Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Gianluca Spera che è intitolato "Altro che “scienza”, ha vinto un teorema smentito dai fatti e perso il diritto".
Ne riporto questo stralcio:
La Consulta non “valida” la scienza
Beh, ha vinto la “scienza” (quale? Quella ufficiale o televisiva?) non significa nulla giuridicamente parlando quando in ballo ci sono valori delicatissimi come le libertà e i diritti individuali sui quali si fondano gli Stati moderni di stampo liberale".
La sentenza della Corte Costituzionale sull'obbligo vaccinale fa discutere.
I sostenitori dell'obbligo vaccinale anti-Covid parlano di "vittoria della scienza".
In realtà, la scienza non ha vinto.
Ha vinto l'ideologia.
La scienza ammette il concetto di dubbio come uno dei suoi fondamentali.
Questo concetto è stato completamente espunto dalla narrazione "scientifica" del nostro Paese.
Questo modo di fare è di per sé antiscientifico.
Infatti, senza il dubbio non può esserci la ricerca e senza ricerca non può esistere la scienza.
Si è spacciato per scienza ciò che scienza non era.
Si è imposta una vaccinazione di massa con un vaccino sperimentale che sta dimostrando molti limiti, dalla scarsa immunizzazione nel lungo periodo agli effetti avversi.
Tra questi ultimi, vi sono anche dei casi gravi.
La vaccinazione è stata imposta con metodi coercitivi, negando anche dei diritti fondamentali, come il diritto al lavoro.
Si sono vaccinati anche i bambini, i quali non avevano bisogno di essere vaccinati per forza.
Inoltre, la Corte Suprema di New York ha dato un parere opposto rispetto a quello della nostra Corte Costituzionale.
Questo ci deve fare pensare molto e ci deve fare arrivare a questa conclusione: il Covid è stato trattato in maniera ideologica qui in Italia.
Per questi motivi, la scienza non ha vinto.
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