epidemia qui in Italia.
Essa fu portata dalle truppe bizantine che si scontrarono con i Goti.
Un'altra grossa epidemia avvenne a metà del XIV secolo e fu portata dalla Cina, tramite le navi genovesi che provenivano dalla Crimea e che furono attaccate dai Tatari.
Ne parlò lo storico di quel periodo Agnolo di Tura.
Un'altra ondata di peste ci fu nel XVII secolo e fu portata dagli Spagnoli.
Essa colpì anche Londra e, paradossalmente, venne sconfitta dal Grande incendio del 1666.
Vi sono tre tipi di peste, la bubbonica, la setticemica e la polmonare.
La peste bubbonica insorge dopo un periodo che va dai 2 ai 12 giorni di incubazione.
Si presenta con grave debolezza, cefalea, febbre, nausea, vomito, dolori alle estremità, fotofobia, disturbi del sonno e delirio.
Si formano pustole nella zona morsa dalla pulce e si ingrossano i linfonodi che formano i bubboni.
I bubboni si rompono, si ulcerano e vanno in suppurazione e da essi esce un materiale purulento pieno di batteri della peste.
Nei casi gravi l'infezione si propaga nell'organismo e si arriva all'insufficienza cardio-circolatoria, a complicazioni renali e a emorragie interne.
Da lì si arriva facilmente alla morte.
Nei casi meno gravi, la febbre cessa dopo due settimane ed i bubboni buttano fuori il pus, lasciando le cicatrici.
La peste setticemica ha gli stessi sintomi di quella bubbonica ma non forma i bubboni.
Il microrganismo entra nel torrente circolatorio.
La peste setticemica è più rara di quella bubbonica ma è più acuta e causa una maggiore mortalità.
La peste polmonare è rara ed è spesso conseguente ad un'epidemia di peste bubbonica.
Il contagio avviene per inalazione degli areosol provenienti dai bubboni o dagli indumenti dei malati.
E' caratterizzata da una broncopolmonite, con emissione di escreato infetto.
E' spesso letale.
Per combattere questa malattia servono gli antibiotici come la streptomicina, la tetraciclina ed il cloramfenicolo.
Per prevenirla, vi sono i vaccini uccisi.
Noi Europei di questo secolo non abbiamo epidemie di peste nel nostro continente.
Però, visti i numerosi spostamenti di persone, si dovrà tenere conto della possibilità di un suo ritorno.
Si dovrà stare attenti ed essere pronti a qualasiasi evenienza.
Si potrebbero evitare le stragi dei secoli passati.
Cordiali saluti.

martedì 24 agosto 2010

FAMIGLIA CRISTIANA? STA SBAGLIANDO!


