Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Umberto Camillo Iacoviello che è intitolato "Complesso di inferiorità a destra: piegarsi all’agenda progressista non paga".
Ne riporto questo stralcio:
Il sesso come un tatuaggio
Il governatore del Veneto ha definito “un fatto di civiltà” il centro regionale per il cambio del sesso di Padova. L’entusiasmo di Zaia non nasconde le criticità. Il cambio di sesso non è così lineare: “sono un uomo nel corpo di una donna, inizio un percorso di transizione”.
Sulle persone – soprattutto più giovani – agiscono una serie di impulsi esterni (bombardamenti dei modelli culturali alla moda) che in casi sempre più numerosi condizionano una scelta che non è affatto spontanea.
Abbiamo parlato più volte dei rischi del cambio di sesso prematuro, in particolar modo di David Reimer e della detransitioner Luka Hein. Cambiare sesso non è come farsi un tatuaggio. Chi inizia un percorso di transizione non torna più indietro, a volte si ritrova in un corpo a metà tra maschio e femmina, irrimediabilmente rovinato, per non parlare dei danni psicologici".
Per me, la destra deve fare la destra.
Temi come la questione LGBTQ li lascio serenamente al Partito Democratico di Elly Schlein.
Purtroppo, certi personaggi che si dicono di destra vogliono avere l'approvazione dell'elettorato di sinistra, aprendo a qualche proposta di quella parte.
Però, non mi pare che la sinistra abbia un atteggiamento di reciprocità.
Per questo motivo, trovo fuori luogo questa uscita del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Forse, Zaia pensa di portarsi a casa qualche voto in più dall'elettorato di sinistra.
Potrebbe riuscirci ma potrebbe anche perdere voti dall'elettorato di centrodestra e i voti persi potrebbero essere più di quelli che sarebbero acquistati.
Penso, per esempio, ai cattolici.
Sembra che certi esponenti del centrodestra abbiano una "sindrome di Stoccolma" nei confronti della sinistra.
Invece, la destra deve fare la destra.
Deve parlare di difesa della proprietà, di difesa dell'impresa, di difesa dell'interesse nazionale, di infrastrutture, di economia e di difesa della famiglia.
Può anche parlare dei diritti individuali.
Altre cose, come la questione LGBTQ, le lasci alla sinistra.
Tanto, la sinistra è a corto di temi.
Infatti, fa sempre una politica contro perché non ha progetti veri.
Quello che interessa alla gente è come arrivare a fine mese, la difesa della proprietà, la difesa dell'interesse nazionale.
La destra ha le idee chiare riguardo a ciò.
La sinistra ripropone l'idea della patrimoniale, dell'immigrazione senza regole e della ridistribuzione del denaro.
Oltre a ciò, si aggiunge anche il fanatismo "green" che sta ammorbando le istituzioni europee.
Queste idee sono distruttive.
La destra deve fare la destra e non si deve sentire inferiore alla sinistra.
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