Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

martedì 7 febbraio 2023

Terremoto a Gaziantep, un vero orrore


Il terremoto che ha colpito la città turca di Gaziantep e le zone limitrofe della Siria ci ricordano del fatto che noi non abbiamo l'ultima  parola.

Persino il castello, che nei secoli vide le dominazioni dei Romani, dei Bizantini, dei Turchi Selgiuchidi e di quelli Ottomani, si è sbriciolato come un mucchio di biscotti.
Quel castello fu luogo di scontro anche durante le Crociate.   
Un pezzo di storia di un Paese è scomparso. 
Certamente, non si possono lasciare sole le popolazioni colpite anche se la questione è spinosa.
Si ha paura di fare gestire le risorse ad un personaggio come il presidente turco Erdogan ma a tempo stesso se non si aiutassero le popolazioni colpite qualcuno potrebbe dire: "Però, si armano gli Ucraini nella loro guerra".
Qualcun altro, però, potrebbe dire anche: "Amatrice è stata lasciata sola". 
Si tratta di un bel dilemma. 
Quello che è certo è che a Gaziantep si è visto qualcosa di veramente orribile.
Il terremoto ha avuto una magnitudo superiore a 7.
Quindi, l'evento sismico è stato veramente qualcosa di terribile.
A questo punto, chi di dovere faccia appello alla coscienza, anche perché quello che è accaduto a Gaziantep potrebbe accadere anche a noi.
Ricordiamo che l'Italia è Paese altamente sismico, specie in alcune zone.
Basti ricordare il terremoto che colpì la zona dello Stretto di Messina nel 1908.
Ricordiamo anche la presenza di vulcani come i Campi Flegrei, il Vesuvio, il Marsili, lo Stromboli, il Vulcano e l'Etna. 
Un fatto del genere potrebbe anche ripetersi. 

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.