La foto di questa pagina de "Il Giornale" mostra nel taglio basso un articolo con le parole della sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti, la quale ha annunciato che l'odio dei collettivi non la fermerà e che andrà a commemorare Sergio Ramelli a scuola.
L'articolo è un'intervista di Giannino Della Frattina che tratta la commemorazione di Sergio Ramelli, il giovane di destra ucciso nel 1975, presso l'Istituto Molinari di Milano.
L'Istituto Molinari fu frequentato proprio da Ramelli.
La sinistra è insorta con il suo odio.
Ramelli ebbe solo una "colpa": l'essere di destra.
Purtroppo, qui in Italia non siamo tutti uguali.
La violenza non è tutta uguale.
C'è una violenza che è sempre giustificata.
La violenza in questione è quella della sinistra, specialmente di quella sinistra movimentista, coi centri sociali ed i vari collettivi.
Sembra che ai centri sociali e ai vari collettivi tutto sia permesso.
Ora, la violenza è violenza.
Essa deve essere condannata da qualunque parte provenga.
Eppure, sembra che qui in Italia non sia così.
Se a fare violenza fosse un neofascista, il disdoro verrebbe da ogni parte.
Invece, quando la violenza viene da sinistra, ci sarebbe sempre un'attenuante o una giustificazione.
Questo è inaccettabile.
Bene farà la sottosegretaria Frassinetti ad andare a scuola a commemorare Sergio Ramelli.
Sergio Ramelli era un ragazzo come tanti altri, un ragazzo che per certi benpensanti aveva una sola "colpa", il non essere di sinistra.
Che Dio lo abbia in gloria.
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