Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot de "Il Tempo" con un articolo di Hoara Borselli.
Un telecronista ha un lapsus mentre fa la sua telecronaca di una partita di calcio e viene sospeso.
Il fatto è avvenuto durante una partita nella quale giocava il Vicenza.
Il telecronista in questione è stato il bolzanino Stefano Carta, giornalista di "Eleven Sports".
Mentre faceva la sua telecronaca Carta ha chiamato il centrocampista Freddi Greco sbagliando il cognome e chiamandolo "Freddi Negro".
Freddi Greco è di colore.
Ne è nato un putiferio ed il telecronista è stato sospeso.
Ora, la cosa sconvolgente è il fatto che il Stefano Carta abbia commesso questo errore senza dolo.
Ergo, il telecronista ha fatto un lapsus.
Un lapsus non è volontario.
Dunque, non si capisce questo accanimento nei confronti dei giornalisti.
Del resto, il nostro calcio ha contemplato e contempla giocatori che hanno per cognome "Negro" o "Negri".
Mi viene in mente il mantovano William Negri (detto Carburo, 1935-2020) o Paolo Negro, vecchia gloria della Lazio.
Tra l'altro, Paolo Negro è vicentino di Arzignano.
Dunque, il lapsus può avere un suo perché.
Questa è una follia.
Si rovinano le persone anche per dei semplici lapsus.
Stefano Carta non agito con dolo.
Non voleva offendere il giocatore vicentino Freddi Greco.
Noi stiamo veramente cadendo in basso come società.
Arrivare a togliere il lavoro ad una persona per una cosa del genere dimostra ciò.
La caccia alle streghe continua e ciò è una vergogna che chiede giustizia agli occhi di Dio.
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