Qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, è stato intitolato un giardino a Norma Cossetto, una ragazza istriana violentata ed uccisa dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito il 4 o 5 ottobre 1945.
Come tanti altri italiani di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia, ella fu gettata in una foiba.
Quello che Tito volle fare non fu dissimile da ciò che fecero i nazisti.
Infatti, fu un genocidio.
Un genocidio è un'azione con la quale si cerca di eliminare fisicamente un gruppo etnico o religioso presente nel proprio territorio.
Quanto fatto dai comunisti jugoslavi fu un genocidio, come fu un genocidio la Shoah.
Purtroppo, per qualcuno questo genocidio non può essere riconosciuto.
Addirittura, c'è chi dice che riconoscere il genocidio degli italiani in Istria, in Venezia Giulia e in Dalmazia sia un atto di revisionismo.
La realtà dice una cosa diversa.
Come ho scritto prima, ciò che Tito fece non fu diverso da quanto fatto da Adolf Hitler.
Cambiarono solo gli interpreti ma la scena fu la stessa e fu una scena di orrore.
Riconoscere il genocidio degli italiani infoibati in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia è un atto doveroso verso sé stessi e verso il popolo di cui si fa parte.
La verità non può essere infoibata.
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