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mercoledì 15 febbraio 2023

Il Turismo delle Radici, una risorsa




Come riporta "Italia chiama Italia", oggi è stata presentata una nuova iniziativa che potrà far ripartire il turismo in Italia e rafforzare il legame tra il nostro Paese e gli italiani all'estero. 

L'iniziativa è proposta dal Ministero degli Esteri, in collaborazione con quello del Turismo, quello dell'Istruzione e del Merito e quello dell'Università e della Ricerca.
Il nome di tale iniziativa è "Turismo delle Radici".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Gli italo-discendenti nel mondo rappresentano un segmento turistico dalle enormi potenzialità per il nostro Paese, si sottolinea alla Farnesina. Generano un turismo sostenibile e una domanda internazionale che utilizza le infrastrutture tutto l’anno.

Si calcola che gli oriundi italiani siano tra i 60 e gli 80 milioni.

I principali Paesi destinatari dell’emigrazione italiana sono Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Colombia, Paraguay, Cile, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito. Enit valuta che tra il 2010 e il 2019 siano stati più di 10 milioni i turisti accertati che dall’estero si sono recati in Italia per effettuare un viaggio alla riscoperta delle loro radici. La stima della loro spesa è di più di 5 miliardi di Euro.

Il progetto, del valore di complessivo di 20 milioni di euro, inserito nel Piano Nazionale di Resilienza e di Rilancio, si propone l’adozione di iniziative nel settore del turismo rivolte alla vasta platea di italiani e oriundi italiani nel mondo, contribuendo in tal modo al suo rilancio dopo la pandemia"
.

Ora, io trovo che l'iniziativa sia bella.
Tra l'altro, anch'io scrivo articoli su "Italia chiama Italia" (non quello che ho citato) e da sempre nutro un certo interesse per le questioni degli italiani all'estero.
Sia chiaro, l'articolo da me menzionato (del quale ho riportato lo stralcio) non è stato scritto da me. 
Per leggere gli articoli scritti da me, visitate il sito.
Mi farebbe piacere se anche il Comune di Roncoferraro (il Comune nel quale risiedo, in Provincia di Mantova) si interessasse a tale cosa. 
Del resto, so che ci sono anche degli oriundi di origine roncoferrarese.
Non si può non salutare positivamente l'idea del Turismo delle Radici per gli italiani all'estero e per i loro discendenti.
Certamente, è giusto che gli italiani all'estero abbiano contatti con le terre dei loro avi.
Ci deve essere una politica che possa favorire ciò.
Si è fatto tanto ma si può e si deve fare ancora di più.
Il Turismo delle Radici può essere utile non solo agli italiani all'estero e ai loro discendenti ma anche alle varie attività locali presenti nelle singole realtà italiane.
Io, però, voglio essere più radicale.
Ora, l'Italia è terra di emigrazione.
Tuttavia, non vi è solo l'emigrazione dall'Italia all'estero ma vi è anche quella interna.
L'esempio più classico è quello del cittadino residente nell'Italia del Sud che si trasferisce al Nord.
Una famiglia come la mia è un esempio di ciò.
Mia madre, che purtroppo è deceduta nel 2020, era siciliana (per l'esattezza di Galati Mamertino, in Provincia di Messina), e mio padre è abruzzese, di Tossicia, in Provincia di Teramo.
Mio padre vive a Roncoferraro dal 1974 e mia madre si trasferì da lui nel 1979, dopo il matrimonio celebrato a Galati Mamertino.
Io nacqui a Mantova nel 1980 e tuttora vivo a Roncoferraro.
Chi, come me, discende da una famiglia del Sud trasferita al Nord vuole mantenere i legami con le proprie origini e conoscere le sue radici e la sua storia.
Purtroppo, specialmente a causa della situazione attuale, tante famiglie non hanno molte occasioni di spostarsi, per motivi economici.
C'è un impoverimento generale.
Chi ha una casa o dei parenti nella zona d'origine della propria famiglia ha certamente un vantaggio ma ci sono tanti che non hanno più tutto ciò.
Quindi, non si dovrebbero più dare i "bonus vacanze" ma si dovrebbero implementare delle iniziative mirate per quegli italiani che vivono in zone del nostro Paese che sono diverse da quelle di origini proprie e della propria famiglia e che hanno problemi tali (come i problemi di natura economica) che impediscono loro di muoversi. 
Insomma, il Turismo delle Radici dovrebbe essere un'iniziativa sia per gli italiani all'estero e loro discendenti, sia per i "figli della migrazione interna", per quegli italiani che partirono dalle loro terre di origine e che si stabilirono in altre zone del nostro Paese.
Una persona deve avere il diritto di avere idea di dove viene. Questo deve essere parte del diritto all'identità, un diritto riconosciuto universalmente.
Inoltre, il Turismo delle Radici può essere una risorsa che può rinsanguare il settore del turismo, un settore che in questi due anni è stato completamente lasciato a sé stesso, se non penalizzato. 
Per saperne di più, consultate il sito del Ministero degli Esteri.

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