Cari amici ed amiche.
Io trovo non condivisibile la posizione del noto settimanale cattolico "Famiglia Cristiana".
Io penso che il settimanale fondato nel 1931 dal Beato Giacomo Alberione (nella foto) abbia "svoltato a sinistra", dando l'idea che la maggioranza dei cattolici sia contro il centro destra e che quei cattolici che sostengono il centro destra e militano in esso siano in errore.
A mio modesto giudizio, questa è una cosa molto grave perché un network deve informare.
Fare informazione significa parlare alla gente e tutelarla dalle ingiustizie.
Ora, con quel suo articolo di ieri, "Famiglia Cristiana" ha scelto di non parlare più ad una parte del Paese e del mondo cattolico.
In quel suo articolo, ha scritto che la discesa in campo del presidente Berlusconi ha spaccato in due il mondo cattolico.
Io vorrei replicare dicendo che noi cattolici (uso il noi perché anch'io sono cattolico) non abbiamo l'obbligo di schierarci in una sola formazione politica.
Ciò non è possibile.
C'era un partito di ispirazione cattolica ed era la Democrazia Cristiana.
Che fine ha fatto quel partito?
Si è spaccato!
Una parte è finita a sinistra ed un'altra a destra.
Semmai, io potrei dire che ad essere in errore sono quei cattolici che stanno a sinistra.
Vorrei ricordare che a sinistra vi sono persone che provengono da quel Partito Comunista Italiano che tanti anni fa era alleato del PCUS, il Partito Comunista Sovietico, che ha mandato tanti preti nei gulag e che distruggeva le chiese.
Inoltre, a sinistra vi è il marxismo, un'ideologia che è in antitesi con i principi cristiani.
Quindi, se proprio i miei correligionari debbono stare in un'unica formazione politica, non stiano a sinistra.
Poi, riguardo all'accusa di "fascismo" lanciata dal settimanale, io dico che essa vada respinta al mittente!
Il Popolo della Libertà non è un partito fascista.
Anzi, esso è contro il fascismo, poiché si rifà alle tradizioni dei grandi partiti come i Tories britannici o i Repubblicani americani.
Se il Popolo della Libertà è fascista allora sono fascisti anche i Repubblicani americani, il Partito Liberale d'Australia ed i Tories britannici.
Tra l'altro, questi partiti sono anche di ispirazione cristiana.
Basti pensare che l'ex-premier australiano John Howard fu arcivescovo anglicano di Brisbane.
Ciò è quantomeno fuori luogo.
Inoltre, questo settimanale accusa il presidente Berlusconi di usare il "metodo Boffo" per distruggere gli avversari ed i dissidenti.
Anche questa accusa va respinta al mittente!
Ai giornalisti di questo settimanale consiglierei di leggere qualche cosa su tutte le calunnie dette contro il presidente Berlusconi ed il centro destra.
Contro il presidente si dice di tutto.
Gli viene dato del mafioso, del fascista, del piduista, dell'eversivo, del corruttore, del magnaccio, del golpista e quant'altro.
Qualcuno l'ha paragonato a Satana.
Contro noi militanti, sostenitori ed elettori del centro destra viene detta ogni calunnia.
Si dice che noi siamo dei "pecoroni", degli stupidi, dei fascisti, dei sudditi, dei prostituti e dei servi del potere.
Contro le donne che scelgono di militare nel Popolo della Libertà (o di sostenerlo) qualcuno dice che sono delle oche, se non delle donne di "facili costumi".
Su un forum, una persona mi scrisse che io "dovrei essere appeso per i testicoli e a testa in giù in Piazzale Loreto".
Perché "Famiglia Cristiana" non scrive anche di questo.
Anche questo è tentare di distruggere un avversario.
"Famiglia Cristiana" dovrebbe informare, ossia tutelare i cittadini dalle ingiustizie.
Così, invece, sta solo creando della confusione, anche perché vuole fare credere che i cattolici siano tutti contro il presidente Berlusconi.
La realtà non è questa.
Io credo che oggi l'operato di "Famiglia Cristiana" sia ben lontano da quello che propose il Beato Giacomo Alberione, un uomo di grande nobiltà.
Cordiali saluti.

DA UN ESTREMO ALL'ALTRO




Cari amici ed amiche.
Con un aforisma, il noto scrittore britannico dell'Ottocento Oscar Wilde disse:
"La Chiesa cattolica è per i Santi e per i peccatori, per le persone rispettabili è sufficiente la Chiesa anglicana".
Io credo che Wilde (che in punto di morte si fece cattolico) non si riferisse alla Chiesa anglicana in quanto tale.
La Chiesa anglicana è una Chiesa sorella di quella cattolica e con essa ha molte cose in comune.
Inoltre, anche nell'anglicanesimo ci sono figure sante ed eroiche. Un esempio è re Carlo I Stuart (1600-1649).
Io credo che lui avesse fatto un attacco contro quella società della famosa "età vittoriana", il periodo in cui sul trono britannico sedeva la regina Vittoria di Hannover (1819-1901).
Fu l'epoca dei vari Benjamin Disraeli e di William Ewart Gladstone.
In quel periodo, la società ebbe un costume rigido, caratterizzato da cose positive, come il valore della religione, la famiglia, il lavoro e la carriera, la buona educazione, la scuola, la carità e l'igiene personale.
Il tutto, però, fu esasperato a tal punto che si trasformò in conformismo, se non in vera e propria ipocrisia.
Nella società di quel periodo ogni emozione veniva repressa.
Ad esempio, le famiglie davano ai figli punizioni molto severe e la donna era sottomessa al marito.
Ci fu un'ondata di puritanesimo molto forte.
La Chiesa anglicana faceva parte di quel sistema, in quanto retta dalla monarchia britannica, l'istituzione che rappresentava quel tipo di società.
Forse, per questo motivo Wilde fece questo aforisma.
Da quel periodo ad oggi ci furono molti progressi, come le tecnologie ed i diritti della donna.
Purtroppo, se all'epoca vittoriana vi era una situazione di estremo rigorismo, oggi vi è la situazione opposta.
Dal Sessantotto ad oggi, si affermarono l'individualismo, l'egoismo, lo scarso senso civico ed anche la cattiva educazione.
Fu proprio nel Sessantotto che si affermò la "cultura del fai ciò che vuoi e fregatene degli resto".
Anche nella scuola vi sono segni di decadimento.
Molti degli stessi insegnanti, influenzati da certe dottrine del Sessantotto, non danno più un sano contributo all'educazione dei giovani.
Si moltiplicano così gli atti di bullismo e vi è un cattivo insegnamento delle materie.
Se la scuola è in crisi, le famiglie sono messe peggio.
Molte di esse si sfasciano ed i figli si trovano ad avere un solo genitore.
Anche il valore della carità latita e quando esso è presente, spesso si trasforma in un vergognoso buonismo che porta a gestire molto male certe situazioni.
La religione è spesso irrisa. Io ne so qualcosa, per esperienza diretta.
Anzi, vi è anche un "ateismo militante" che attacca la fede ed i valori che essa esprime.
Si vogliono togliere i crocifissi dalle scuole e dagli uffici pubblici ed impedire ai bambini di fare i presepi e di cantare le canzoni natalizie.
Chi cerca di parlare di Cristo viene visto come un fanatico.
Forse, noi dovremmo recuperare un po' di quel "rigore vittoriano".
Dovremmo recuperare il senso del rispetto tra persone ed i valori di una buona istruzione, della famiglia e della fede, senza gli eccessi di quell'epoca.
Dovremmo anche riprendere la nozione di carità, senza i buonismi.
Almeno, la società vittoriana non voleva che vi fosse la delinquenza, cosa che, in nome di un certo buonismo, nell' Italia di oggi si sta producendo.
La vera carità punta al bene ed evita che ci siano altri potenziali delinquenti.
Anche questo vuole dire cercare di essere dei buoni cristiani.
Cordiali saluti.

