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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 14 marzo 2023

Papa Francesco vuole la pace? Allora, agisca!


Papa Francesco ha parlato dei suoi dieci anni di pontificato e ha detto di volere la pace come regalo.
Ora, faccio una riflessione.
Io sono perfettamente d'accordo con le parole dette dal giornalista Luca Marfé su "Byoblu".
Marfé ha detto una cosa sensata quando ha detto che il Papa è un'autorità.
Le parole dette da Papa Francesco sono sembrate parole che sarebbero potute essere dette da chiunque.
Tutti vogliono la pace.
Però, il Papa è un'autorità spirituale e morale importantissima e dovrebbe sfruttare tale attributo spirituale per cercare una soluzione ad un grave conflitto come quello russo-ucraino.
Marfé ha fatto l'esempio di Papa Giovanni Paolo II.
Una persona come Papa Giovanni Paolo II avrebbe agito.
Per esempio, una persona di quel tipo sarebbe andata a Kiev e avrebbe fatto il possibile per fare sedere attorno ad un tavolo i vari contendenti.
Avrebbe cercato di interagire anche col presidente americano Joe Biden, per portarlo a più miti consigli. 
Dire di volere la pace senza fare un'azione concreta per arrivare a quello scopo mi pare un discorso aleatorio.
Anch'io posso dire di volere la pace.
Però, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e siamo tutti bravi a parole.
Il Papa può agire perché ha l'autorità spirituale e politica per farlo.
Perché non lo fa?
Inoltre, vi è la questione del celibato ecclesiastico.
Riguardo a ciò, mi sono già espresso su "Italia chiama Italia". 
O si mantiene il celibato o si adotta una soluzione tipo Chiesa ortodossa, la quale ordina uomini sposati, i quali, tuttavia, non devono avere matrimoni precedenti alle spalle e non possono diventare vescovi.
Ovviamente, il matrimonio deve essere celebrato prima dell'ordinazione. 
Al limite, si potrebbe favorire il passaggio di fedeli latini alla Chiesa cattolica di rito orientale e chi vorrà fare il prete lo potrà fare in quel contesto, come avviene nella Chiesa ortodossa.
La Chiesa cattolica di rito orientale è una Chiesa sui iuris della Chiesa cattolica, essendo in comunione con la Santa Sede ma di rito ed uso simile a quello della Chiesa ortodossa. 
Abolire il celibato sacerdotale e andare dietro alle Chiese protestanti significherebbe snaturare il potere sacramentale della Chiesa cattolica e sarebbe una mossa che saprebbe di eresia.
Sia chiaro, io non ho nulla contro i protestanti ma deve essere detto che dal punto di vista cattolico il loro clero non è validamente ordinato e che i loro sacramenti non sono validi.
Dunque, stiamo molto attenti. 



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.