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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 24 dicembre 2022

Buon Natale, con una riflessione


Auguro a tutti voi un Santo Natale sereno, mostrandovi il presepe di casa mia.

Auguro buon Natale, condividendo una mia riflessione.
Io sto notando che con il passare del tempo sembra che lo spirito natalizio stia scemando.
Certamente, il Covid ha contribuito a tutto ciò ma il problema era già in essere da tempo. 
Non si celebrano più le sante messe i varie chiese.
Si vedono anche le famiglie che sono sempre più divise. 
Si vedono anche amicizie che sembravano indistruttibili oggi non più esistenti.
Io stesso ne so qualcosa.  
Sembra quasi che il Natale, quello vero stia sparendo, e che al suo posto ci sia una festa fondata sul consumismo.
Sia chiaro, io sono un sostenitore del capitalismo e del mercato ma quello che si sta vedendo in questi giorni è qualcosa di privo di valori veri.
Il Natale non è il cenone o il pranzo ma è la celebrazione di quei valori celebrati da un Bambino speciale che nacque 2022 anni fa a Betlemme.
Quando divenne grande, quel Bambino disse ad ogni uomo di amare Dio ed il proprio prossimo come sé stessi.
Invece, quello che si sta vedendo oggi è tutto quello che fa da contorno a tale festa, come il cenone, il pranzo o i regali, mentre si trascurano le parole di quel Bambino, le quali sono la cosa più importante di tale festa.
Così, non ci si ricorda di parenti ed amici,  i quali magari ci hanno anche aiutati.
Almeno con una telefonata sarebbe un gesto importante.
Si va a mangiare al ristorante, perché è chic, e (magari)  fa anche pagare a ciascuno dei propri cari ciò che ha mangiato. 
Che senso ha fare una cosa del genere?
Magari, qualcuno di questi ultimi è in difficoltà economica e perciò non può partecipare alla festa. 
Molti di noi (me compreso) hanno mangiato almeno una volta nella propria vita al ristorante e penso che sappiano di cosa parlo.
Al ristorante si è serviti e riveriti ma si deve pagare.
Il ristorante è un luogo nel quale ci sono persone che lavorano e che (giustamente) vogliono essere pagate. 
Inoltre, non c'è quell'atmosfera "familiare" che è tipica del Natale. 
Il Natale che ricordo io è condivisione e stare insieme ai propri cari (parenti ed amici) per affetto.
Al ristorante si può andare in qualsiasi altro momento.
Forse, è meglio fermarsi e riflettere perché la strada che si è imboccata è sbagliata.
Intanto, auguro ancora buon Natale. 



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