Il terremoto che ha colpito la città turca di Gaziantep e le zone limitrofe della Siria ci ricordano del fatto che noi non abbiamo l'ultima parola. Persino il castello, che nei secoli vide le dominazioni dei Romani, dei Bizantini, dei Turchi Selgiuchidi e di quelli Ottomani, si è sbriciolato come un mucchio di biscotti.
Quel castello fu luogo di scontro anche durante le Crociate.
Un pezzo di storia di un Paese è scomparso.
Certamente, non si possono lasciare sole le popolazioni colpite anche se la questione è spinosa.
Certamente, non si possono lasciare sole le popolazioni colpite anche se la questione è spinosa.
Si ha paura di fare gestire le risorse ad un personaggio come il presidente turco Erdogan ma a tempo stesso se non si aiutassero le popolazioni colpite qualcuno potrebbe dire: "Però, si armano gli Ucraini nella loro guerra".
Qualcun altro, però, potrebbe dire anche: "Amatrice è stata lasciata sola".
Si tratta di un bel dilemma.
Quello che è certo è che a Gaziantep si è visto qualcosa di veramente orribile.
Il terremoto ha avuto una magnitudo superiore a 7.
Quindi, l'evento sismico è stato veramente qualcosa di terribile.
A questo punto, chi di dovere faccia appello alla coscienza, anche perché quello che è accaduto a Gaziantep potrebbe accadere anche a noi.
Ricordiamo che l'Italia è Paese altamente sismico, specie in alcune zone.
Basti ricordare il terremoto che colpì la zona dello Stretto di Messina nel 1908.
Ricordiamo anche la presenza di vulcani come i Campi Flegrei, il Vesuvio, il Marsili, lo Stromboli, il Vulcano e l'Etna.
Un fatto del genere potrebbe anche ripetersi.
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