lunedì 23 agosto 2010

LA POLITICA STIA BENE ATTENTA!


Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo da me scritto su "Italia chiama Italia".
In questo articolo parlo delle ottime scelte del presidente Berlusconi e di un possibile scenario che potrebbe essere inquietante, la rinascita dell'Unione.
Proprio questo è il pericolo, la nascita di coalizioni che non hanno né capo e né coda e che rischierebbero di portare il Paese alla paralisi.
Anche la proposta dell'onorevole Italo Bocchino, capogruppo di "Futuro e Libertà. Per l'Italia", mi sembra non priva di un rischio analogo.
Egli ha proposto di fare una nuova coalizione di governo senza la Lega Nord e con l'Unione di Centro, Alleanza per l'Italia e parte del Partito Democratico.
Io trovo questa proposta politicamente azzardata ed assurda ed inconcepibile sul piano morale.
All'onorevole Bocchino vorrei chiedere se per lui il voto dei cittadini abbia ancora un valore.
I cittadini scelsero una coalizione formata da Popolo della Libertà, Lega Nord e Movimento per l'Autonomia.
Un'altra coalizione nata in Parlamento sarebbe una mancanza di rispetto verso la volontà popolare.
Qui si rischia.
Si rischia di non fare le riforme e di portare il Paese alla paralisi.
Ciò sarebbe molto grave!
Oltre a ciò, si rischia anche lo scollamento tra mondo politico e cittadinanza e ciò potrebbe essere molto pericoloso.
Se il governo va in crisi, l'unica soluzione è il voto!
La politica stia bene attenta!
Cordiali saluti.

domenica 22 agosto 2010

SE NON C'E' LA MAGGIORANZA, SI VOTI!



Cari amici ed amiche.



Concordo con il presidente Silvio Berlusconi.
Lui ha posto un programma di cinque punti che sono condivisibili.
I cinque punti sono sicurezza, Mezzogiorno, fisco, federalismo e giustizia.
Sono tutti punti condivisibili e necessari per migliorare questo Paese.
Ora, la decisione sta a Fini e ai deputati vicini a lui.
Se accettano tutti e cinque i punti, senza protestare, si continui a governare.
In caso contrario, il voto è l'unica soluzione.
Inoltre, trovo sbagliato che Fini ed i suoi facciano un partito.
Loro sono furono eletti nelle fila del Popolo della Libertà ed il popolo li votò così.
Un loro cambio di partito sarebbe un tradimento del mandato dato a loro dai cittadini.
Comunque, in ogni caso, noi militanti, sostenitori ed elettori del Popolo della Libertà e del centro destra dobbiamo essere pronti a tutto, anche al voto!
Dobbiamo portare il Popolo della Libertà sul territorio.
Lo dice anche lo stesso presidente Berlusconi.
Già dall'anno scorso dissi una cosa del genere, nell'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16203/200-06-23.html.
Non intendevo certo offendere nessuno.
Cordiali saluti.




sabato 21 agosto 2010

TUMORI, NON DIVENTINO UN MALE SOCIALE!


