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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 18 marzo 2023

Covid, Londra inguaia Speranza?


Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Gianluca Spera che è intitolato "Da Londra ecco i lockdown files: a quando la nostra House of Covid?".
Ne riporto questo stralcio:

"Un altro disastro è stato quello determinato dalla chiusura delle scuole. Il magazine americano ha citato a tal proposito l’esempio della Svezia che ha tenuto le scuole aperte senza imporre né mascherine o test preventivi. Risultato: nessun decesso tra gli allievi e rischio molto più basso per gli insegnanti, anche rispetto ad altre categorie di lavoratori.

Inoltre, Newsweek ha illustrato i motivi per cui non vi era alcuna evidenza scientifica circa l’efficacia delle mascherine nel ridurre la diffusione del contagio. Così, come si era rivelato uno spreco di risorse quello di tracciare tutti gli infetti nell’utopistico obiettivo di azzerare gli stessi contagi.

Per cui, capovolgendo il ragionamento della Tognotti, si può giudicare con le conoscenze di allora (e non di oggi) ciò che è stato fatto a suo tempo, soprattutto nel momento in cui le decisioni dei governi hanno inciso così pesantemente su diritti costituzionalmente presidiati.
“Bisogna spaventarli a morte”

Per esempio, pure i governi che hanno avuto un approccio meno draconiano alle vicende sanitarie hanno, però, strumentalizzato la paura per imporre le norme restrittive. Lo ha rivelato il Daily Telegraph pubblicando i messaggi scambiati in chat dall’ex segretario di Stato per la salute, Matt Hancock, con i suoi collaboratori.

“Bisogna spaventarli a morte”, scriveva Hancock per far digerire il lockdown ai cittadini britannici, rincarando la dose non appena veniva scoperta qualche nuova variante. Insomma, tutto il mondo è Paese. In Italia, si è agito più o meno allo stesso modo con un’unica sostanziale differenza: le regole imposte sono state ben più dure e durature di quelle applicate oltremanica causando una sospensione inedita e prolungata dallo stato di diritto.
La lezione pandemica

La Tognotti, in conclusione del suo pezzo, si augura che la lezione pandemica sia stata assimilata così da non trovarsi impreparati di fronte a una nuova emergenza. Non aggiunge, tuttavia, che questa impreparazione non può essere scaricata sui cittadini privandoli dei diritti e delle libertà fondamentali a colpi di annunci tremendisti con cui fargli metabolizzare la situazione.

E che l’istituzionalizzazione dell’emergenza non può più rappresentare il grimaldello per consentire al potere di travalicare i propri limiti. È questo l’insegnamento che non può essere ignorato. Al di là della necessità impellente di illuminare ogni angolo della nostra House of Covid""
.

Se le misure imposte qui in Italia si fossero imposte con le stesse modalità nel Regno Unito la gente si sarebbe messa a protestare fin ai cancelli di Buckingham Palace per chiedere la rimozione del Governo.
I Britannici tengono alla libertà.
Comunque, quanto riportato dimostra che la paura è un ottimo strumento di controllo. 
Sfruttare la paura per limitare la libertà è una pratica in uso tra coloro che aspirano a creare una dittatura.
Se si fossero aggiornati i protocolli e si fossero curati in modo adeguato i malati di Covid, forse, tante morti si sarebbero potute evitare.
Inoltre, il caso svedese dimostra che si sarebbero potute mettere in atto delle alternative alla misura del lockdown.
In Svezia non ci sono state tutte queste chiusure e non ci sono state le morti che ci sono state qui da noi. 
Nessuno nega che il Covid abbia ucciso delle persone ma la gestione che c'è stata lascia molti dubbi.
Quello che c'è stato in questi due anni potrebbe essere un pericoloso precedente.
Infatti, l'esperienza pessima di questi due anni potrebbe essere ripetuta ad ogni situazione critica.
Se una cosa del genere accadesse sarebbe gravissimo. 
Bisogna imparare dagli errori commessi.
Certamente, sta emergendo che la natura di quanto accaduto non è stata scientifica ma politica.
Questo deve farci porre delle domande. 




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