Cari amici ed amiche.

Leggendo su Facebook la commovente nota della signora Anna Maria Mimma Raggi, intitolata "REINVENTARSI UN GIOCO DI STORIA A SESSANTANNI INOLTRATI:) DOPO SCELTE DA STRESS DI CHEMIO E LA VITTORIA SUL MALE...", vorrei dire la mia sulla questione dei tumori.
Lo faccio anche portando una testimonianza diretta, avendo avuto in famiglia casi di malati oncologici.
Era il settembre 1996, quando mia zia telefonò a mia madre dicendo che dovette fare portare mia nonna materna all'ospedale perché aveva avuto una sorta di occlusione intestinale, con tumefazione addominale.
Fu una cosa urgente.
Nell'ultimo periodo della sua vita, mia nonna si trasferì dalla Sicilia alla casa di mia zia, in provincia di Novara.
Quella telefonata fu come un fulmine al ciel sereno.
Certo, ci furono già problemi in passato ma nessuno poteva immaginare che a causare tutti quei malori fosse stato un tumore.
Infatti, mia nonna ebbe problemi cardiaci.
Purtroppo, la diagnosi disse che si trattava di un carcinoma al peritoneo e che esso era in stato avanzato.
E così, iniziò il calvario.
Mia nonna (che era una donna robusta) dimagrì in modo vistoso.
Perse più quindici chili in soli due mesi.
L'ultima volta che la vidi in piedi fu a Natale, quando con i miei andai a fare visita ai miei zii e (ovviamente) a mia nonna.
Nel gennaio 1997, i miei zii dovettero portare mia nonna all'ospedale e lì si mise a letto definitivamente.
Il male si fece molto grave.
Vomitava bile, poiché il tumore causò un danno epatico.
Le misero un sondino naso-boccale e le diedero della morfina.
Nell'ultima settimana di vita, mia madre stette da mia zia, per assistere la malata di notte.
Mia nonna non parlava più ma era lucida.
Ricordo bene quello che successe il 02 febbraio 1997, quando io, mio padre e mio fratello andammo a prendere mia madre.
Andammo anche all'ospedale e vedemmo che fu sotto l'effetto della morfina.
Non parlava più però, nonostante la morfina, era lucida.
Mi ricordo che mi strinse la mano.
E' un gesto che ricordo molto bene e che non dimenticherò. La cosa mi dà ancora emozioni forti.
Il 03 febbraio, arrivò a casa mia una telefonata che annunciò la morte di mia nonna.
Per la mia famiglia, questo calvario si ripeté con i miei nonni paterni. Morirono anche loro di cancro.
Nel 1999 morì mia nonna e nel 2000 fu la volta di mio nonno.
Io credo che il tumore non debba diventare un male sociale.
Il malato oncologico non deve essere lasciato solo, né dai propri cari e né dalle istituzioni.
Ad esempio, trovo giusto che si velocizzino le pratiche burocratiche per fare avere i soldi dell'accompagnamento per chi assiste un malato di cancro.
Quando è in fase terminale, infatti, il cancro diventa una malattia invalidante.
Anche i cari del malato devono fare la loro parte.
Devono stare vicini al malato e farlo sentire esattamente come prima che si ammalasse.
Noi facemmo così con mia nonna.
Ad esempio, bisogna fare "scuola" a coloro che hanno in casa un malato oncologico.
Bisogna insegnare loro a comportarsi di fonte ad una situazione simile.
Bisogna istruirli sul cancro e su ciò che porta, su come trattare i casi di emergenza e su come comportarsi con il malato.
Così, si fa anche della prevezione.
Infatti, più sono persone che conoscono il cancro, più vite si potrebbero salvare perché vi sarebbe anche una certa "prevenzione".
In questo, possono fare molto sia i volontari che la sanità ospedaliera.
Inoltre, bisogna favorire l'accesso alle cure palliative.
Già, la recente legge del 15 marzo 2010 n.38 va in questo senso.
Un malato di cancro non deve essere visto come un "peso sociale" ma come una persona che ha dei diritti, sia politici e che naturali.
Tra questi ultimi vi è il diritto alla vita.
Chi dice che serve l'eutanasia, non va secondo questo principio ma secondo gli egoismi di chi ritiene un malato di cancro una cosa inutile per la società.
Ciò è aberrante!
Termino facendo gli auguri di buon compleanno all'amica Francesca Padovese titolare del blog "Start Up And Fight" (http://mamagrizzlies.blogspot.com/).
E' una ragazza impegnata nel sociale e merita il mio rispetto e la mia stima.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.